domenica 31 dicembre 2023

Serie A 23/24 – 18ª Juventus 1-0 Roma – Cortomou


La sfida di fine anno tra i due re del catenaccio italico si conclude con un solo gol di scarto, e non poteva andare diversamente. In una gara tutto sommato spumeggiante, a tratti, anche se ovviamente dominata dalle due difese, a mettere il corto muso avanti è Allegri, col suo cavallo pazzo Rabiot. Juve che scardina l’ostruzionismo Mourinhiano e annulla il solito Lukaku, dai numeri sempre più impietosi contro i bianconeri. L’unico a far vedere qualcosa tra le loro fila, pur restando inoffensivo, è stato Sbirulino, che ha provato in tutti i modi a farci il gol dell’ex. Uno che, pur giocando ormai part time per infortunio, non ha voluto mancare a questa sfida.


Una vittoria tutto sommato meritata, in cui la Roma ha avuto con quel palo nel primo tempo la sua occasione più clamorosa. Szczesny fa un’unica vera parata su punizione: La Juve invece ha fallito le sue solite occasioni d’oro con McKennie, kostic (che se la fa ribattere sulla linea di porta di testa dal difensore giallorosso N’Dicka) e Vlahovic, che però si riscatta con quell’assist di tacco che manda in gol Rabiot. Stavolta a Dusan manca solo il gol per essere ricordato da chi non ha visto la partita. Così come non si contano più i gol che ci siamo visti annullare da inizio stagione.


Due visioni di calcio all’apparenza simili, che però nascondono molte differenze nel loro modus operandi e nelle reazioni che provocano nel pubblico e nei tifosi. Da una parte infatti c’è Mou, il re della pretattica che spesso sfocia nel lamento più becero e prevenivo. Un uomo talmente avanti con le mani che le partite ormai le gioca più nelle conferenze stampe pre-partita che in campo. Dall’altra c’è chi fa i complimenti agli arbitraggi (scandalosi) davanti ai microfoni, nelle conferenze stampa post gara, ma di cui si scopre l’essere stato multato per proteste solo sui referti del giudice sportivo. Da una parte c’è un allenatore mai sulla graticola, nonostante tre anni mediocri in campionato e una coppetta intertoto, e dall’altra l’allenatore più contestato e odiato della storia bianconera, pur con una storia ricca di titoli e secondo in campionato, con 43 punti in 18 gare, dietro un inter programmata per vincere lo scudetto a Febbraio. Quando si dice che l’abito non fa il monaco si dovrebbe aggiungere che, a quanto pare, il gioco non fa l’allenatore, o quanto meno il parere che ne ha la gente.

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