domenica 12 novembre 2023

Serie A 23/24 12ª – Juventus-Cagliari 2-1 – Kamikaze



Soffrire sempre e comunque, contro chiunque. Questo ormai è il nostro motto. Anche contro il Cagliari in casa. Bisogna sempre lasciare la porta aperta agli spifferi e ai colpi d’aria, quelli che fanno volar via un cappello chiamato doppio vantaggio, che era da tanto che non indossavamo. Che già è diventato difficile, per non dire impossibile, esultare dopo un gol, per colpa del VAR ex machina, che tutto può sovvertire all’improvviso, andando a ripescare pestoni, o altro, sempre più indietro nel tempo. Tutto questo si traduce in una perenne spada di damocle, appesa sulla nostra testa ad ogni partita fino all’ultimo secondo. 


Una partita, questa, totalmente caratterizzata da palle arrivate dall’alto. Come i tre gol arrivati da calcio piazzato, segnati da tre difensori. Prima Bremer e Rugani (il secondo in verità più con le “parti basse”) e poi Dossena, che segna dall’angolo in cui speravamo di esserci rifugiati, dopo aver riacchiappato un fuggitivo in solitaria verso l’area. Un gol che rimette tutto in discussione in un attimo. Una minaccia di rimonta che arriva dall’aria, come i kamikaze giapponesi a Pearl Harbor (Kamikaze: letteralmente divinità che arriva dall’aria) che aleggia sulla gara come il fantasma del Milan riaccuffato a Lecce (e graziato dal VAR) solo qualche ora prima. Minaccia che fortunatamente si infrange sul palo colpito dallo stesso Dossena, lasciato ancora una volta libero di svettare.


E meno male che Pavoletti entra forse troppo tardi, lui che questi colpi li conosce bene. Una Juve spuntata e con un centrocampo traballante ha dovuto affidarsi ai suoi difensori, più in attacco che in difesa, per aver ragione di questo Cagliari. Ma la vera notizia è che questa volta nessun gol ci è stato annullato, il che è in pratica un fatto anomalo quest’anno. Una Juve che col suo gioco zoppicante si tiene ancora nelle parti alte della classifica, questo da la vera dimensione delle altre e del campionato italiano. Ci sarebbe quasi da dar ragione a Varriale, che critica lo stato attuale calcio italiano, se non fosse che si tratti di Varriale e che lo stesso poi ammetta di non aver visto affatto la gara della Juve e di parlare quindi solo sulla fiducia. Spero che quanto meno non si sia perso la figura di merda del suo Napoli oggi.


Certo che quest’anno sembrerebbe tutto apparecchiato per bene all’inter e fa nulla per i soliti infortuni o per i soliti scandali, che ad ogni sosta per la nazionale i coronati di turno tirano fuori dal cassetto, questa pausa arriva al momento opportuno. Più per la mente di noi tifosi che per il corpo dei nostri calciatori.

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