C'è qualcosa nel modo di fare di Mickey Haller che potrebbe ricordare Saul Goodman: la sua capacitá di trovare escamotages, di inventare "trucchetti" per salvare i suoi assistiti, di ficcarsi nei pasticci difendendo chi sembra giá condannato. Il personaggio creato da Michael Connelly però ha una caratteristica che lo rende (e rende la serie che lo vede protagonista) molto più "solare": è un avvocato fin troppo accondiscendente con i suoi assistiti, empatico. Il suo farsi trascinare dai clienti finisce quasi sempre per renderlo appetibile (visto che è anche molto bravo) ma anche molto più "manipolabile". D'altronde è un avvocato "di difesa", è il suo scopo cercare ogni mezzo (legale o comunque al massimo al limite dell' illegalità, a differenza di Saul Goodman) per scagionare coloro che deve difendere. Ma ne vale sempre la pena?
A questo l'interrogativo col quale si chiudeva la prima stagione ed è con questo interrogativo che in un certo senso ci trasciniamo anche in questa seconda stagione.
"Mi hai battuto giá 25 volte, vero, ma ti sei chiesta perchè non ti hanno mai dedicato una serie TV? Sei noiosa" |
Giocando con lo spettatore, come nel primo ciclo di episodi, la seconda stagione sembra avere come punto focale il caso col quale si chiudeva la prima: il misterioso uomo col tatuaggio che perseguita Mickey. E invece no, bastano un paio di episodi per metterlo fuori gioco (grazie ad un abile gioco di prestigio legale) e introdurre un'altra trama orizzontale: il caso di Lisa Trammell, una donna accusata di aver ucciso un imprenditore dell'edilizia. Sará che la suddetta è interpretata da Lana Parrilla, sará la capacitá Haller di scegliersi sempre dei clienti "scomodi" ma fin da subito i dubbi sulla sua innocenza sorgono spontanei. Cosa nasconde? Perchè non dice tutta la veritá se non è stata lei? Ovviamente Haller se ne invaghisce e complica ancora di più la questione.
Nella risoluzione del caso stavolta saranno molto più coinvolti anche i suoi amici, nonchè colleghi. In primis Lorna e Cisco, che stanno per convolare a nozze, ma anche Izzy, che cerca di trovare la sua indipendenza dopo i precedenti problemi di dipendenza. Si ha però sempre la sensazione che, pur avendo uno spazio maggiore e contribuendo quasi sempre in prima persona, le loro questioni siano irrilevanti, poco interessanti. Parliamo d'altronde di una serie che, fin dal titolo, mette costantemente in primo piano la figura del protagonista e questo implica una ovvia "disattenzione" da parte dello spettatore nei confronti di tutto ciò che non lo riguarda. Lodevole insomma il tentativo di coinvolgere maggiormente gli altri personaggi ma sostanzialmente non ci sono grosse differenze rispetto ai primi 10 episodi.
"La terza stagione non è ancora sicura. Dicono che fare troppa pubblicitá alla Lincoln non va bene. Potrebbero fare però degli spin-off: The Jeep Lawyer e The Rolls Lawyer" |
La seconda stagione è divisa (come accade sempre più spesso per una serie Netflix) in due blocchi di episodi, anche senza averne necessariamente bisogno. Il Cliffhanger della quinta puntata è infatti troppo esile, sembra inserito forzatamente e non riesce a mantenere col fiato sospeso come vorrebbe, a differenza del cliffhanger finale, che porta alla mente numerose questioni ed apre ad una terza stagione.
Se eliminiamo questa differenza si può dire che strutturalmente la serie si mantiene fedele a se stessa: veloce, disimpegnata, priva di momenti eccessivamente drammatici. Gioca le sue carte puntando tutto su un protagonista simpatico e geniale, che però nasconde sempre un retrogusto amaro. Lincoln Lawyer (qui però la caratteristica "on the Road" del personaggio sembra messa un po' da parte: ci muoviamo maggiormente tra i classici studi legali) è una serie estiva che punta ad intrattenere, mai a stupire con colpi di scena eccessivi o con svolte di trama troppo forzate. Certo, alcune "intuizioni" sembrano inserite un po' troppo affrettatamente ma tutto sommato si può considerare tutto questo come una scelta stilistica alla base della serie.
PRO
- Protagonista simpatico e sempre in vena di trovate legali interessanti.
- La serie è leggera e disimpegnata ma mantiene sempre una sottile venatura oscura che inquieta lo spettatore
- Lisa Trammell è un personaggio interessante ed ambiguo
CONTRO
- La trama è come al solito molto classica e priva di grandissimi colpi di scena.
- Alcune trovate appaiono un po' forzate
- I personaggi secondari, pur maggiormente coinvolti, appaiono irrilevanti.
Voto 7+
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