In tutto questo la Juve riparte da dove ci aveva lasciato, con una vittoria contro l’Udinese ad Udine, ma con lo stesso punteggio della prima col Sassuolo dello scorso anno, sul campo da dove era partita l’anno prima, nell’ultima gara di Ronaldo e delle papere di Szczesny, Ci sarebbe da chiedere all’amico di Sarri una percentuale sulla probabilità di queste statistiche semi-random.
Ad ogni modo vinciamo, mettendola subito in discesa nel primo tempo, col gol di Chiesa che spadroneggia, il rigore di Vlahovic e la testata di Cavallo Pazzo Rabiot. E meno male che chiudiamo tutto in un tempo, dato che nel secondo entriamo come al solito in modalità risparmio energetico, increduli di poterlo finalmente fare sul 3-0 invece che sull’1-0. I buoni spunti sono anche gli stessi fatui buoni spunti della prima dello scorso anno e poi tutti sappiamo come è andata. Decisamente troppo presto per dare giudizi perentori e con un avversario davvero poco performante. Ad ogni modo fieno in cascina nella lotta al quarto posto, vero obiettivo della stagione, dato che Roma e soprattutto Lazio hanno steccato alla prima. Un risultato che consente a noi di poter finire questo residuo d’estate senza lotte intestine tra tifosi e ai giornalisti di poter continuare a ciarlare sulle nostre possibilità scudetto, senza considerare minimamente la “nostra dimensione economica” (per dirla alla Giuntoli) che anche senza coppe, e proprio a causa del fatto di questo, non ci permette di poter essere competitivi come sempre siamo stati.
Nessun commento:
Posta un commento