sabato 30 settembre 2023

The walking dead - undicesima stagione (2021-22)


Non lo volevo fare. Guardare ancora The Walking Dead intendo. Che poi uno sta ogni volta a ripetere le stesse cose ancora e ancora dopo ogni stagione. Ma ogni volta ti dici che siamo lì, vicini al traguardo e che fai, ti fermi proprio adesso? Non vuoi vedere la fine? Dopo i famosi 99 cancelli scavalcati te ne torni indietro sancendo la tua sconfitta? E che fine fanno le decine di ore inevitabilmente perse a guardare qualcosa che non ti interessa (più)? E' per questo che ci ho messo un po' a vedere la stagione finale, non è che smaniavo di guardarla, tantomeno mi è venuto in mente di abbonarmi a Disney Plus apposta. Poi però, complice, la recente offerta di 3 mesi a prezzo scontato...Massì dai.


"Ho visto un paio di zombie che facevano il Sudoku. Stanno diventando più intelligenti di noi"


Nel corso delle ultime stagioni si sono succeduti villain, nuovi leader, personaggi che vengono, altri che muoiono, altri che si stufano e piantano tutti gli altri in asso per "cercare nuove sfide" (si erano rotti le palle pure loro, questo è)...La costante però è sempre stata una sola: confusione. Troppi personaggi superflui per le vicende (buona parte delle puntate della serie le ho passate a pensare "ma questo chi ca...volo era?"), troppe microtrame inutili, troppi dialoghi apparentemente filosofici che invece risultavano solamente piatti e vuoti e, soprattutto, una sceneggiatura schizofrenica che trasformava i personaggi e la loro personalità di puntata in puntata. Non capivi mai insomma come la pensava davvero Tizio o Caio, non per la sua ambiguità ma a causa di dialoghi e situazioni che sembravano scritti sul momento, cosa dovuta pure ai continui cambiamenti degli showrunner. Ognuno di questi ultimi impostava la stagione in modo sempre diverso, portandosi dietro pure la caratterizzazione dei protagonisti. In una stagione conoscevamo di sfuggita un personaggio, poi in quella successiva magari questo moriva e tutti si disperavano per intere puntate, molto più che per le morti di personaggi in passato decisamente più presenti e importanti. A volte manco ti ricordavi per chi si struggevano e ti sembrava di esserti perso dei pezzi. Naturale che poi finivi per affezionarti più ai "cattivi" che ai buoni, almeno loro una personalità e una coerenza ce l'avevano. Avevano appunto: se poi perfino Negan d'improvviso diventa un piagnone che sta lì solo per contratto e per tutto il tempo resta lì col broncio a ripetere quanto è stato cattivo, allora ci siamo giocati pure quelli. Ci parleranno di "percorso di redenzione" quando invece tutto ciò che vediamo è mancanza di idee.
Per tacere poi degli effetti speciali: curati in alcune puntate, raffazzonati e poverissimi in altre, con sequenze a volte da pelle d'oca, non in positivo. Gli animali in computer grafica da serie anni '90 invaderanno i nostri incubi per sempre.


Il vero villain, alla fine, non era Negan ma Lucille


L'ultima stagione di The Walking Dead si può considerare un po' la summa del meglio (poco) e del peggio (molto) delle ultime stagioni. Una serie di episodi chilometrica (ben 24 puntate) che è andata avanti per ben un anno e mezzo. Uno si aspetta almeno qualcosa di epico, di "definitivo" e invece per buona parte della stagione siamo ancora lì a combattere col solito leader cattivissimo che poi però si fa battere nella maniera più ridicola possibile, con i soliti personaggi che girano in tondo e si fidano sempre della persona sbagliata, per poi farsi fregare. Con le solite puntate "spin-off" che vorrebbero "spezzare la tensione" (quale?) e invece allungano solo il brodo, con le orde di vaganti ora pericolosissime e inarrestabili (distruggono intere cittadine) ora lentissime e patetiche, con il nostro eroe di turno che gli fa marameo mentre ne uccide una cinquantina alla volta.
Prendiamo la puntata dedicata ad Eugene. Nelle intenzioni una puntata simpatica, che intende giocare con gli stereotipi delle serie TV investigative. In realtá si rivela uno strano miscuglio tra Bored To Death e una telenovela, senza l'ironia del primo e con effetti "speciali" e situazioni della seconda. Ad un certo punto si vorrebbe cambiare canale, prima di ricordarsi che no, sta cosa abbiamo scelto noi di vederla volutamente e dobbiamo subirla.


"Quindi eri tornata solo perchè ti avevano promesso che saresti diventata la nuova leader? Ti hanno detto che il telefilm tra un po' finisce?"


Eppure la parte finale di quest'ultima stagione possiede se non altro qualche spunto di interesse e qualche idea intrigante (gli zombie 2.0 ad esempio) ma che sembrano arrivare ormai quasi fuori tempo massimo, quando non hanno ormai più alcun modo di essere sviluppati. Se non probabilmente nei 10.000 spin-off che nel frattempo invaderanno le nostre case come sciami di morti viventi che non si rassegnano alla morte.
Le ultime puntate regalano bei momenti di tensione, azione ben dosata, e addirittura (udite udite) ci si ricorda sul filo di lana che i nemici "veri", quelli che non guardano in faccia nessuno e che non possono redimersi, non possono cambiare in meglio (chi ha detto Negan?), sono gli zombie. Alla buon ora. Resta il tempo per un finale emozionante e che premia (a livello di cuore più che di testa) chi ha resistito fino alla fine. Poi si prova ad inserire perfino un richiestissimo cameo finale, che però appare tiratissimo. Messo lì solo perchè ci doveva stare, altrimenti ci sarebbe stato un pezzo mancante, ma che non aggiunge nulla di concreto alla trama generale. Nulla che giá non sapessimo.

The Walking Dead chiude quindi trascinandosi via, arrancando, passando da un inizio impattante e sfavillante, a tantissime stagioni fatte di trame e personaggi inutili, scelte di comodo per non scontentare la fan base (in America il telefilm è sempre stato molto amato perfino nei suoi momenti più inguardabili), qualche trovata interessante mai davvero sviluppata, personaggi carismatici trasformati però nel corso degli anni, più volte, in versioni meno riuscite di se stessi. Cosa si salva in definitiva? L'impatto mediatico che ne ha fatto un fenomeno seriale alla pari (o quasi) di Lost, il primo vero telefilm a sdoganare nei confronti del pubblico di massa i "morti viventi". Se non altro di questo gliene va dato atto.

PRO

- Finale di stagione (e di serie) abbastanza riuscito
- Alcune intuizioni che sfortunatamente non hanno tempo per essere sviluppate meglio
- Quando vuole la serie sa creare la giusta dose di tensione

CONTRO
- Soliti problemi nel gestire i tanti personaggi, molti superflui
- Solito modo schizofrenico di approcciarsi agli zombie (a volte minaccia di morte ineluttabile, a volte inutile fastidio)
- Il cameo finale poteva essere gestito meglio. 

Voto alla stagione: 6,5
Voto alla serie:7-

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