domenica 24 settembre 2023

Serie A 23/24 – Sassuolo-Juventus 4-2 – Scansuventus

 

E c’è chi ancora parla di Scansuolo quando, nella realtà dei fatti, si dovrebbe iniziare a parlare di Scansuventus, dato che è ormai questo l’andazzo degli ultimi anni al Mapei, al di là di ogni preconcetto e pregiudizio spicciolo, radicato ormai nel popolino da anni. Non sarò qui a parlarvi di quanto ieri si sia toccato il fondo, per quanto vero e innegabile che sia, perché conoscendo i miei polli so che ci sarà sempre un nuovo abisso da scavare, un altro record negativo da superare, nel viaggio verso il centro della terra intrapreso da questo Jules Ventus.


La sintesi della gara di ieri sta tutta in quell’autogol di Gatti sul finale. Roba da campionati dilettantistici anni 90, quelli con cui la Gialappa’s ci andava a nozze, fino a creasi un marchio di fabbrica. Siamo la Gialappentu’s. Più che una partita è sembrato l’anticipo dato al Sassuolo per Berardi a gennaio. La cosa più squallida che si sia mai vista dai tempi del colera. Povero Fagioli, che lo scorso anno fu crocifisso per molto, molto meno! Szczesny e Gatti sono le parentesi per la parola obbrobrio. Le loro masiellate non hanno pari nella storia recente di questo club. Una squadra allo sbando più totale, ai limiti della regolarità. 


Una risposta data a chi ancora andava ciarlando dell’opportunità che questa squadra aveva senza coppe, nel grido inascoltato di chi (come me) ha sempre fatto notare gli enormi limiti di una squadra partita sul binario della transizione. Chissà che adesso qualcuno di voi altri si sia ricreduto e svegliato da questo suo sogno bagnato. In campo ci han tenuto a ribadire che non si andrà oltre il dovere sindacale e a volte neppure quello. Roba che Bonucci ieri si è fatto una grassa risata da cartone animato, guardando questa difesa. Un’offesa alla storia bianconera. 


Quel che più disarma, però, è questa nostra assuefazione alla mediocrità. Lo scarso orgoglio e la voglia inesistente di reagire, a cui fa da contraltare la morte delle passioni dei tifosi come me. Costretti a subire impotenti alle interviste del dopo gara rilasciate dall’AI. Rotocalchi conditi dalle solite, patetiche frasi di circostanza. Tanto che anch’io stavo pensando di affittarmi un bot, che mi scriva questi articoli. Un programmino in stile ChatGPT. Un ChatPSR.


Ogni parola è superflua. Ogni commento è un’azione meccanica mossa contro un muro di gomma. Le critiche scivolano addosso a questa società, impassibile da anni, come pioggia su un ombrello. Tanto più adesso che ormai ha assunto anche coscienza della propria mediocrità e sa che nulla può fare per migliorare. Basta ascoltare le parole di Allegri quando dichiara che a volte siamo andati anche oltre i nostri mezzi. Questa è la Juve dell’Allegri bis. Un calvario senza fine stritolato dagli orrori che si vedono in campo e dalla feroce opposizione contro l’allenatore di molti tifosi, che spesso sfocia in antijuventinità. E la strada è ancora lunga prima della resurrezione. 

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