sabato 9 settembre 2023

The Afterparty - seconda stagione (2023)


Se una formula è vincente, ha poco senso cambiarla. Questo avranno pensato Christopher Miller e Phil Lord dovendo ideare la seconda stagione di The Afterparty. Perchè se l'impalcatura era costituita dal classico Cluedo e affini, un "invito a cena con delitto" virato in chiave farsesca, stava poi nel modo in cui erano costruite le varie puntate a decretare la riuscita di una stagione davvero sfiziosa e particolare: ogni puntata era infatti dedicata ad un sospettato (che raccontava l'accaduto dal suo personalissimo punto di vista) e si rivelava una parodia di un genere cinematografico: il cartone animato, il musical, l'action e vari altri. Tante piccole serie in una insomma, tanti personaggi folli, tanti colpi di scena e tante risate. 

Nella seconda stagione accade in pratica quasi la stessa cosa, se non altro a livello di struttura. Sebbene infatti il delitto e il contesto siano totalmente differenti (qui un matrimonio, in luogo di una festa nella villa di un riccone) permangono alcuni personaggi (Aniq, Zoe e la Detective Danner, qui riproposti come trio che deve sbrogliare la matassa) e soprattutto la struttura degli episodi: ancora una volta tanti piccoli quadretti che si divertono a citare i vari classici del cinema (e non) del passato (dal thriller hitchcockiano, all'horror, al film d'epoca in costume, alla telenovelas o ancora la commedia romantica). Stavolta però abbiamo anche piccole incursioni in frangenti più moderni: una puntata ad esempio rilegge l'accaduto dal punto di vista di un tiktoker.



Oops, they did It again


L'omicidio di Edgar, avvenuto poche ore dopo il suo matrimonio, appare inizialmente poco interessante (se non per il fatto che la novella sposa è la sorella minore di Zoe). Con il passare delle puntate però alcuni dialoghi e scene delle puntate precedenti si riveleranno molto più importanti di quanto apparivano, creando un complesso puzzle che metterá alla berlina chiunque, mostrando ancora una volta come ognuno degli invitati abbia qualcosa da nascondere. Tutti insomma potrebbero essere l'assassino e la serie ci invita a fare congetture e analisi continuamente, mostrando uno stesso evento più e più volte da una prospettiva sempre diversa, facendoci sospettare di questo o di quel personaggio. Se poi ci mettiamo che alcuni invitati al matrimonio sono interpretati da caratteristi come Ken Jeong o Paul Walter Hauser va da sé che la bizzarria e a tratti la follia siano la cifra stilistica di molte puntate.

La serie è divertente e divertita, lo si nota anche dalla capacitá di scherzare continuamente su se stessa: si prendano ad esempio i riferimenti di Aniq al fatto che stavolta si trovi all'interno di un sequel o i piccoli cameo di alcuni personaggi visti nel corso della stagione precedente o quelli di personaggi famosi nel finale. Piccoli dettagli, ma che danno quel senso di cura per il particolare e di rispetto per lo spettatore attento.
Il passaggio dalle otto alle dieci puntate costituisce poi lo spunto per allargare anche temporalmente lo spettro delle indagini: non più una sola notte ma un weekend. I ribaltamenti di prospettiva insomma saranno maggiori mentre minore sará il senso di ripetitivitá dato dalla riproposizione continua della singola scena di puntata in puntata, che nella prima stagione era molto più enfatizzato. 


"Ho capito tutto: lei è la madre dell'assassinato e sottolineo "madre", è un po' folle, crede di impazzire, di cognome fa Perkins...scommetto che la scena decisiva riguarda una doccia"


Peccato che l'uscita settimanale delle puntate spezzi un po' il ritmo, impedendo di gustarsi meglio il continuo ping pong tra una scena e l'altra nel corso degli episodi. The Afterparty è infatti una serie che andrebbe gustata in binge watching (anche a causa del minutaggio delle singole puntate: una trentina di minuti), a dispetto della natura "giocosa" del progetto, che ci spinge a farci continuamente domande. Ma non va fatta decantare troppo. Se possibile è meglio bersela tutta d'un fiato, a posteriori, a stagione conclusa. Sempre che nel frattempo qualche amico o sito stronzamente mattacchione non vi abbiano giá spoilerato il finale s'intende. 


PRO

- La formula della prima stagione funziona ancora alla grande
- Il cast, come al solito molto variegato e di gran livello
- Il gusto per il dettaglio che mostra considerazione per lo spettatore più attento


CONTRO

- Manca la freschezza della stagione precedente, ma è più che naturale
- Forse la risoluzione finale è meno appassionante di quella della prima stagione
- Il rilascio di una puntata a settimana continua a non convincere. 


Voto 7,5


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