La crisi dei servizi di streaming ha portato negli ultimi mesi non solo ad un aumento massiccio e generalizzato del costo degli abbonamenti ma anche alla chiusura anticipata, sempre più frequente, di serie TV anche acclamate dalla critica e di buon riscontro tra il pubblico. Sembrano lontani i tempi nei quali i vari Netflix, Prime Video ecc. costituivano un porto sicuro, dove il tuo abbonamento ti avrebbe tenuto al sicuro da cancellazioni improvvise o bizze da TV generalista. Non è più così ormai e perfino una Apple TV+ bisognosa di risalto cancella uno dei suoi prodotti di punta, così, di punto in bianco. Mi riferisco ad Afterparty, che sebbene fosse impostata come una serie antologica aveva ancora molto da dire. La sua rilettura del giallo classico e il suo giocare con i generi rappresentava di sicuro una delle operazioni più riuscite degli ultimi anni in questo campo. Non la sola. Si, perchè nel frattempo altrove (su Disney plus) una serie con parecchi tratti in comune con Afterparty veniva invece rinnovata per una quarta stagione: Only Murders in The Building.
"Le ho sentito dire che ha lasciato un messaggio in una bottiglia. Mi piacerebbe sapere cosa ha scritto in quel messaggio, potrebbe aiutarci a risolvere il caso" |
Anche in questo caso le stagioni sono antologiche e hanno ad oggetto un omicidio. Il delitto avviene però in questo caso sempre (in ogni stagione) nello stesso posto, un palazzo abitato da personaggi piuttosto bizzarri e peculiari, tra questi un trio apparentemente male assortito si allea per risolvere "il caso". Si tratta di due signori anziani: un regista dimenticato dai più (Martin Short) e un attore un disarmo (Steve Martin) ai quali si unirà ben presto una ragazza piuttosto perspicace. Tutti e tre sono appassionati di podcast di True Crime e decideranno di idearne uno per conto loro, svelando tutti i retroscena sul delitto che riusciranno a scoprire. L'operazione sembra destinata a fallire sul nascere invece...
Così come Afterparty anche Only Murders in the Building costruisce buona parte delle sue puntate sfruttando il contrasto tra un canovaccio più prettamente crime ed un registro costantemente ironico e irriverente, quasi parodistico. D'altronde con Steve Martin e Martin Short tra i protagonisti non poteva essere altrimenti. Tuttavia, complice una Selena Gomez che tiene a bada i due impedendogli di andare troppo sopra le righe, non si scivola mai nel demenziale.
Sebbene la trama di fondo non sia mai troppo complessa i casi di stagione intrigano, perchè risultano ben ideati e costruiti sui classici cliffhanger di fine episodio che ribaltano ogni volta la prospettiva e i possibili sospettati. Sará molto difficile insomma indovinare l'assassino da un dettaglio carpito in uno di primi episodi, il colpevole naturalmente si scoprirà soltanto nell'ultima puntata, dopo innumerevoli "tentativi a vuoto". Più importante della risoluzione degli omicidi sará però il rapporto tra i tre protagonisti ed il modo nel quale matureranno e impareranno ad accettarsi. 3 personaggi soli che, per motivi diversi, si sentono esclusi e messi da parte, che però riusciranno a trovare la propria riscossa grazie ad un'idea tanto strampalata quanto a suo modo geniale.
"Quindi lei colleziona teste umane? Beh, ognuno ha i suoi hobby, ma mi sembra una brava persona. Ora mi scusi dovrei andare a vomitare, devo aver mangiato pesante" |
Uno dei tratti distintivi piú caratteristici della serie però è il suo cast. Se Afterparty giocava con i generi cinematografici qui si scherza sulle mille follie dello show business e si dissacra a tutto tondo il mondo dell'entertainment, non solo attraverso le battute ma anche grazie all'utilizzo di comparse, camei, omaggi. Le guest star nel corso delle tre stagioni saranno tantissime e grazie alla propria autoironia regaleranno sempre situazioni divertenti e bislacche: dall'odio di Sting per i cani (che lo rende un sospettato), al perfezionismo esasperato di Matthew Broderick o alla poliedricità di Maryl Streep. Alcuni attori interpreteranno se stessi mentre altri saranno personaggi funzionali alla trama, ma in ogni caso forniranno momenti ironici e dissacranti.
Only Murders in The Building è insomma una di quelle serie TV che, pur risultando semplicissime e scarsamente originali concettualmente, non stancano mai perchè riescono sempre reinventarsi di stagione in stagione, senza perdere di vista il proprio obiettivo iniziale: divertire. In teoria potrebbe anche durare all'infinito, in pratica durerà fino a quando Disney+ non si stuferà e di punto in bianco staccherà la spina.
PRO
- Una serie divertente e di puro disimpegno
- Il cast ricco e autoironico
- La trama non è originale e neppure complessa ma funziona.
CONTRO
- A volte la lente si sposta su determinati sospetti in modo molto forzato
- Non sempre le battute risultano efficaci quanto vorrebbero
- I casi non sono molto intricati o complessi per i fan del genere giallo.
Voto 8-
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