Tra tutti i "figli di Lost", probabilmente From è quello che ne ha seguito le orme in maniera più pedissequa. Non solo lo ricorda per il nome (una sola parola, 4 lettere, una sola vocale, la o, e tre consonanti), o per il fatto che ha un protagonista in comune (Harold Perrineau), o ancora per le basi concettuali sulle quali si fonda (la cittadina=l'isola, gli assassini zombeschi = gli altri, l'uomo in bianco = i bambini in bianco, il misticismo e il soprannaturale legati al luogo in maniera specifica, scienza vs fede ecc.). From riprende Lost proprio nelle sue evoluzioni di trama, nelle situazioni che costruisce e nelle conseguenze che certi colpi di scena portano.
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giovedì 15 maggio 2025
From - terza stagione (2024)
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Napoleone Wilson
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mercoledì 18 ottobre 2023
Only Murders In The Building - st 1-3 (2021/2023)
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Napoleone Wilson
La crisi dei servizi di streaming ha portato negli ultimi mesi non solo ad un aumento massiccio e generalizzato del costo degli abbonamenti ma anche alla chiusura anticipata, sempre più frequente, di serie TV anche acclamate dalla critica e di buon riscontro tra il pubblico. Sembrano lontani i tempi nei quali i vari Netflix, Prime Video ecc. costituivano un porto sicuro, dove il tuo abbonamento ti avrebbe tenuto al sicuro da cancellazioni improvvise o bizze da TV generalista. Non è più così ormai e perfino una Apple TV+ bisognosa di risalto cancella uno dei suoi prodotti di punta, così, di punto in bianco. Mi riferisco ad Afterparty, che sebbene fosse impostata come una serie antologica aveva ancora molto da dire. La sua rilettura del giallo classico e il suo giocare con i generi rappresentava di sicuro una delle operazioni più riuscite degli ultimi anni in questo campo. Non la sola. Si, perchè nel frattempo altrove (su Disney plus) una serie con parecchi tratti in comune con Afterparty veniva invece rinnovata per una quarta stagione: Only Murders in The Building.
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mercoledì 19 luglio 2023
From - serie TV- seconda stagione (2023)
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Napoleone Wilson
Nella recensione della prima stagione di From avevamo ampiamente parlato del timore che la serie si trasformasse in una specie di Lost di nicchia, con molta meno fan base e quindi a forte rischio chiusura. Perchè in questo tipo di serie TV (tutte basate sui misteri e su eventi apparentemente inspiegabili) se non crei un bacino di pubblico abbastanza ampio, e la serie viene "segata", tutto finisce per diventare inutile, puro spreco di tempo, e l'impegno profuso dal cast, dai registi e dagli e
sceneggiatori svanisce come bolle di sapone.
D'altronde From non ha mai fatto poi molto per evitare l'ingombrante paragone con una serie che però era praticamente impossibile replicare. Quel paragone anzi lo ha avvalorato, rinfocolato, gettando sempre più legna, cercando consensi in coloro che ancora oggi non si danno pace per la chiusura dello show (a distanza di più di 10 anni). La serie, certo, dal canto suo ha anche provato a diversificarsi giocandosi la carta dell'horror, affidandosi giá dalla prima stagione ad atmosfere più cupe e a scene decisamente più spaventose di quelle della controparte. Qui gli "altri" sono degli esseri che appaiono solo di notte e hanno l'unico scopo di ammazzare. Vampiri? Zombie capaci di pensare e parlare? O forse sono addirittura una nuova specie? Il buio, la paranoia, il sospetto, la precarietà di ogni situazione (le regole che stanno alla base del "villaggio" sembrano mutare costantemente, soprattutto dopo l'arrivo di nuovi personaggi) ricordano per certi versi alcune opere di Stephen King. Si muore molto insomma, molto più che in Lost e gli "assassini" sono costantemente a caccia.
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lunedì 2 gennaio 2023
From - serie TV (2022)
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Napoleone Wilson
C'è stato un periodo nel quale qualsiasi serie TV veniva paragonata a Lost. Bastava avesse un cast corale e un grosso mistero alla base, magari legato intimamente ad un posto (un isola, un villaggio, una cittá) ed era automaticamente "una copia di Lost". Spento l'eco del fanatismo per uno dei telefilm più importanti e divisivi degli anni duemila però sono arrivate nuove serie "evento", nuovi fenomeni televisivi, nuovi tormentoni. E il vecchio Lost è rimasto in soffitta, nell'album dei ricordi, da rispolverare magari quando in un telefilm compare uno degli attori reduci da quella fortunata stagione (pochi di quei naufraghi sono rimasti sulla "cresta dell'onda"). Non ne ricordiamo neppure il nome magari ma appena ne vediamo uno in tv ecco che ci viene in mente l'inevitabile: "E' quello di Lost". Insomma, anche a distanza di anni, alcuni continuano a scomodare quello scomodo paragone, spesso a sproposito, incapaci di abbandonare quei vecchi fantasmi o di accettare il fatto che anche Lost attingeva da opere precedenti e non poco.
Ci sono però delle serie TV che il paragone te lo tirano fuori sfacciatamente, che manco ci provano a fare finta di volerlo evitare. Anzi vogliono proprio giocare ad essere il nuovo Lost. From cade in questa categoria con tutte le scarpe.
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martedì 10 maggio 2011
Juventus vs Chievo Verona 2-2– Ufficiale: il nuovo allenatore della Juve sarà Duncan Jones
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Snake Plissken
Non c’è mai limite a questa Juve, tutto si ripete ciclicamente in un vortice infinito, come in un software pieno di bug che entra in loop. Questa Juve è un evento paradossale, fuori da qualsiasi schema della fisica e della chimica. Nel girone dantesco degli incazzati i tifosi son costretti a rivivere umiliazioni ataviche come la rimonta della squadra che lotta per la salvezza. Chi può a questo punto porre rimedio allo scempio? Servirebbe Duncan Jones su questa panchina, che schieri in campo il capitano Colter Stevens per portarci fuori da questo inferno.
Un frastuono nel deserto, quello di noi tifosi, dove il suono non esiste, se nessuno nella dirigenza è li ad ascoltarlo. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, così ancora una volta si è avuto il fegato di presentarsi ai microfoni per dire delle cose letteralmente vergognose. Se perseverare è diabolico ecco che i carnefici di noi tifosi son proprio loro: allenatore, giocatori e società in quest’ordine. Perdere l’ultimo treno per la Champions facendosi rimontare in casa per l’ennesima volta da una squadra che non aveva fatto neppure un tiro in porta, in un minuto sciagurato, non è vero che non ha prezzo, ma il suo costo è davvero salato soprattutto per questi deficienti che guidano questa carretta arrugginita. Delle due una, ho non vi servono quei soldi, o non vi frega nulla. Se il magazziniere perdesse le chiavi sarebbe licenziato (forse) se voi mandate in malora la storia, il futuro, le finanze e l’orgoglio di una fu squadra gloriosa, non muovete un ciglio.
Se persino il Bari non avrebbe fatto tal fine, cosi tante volte, se persino il Bari ha subito meno gol in casa di noi, volete rendervi conto che questo è un vostro fallimento? fate un piacere a voi stessi e a noi e guardatevi allo specchio. Se ancora conservate un briciolo d’orgoglio dimettetevi in massa. Si lo so’, è da tempo che lo diciamo, l’abbiam detto così tante volte che le parole hanno alle orecchie perduto il significato in ogni lingua esistente. Il tuono in questo deserto è lungi dal solcare le terre morte e giunger alle orecchie del castello, in mezzo due interminabili partite, 180 interminabili minuti di scellerata agonia fantascientifica.
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Stagione 2010/2011,
VS Chievo
martedì 2 novembre 2010
Il 25 anniversario di Ritorno Al Futuro scatena in rete il marketing virale (?)
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Snake Plissken
Prima la scoperta di una scena in “Circus” (1928) di Charlie Chaplin, in cui una strana signora sembra parlare ad un cellulare per strada, poi questa foto della fine degli anni 40, custodita nel Virtual Museum of Canada, in cui un tizio appare del tutto fuori posto e fuori tempo, hanno scatenato in rete, e non solo, un dibattito acceso che coincide con il 25 Ritorno al Futuro. Il bello è che si tratta di due documenti autentici e non manomessi.
Sul primo caso sembra si stia arrivando ad una soluzione scientifica. Fatto salvo il che i walkie talkie sono stati inventati solo negli anni 50, sembra che la donna (o l’uomo travestito da donna) potrebbe benissimamente avere all’orecchio un apparecchio acustico, che in quegli anni avevano più o meno la forma di un imbuto a cornetta.
Personalmente i viaggi nel tempo mi hanno sempre affascinato e sono di fatto più plausibili di qualsiasi atterraggio alieno. Viaggiare nello spazio per milioni di anni luce richiede infatti come postulato quello di viaggiare anche nel tempo. In fondo molti vorrebbero crederci.
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