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domenica 22 maggio 2011

Serie A 38> Juventus vs Napoli 2-2 – avete fatto tredici…

Una volta fare tredici poteva voler significare anche il cambio di una vita, una vincita che ti sistemava, anche grazie ad una minore inflazione. Oggi invece, nell’era dell’impopolare 14, anche la Juve fa tredici, come il suo numero di pareggi totali in questo campionato.

Ultimo giorno di scuola in una classe piena di bocciati e ultimo in questa scuola, la testa di tutti era altrove e solo in pochi capivano che di fronte c’era l’odiato Napoli. Forse per molti può vuol dir poco, per alcuni invece tanto e alla fine otteniamo l’effimera consolazione di non perderci in casa, anche se quest’anno in casa e come se non ci avessimo mai giocato. Numeri impietosi e al dir poco vergognosi, per gli occhi degli abbonati, tra le mura amiche. Il bilancio era sul tavolo già da mesi ma la fine non ne voleva sapere di arrivare. Con “el farfuglia” (Del Neri) messo alla porta già in settimana, la UEFA irraggiungibile e la testa già al mare, stasera è andata in scena uno spettacolo per pochi, quelli che rimangono aggrappati alla squadra nella buona e nella cattiva sorte, ma che masochisticamente la contestano e si rodono il fegato, vedendo un altro anno disastroso, sentendo gli scherni di chi prima ti spara alle spalle e poi infierisce sul cadavere. Così mestamente tiriamo un sospiro di sollievo perchè è finita, ricordandoci che il tempo si è fermato allo scorso anno, anche se nel cuore c’è quella rabbia che ti vorrebbe far passare in fretta il tempo per ricominciare tutto da capo.

Ma il futuro con la F maiuscola è ancora lontano, contrastato dalle sirene ingannatrici di certi giornali che illudono chi non lo meriterebbe. La realtà ad oggi invece ci dice di riposarci la mente (tifosa) perchè le premesse non dicono che il prossimo sia un anno migliore di questo. Conte? Vedremo, ma sulla carta e a mio parere non lo vedo così esperto. Forse l’ennesimo traghettatore di questo fiume che sembra un oceano, con l’altra sponda sempre più lontana. Ad ogni modo così come scrissi lo scorso anno, le parole le porta via il vento e noi tifosi bianconeri vogliamo ormai solo fatti, anche se dovessero arrivare Ronaldo e Messi le somme dovremo tirarle solo alla fine della prossima stagione.

lunedì 16 maggio 2011

Parma vs Juventus 1-0 – I finti passionali e i matematici da quattro soldi

Siamo la new ventus, rubiamo ai ricchi per dare ai poveri, ma a differenza di Robin Hood rubiamo persino a noi stessi. La moda italiana è si quella di sentirci 60 milioni di allenatori e selezionatori della nazionale, ma anche altrettanti: “che centra l’allenatore?”, “chi vorreste al suo posto?” e “perchè non andate voi ad allenare?”. A prescindere dal fatto che se chiamo un idraulico per riparare una perdita in casa e lui mi risponde in questo modo lo sbatto fuori, poiché se non ci riesce lui che è un professionista, non posso certo risolverla io, e devo chiamarne un altro se voglio risolvere il problema. Ma se alla fine si voglia dar per forza ragione agli uni o agli altri, non si può però prescindere dai numeri.

Si i cari vecchi numeri, perchè alla fine bisogna tirare le somme e sugli almanacchi vanno solo quelli e non i pali, le traverse, i quasi gol e i rigori sbagliati o negati ma neppure le buone intenzioni. I dati dicono che non solo Del Neri è stato bocciato dai numeri ma anche da se stesso del passato. Era lui infatti che parlava di miglioramento rispetto allo scorso anno, era lui che rideva della obbiezioni sollevategli da Ferrara sul fatto che invece sia la stessa squadra mediocre che aveva quest’ultimo un anno fa. I dati ci dicono che lo scorso anno fu Europa e quest’anno no… PUNTO. il resto sono chiacchiere da bar. Del Neri cerca di far suoi una valanga di pareggi, che in un campionato a tre punti sono mezze sconfitte, tanto più se in numero così rilevante.

Chi dice il contrario è sprovveduto o in mala fede, visto che se fossi un avversario della Juve spererei  non solo che quel rubinetto non lo si cambi mai, ma anche che l’idraulico non solo non se ne vada ma che prenda possesso della casa. Le alternative sono molte e sono poche, sono efficaci e meno, bisogna far presto però. Chi guadagna fior fior di milioni lo fa in logica di una sua presunta posizioni di responsabilità che presuppone gli si presenti il conto in caso l’azienda dovesse fallire o andar male. E’ la legge del mercato e non delle emozioni umane, come vedete chi è lucido fa un’analisi del genere e non quella di far beneficienza a chi ha numericamente fallito.

martedì 10 maggio 2011

Juventus vs Chievo Verona 2-2– Ufficiale: il nuovo allenatore della Juve sarà Duncan Jones

Non c’è mai limite a questa Juve, tutto si ripete ciclicamente in un vortice infinito, come in un software pieno di bug che entra in loop. Questa Juve è un evento paradossale, fuori da qualsiasi schema della fisica e della chimica. Nel girone dantesco degli incazzati i tifosi son costretti a rivivere umiliazioni ataviche come la rimonta della squadra che lotta per la salvezza. Chi può a questo punto porre rimedio allo scempio? Servirebbe Duncan Jones su questa panchina, che schieri in campo il capitano Colter Stevens per portarci fuori da questo inferno.
Un frastuono nel deserto, quello di noi tifosi, dove il suono non esiste, se nessuno nella dirigenza è li ad ascoltarlo. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, così ancora una volta si è avuto il fegato di presentarsi ai microfoni per dire delle cose letteralmente vergognose. Se perseverare è diabolico ecco che i carnefici di noi tifosi son proprio loro: allenatore, giocatori e società in quest’ordine. Perdere l’ultimo treno per la Champions facendosi rimontare in casa per l’ennesima volta da una squadra che non aveva fatto neppure un tiro in porta, in un minuto sciagurato, non è vero che non ha prezzo, ma il suo costo è davvero salato soprattutto per questi deficienti che guidano questa carretta arrugginita. Delle due una, ho non vi servono quei soldi, o non vi frega nulla. Se il magazziniere perdesse le chiavi sarebbe licenziato (forse) se voi mandate in malora la storia, il futuro, le finanze e l’orgoglio di una fu squadra gloriosa, non muovete un ciglio.
Se persino il Bari non avrebbe fatto tal fine, cosi tante volte, se persino il Bari ha subito meno gol in casa di noi, volete rendervi conto che questo è un vostro fallimento? fate un piacere a voi stessi e a noi e guardatevi allo specchio. Se ancora conservate un briciolo d’orgoglio dimettetevi in massa. Si lo so’, è da tempo che lo diciamo, l’abbiam detto così tante volte che le parole hanno alle orecchie perduto il significato in ogni lingua esistente. Il tuono in questo deserto è lungi dal solcare le terre morte e giunger alle orecchie del castello, in mezzo due interminabili partite, 180 interminabili minuti di scellerata agonia fantascientifica.

martedì 3 maggio 2011

Lazio vs Juventus 0-1 – …e alla fine ci chiameranno romanisti

Qualcuno li in fondo alla fila, dopo lo scempio di ieri di Bari-Roma, già diceva: “domani scansamose!”, memore del biscottone lazial-interista dello scorso anno. Ad una Roma a cui manca ancora qualche rigore per andare in Champions (citando Pino Insegno), cosa significherebbe infatti non partecipare alla prossima competizione Europea sponsorizzata UNICREDIT? Una Roma che quest’anno tutto merita tranne che l’ingresso in Champions, neppure dalla finestra. Chiaro che le dietrologie si sprecano prima e dopo questa gara e calciopoli è ancora una volta passata in vano, così come noi siamo stati penalizzati in vano. Stavolta però restiamo invischiati in qualcosa che non ci riguarda anche se ci favorisce.
Ai laziali forse non va giù che la squadra più perforata nei minuti finali gli “scippa” 6 punti proprio in quel periodo fatidico. Chiaro che da’ fastidio, dopo tante partite in cui i direttori di gara si sono divertiti alle nostre spalle, sentirsi dire di aver preso quello che non ci spettava con quel rigore non fischiato a Chiellini su Floccari, ma così come io stasera ammetto di esser stato fortunato, qualcun altro dovrebbe avere la stessa onestà intellettuale e ammettere che non solo forse c’era un rigore anche su Melo (come lui stesso ammette il primo e reclama il secondo educatamente) ma che nelle scorse partite se ne fregato di notare il vento che soffiava anche contro di noi. Di fatto quindi non dobbiamo perder di vista il fatto che qualcun altro ne sta beneficiando copiosamente.
Ma dove uno juventino si deve incazzare e sulla prestazione ignobile offerta dai bianconeri. Quasi volessero strappare lo 0-0 con le unghie e con i denti, si sono definitivamente svestiti dei panni di una grande per vestire quelli di una provinciale. Chiaro che le motivazioni più grosse erano le loro ma tu devi quantomeno lottare per lo stesso obbiettivo sapendo che ti chiami Juve. Ma questi ormai sono discorsi che cadono nel nulla con questa squadra. Almeno le provinciali cercano sempre di metterci il cuore, a noi rimane pur sempre un fegato spappolato.

domenica 24 aprile 2011

Juventus vs Catania 2-2–ogni maledetta partita

dopo il fortunoso 2-0 di Del Piero il mio pensiero è stato prettamente unico: Cesena. Partita contro una invischiata per la salvezza, due gol fortunosi e cali di concentrazione paurosi. Gol subito sempre sullo stesso maledetto lato, sembrava tutto già scritto. Ogni maledetta domenica Dio da e Dio prende, ogni maledetta partita si getta al vento ciò che di buono si era conquistato, persino nella stessa gara. I livelli di incazzatura sfiorano livelli astronomici se perdi (perchè si tratta di sconfitta e non di pareggio) decine di partite in questa maniera. Chievo, Cesena, Catania ecc. ecc. non si sono mai fermate nella mente di ignobili ciabattini del pallone.
Se poi l’arbitro, Bergonzi ancora tu, ci mette del suo tutto e già previsto e ritorna con assillante copiosità. Un fallo di mano ridicolo, un prolungamento di tempo ridicolo. Poi tutti si incazzano e strepitano, ma intanto non si conclude mai nulla. Non si sfrutta mai questa rabbia, quest’orgoglio. Perchè non ci si è impegnati già con la Fiorentina? Perchè ci si è mangiati quel gol quando eravate quattro contro uno? Siete uomini e sbagliate? Pagate allora come tutti gli uomini mortali. Via l’allenatore perchè è un uomo, ridimensionamento degli uomini che non meritano il loro stipendio. Gli uomini pagano, soprattutto se non imparano dai propri errori.
Ennesima puntata del viatico di questo blog attraverso gli anni del dantesco inferno di una squadra una volta chiamata Juve. Il fegato fegato spappolato di noi tifosi più acerrimi richiederà anni di cure per riprendersi. Via la Champions, via la UEFA, ci mangiamo le mani a vedere li su una squadra che soltanto lo scorso campionato lottava per la salvezza. Con quale professionalità e interesse scenderete in campo contro una squadra che non può più essere superata? Con quali motivazioni giocherete queste ultime giornate? Che spettacolo offrirete a questi tifosi ormai stremati? Ricordatevi sempre e non scordatelo mai che alla fine di tutti (prima o poi) tutti voi andrete e noi rimarremo a roderci le viscere, imprecando contro un dio del calcio che sembra sadicamente divertirsi, tanto che ormai per noi sarà ribattezzato demone… del calcio. NON SE NE PUO’ PIU’

domenica 17 aprile 2011

Fiorentina vs Juventus 0-0 – Le Palme spengono la guerra e la rincorsa

Quanto la Juve ci credeva nella Champions e quanto poteva fare per crederci ancora? Lo ha detto questo turno di campionato. Avanti vanno e dietro frenano. Rosicchiamo un punto solo alla Roma che rimane comunque avanti. Ci avessimo messo almeno l’impegno dovuto sarebbe stato un provarci, stasera ci rimangono invece le parole di circostanza di un tecnico che tenta di salvare la poltrona.
Era stata annunciata come la partita dell’anno, con loro che orfani di un derby si sono ormai da anni proclamati nostri acerrimi nemici, scegliendo nel mucchio delle rivali chi a loro parere gli avrà scippato chissà quale antico fallo laterale (ormai solo loro lo sanno), entrando così bene nella parte che si sentano più rivali del Torino. Ci manca quasi che non costituiscono qualche giornata della memoria. Noi invece che siamo più pratici i nostri nemici li scegliamo con mestizia e questa per noi era solo un continuare a sperare in un traguardo quasi impossibile ma in verità solo a sei punti fino a stasera. Ti aspetteresti spettacolo invece non c’è stato neppure quella tensione che ti avrebbe fatto dire: “giocano male perchè si temono”. Il pomeriggio invece è stato più che altro sonnacchioso, con una Juve che parte allo stesso modo in cui era partita col Genoa, solo che stavolta spegne la sveglia e si gira dall’altra parte. Del Neri non poteva rinnegare di nuovo le sue zuppe, proprio ora che i in molti lo vogliono fuori, allora non cambia quasi nulla. La squadra continua così a trascinarsi per tutta la partita, senza cuore ne volontà. Diciamoci la verità, non ci han creduto affatto, tirando in porta 2-3 volte in tutta la partita e ostacolandosi anche da soli in qualche occasione.
Vedi una partita del genere e ti dici: quando non ci credete voi figuratevi i più scettici. Nemmeno a incazzarsi un po’, ubriachi di camomilla fanno incazzare noi. Il tecnico col la sua solita spocchia sciorina statistiche degne dei sondaggisti più di parte: “siamo più vicini di un mese fa”… si ma siamo lontani anni luce da qualche anno fa e soprattutto lontani dalla posizione che potevamo occupare già stasera, che discorsi sono?. E’ la mediocrità di pensiero che ti fa arrabbiare di più di tecnico e giocatori, la stessa mediocrità che si specchia con quella tecnica per confermare ancora una volta quando bassa sia la qualità e la mentalità della squadra. Del Neri ormai si tiene aggrappato a quella panchina sperando che il suo amico Marotta lo grazi, cosa che non è da escludere visto che anche lui ha i suoi stessi voti in pagella.

domenica 10 aprile 2011

Juventus vs Genoa 3-2 – Con Del Neri, meglio un uovo che un abbacchio bruciato.

Fosse durata 45’ sarebbe stata l’ennesima penosa domenica, una di quelle che, spesso quest’anno, hanno vanificato quella precedente. Invece è stata una partita dai due volti con tanto di rimonta finale che ci tiene ancora vagamente aggrappati all’ultimo treno per l’l’Europa, qualunque essa sia.
Pronti, via e… restiamo negli spogliatoi. Loro vengono a Torino intenzionati a fare le barricate, tant’è che non gli pareva vero di esser passati in vantaggio all’olimpico, senza tirare neppure una volta in porta (a quello ci abbiamo pensato noi) e con una squadra che senza il suo 4-4-2 pareva fuori luogo e fuori tempo come la pubblicità della TIM. Se sai cucinare solo un uovo al tegamino non rischiare di infornare l’arrosto, potresti rimanere digiuno. E’ questa la Juve del primo tempo, con Matri che si sfacchina solitario in area in attesa di un buon assist, con la difesa genoana a fare il compitino contro chi dovrebbe saltarti con l’uno contro uno (arma spuntata in mano a questi uomini), con un Del Neri che inizia con Krasic a destra per poi spostarlo a sinistra per portare Pepe a sinistra Melo dietro Matri avanti Aquilani… si insomma, manco giocasse a JuveVille. Poi, quanto anche a noi ci va bene con una deviazione e pareggiamo, il dente avvelenato del rifiutato attaccante dal cognome Floreale ti fa pensare: ecco i demoni che ritornano. Vengono qui a vendicarsi tutti e in più Edoardo, detto paperissima, sembra voler diventare il primo portiere a prendere il pallone d’oro. Ma Del Neri si ricrede e si pente. Torna su i suoi passi e mette tutto a posto come fa da secoli, il suo bel 4-4-2 che può almeno farci giocare a calcio. Loro si ringalluzziscono ed escono dalla porta, allora Matri li punisce. E finalmente anche noi possiamo sfruttare un gol di un Ex dal dente avvelenato, Luca Toni che ci tiene a galla.
Terza vittoria consecutiva (finalmente) emozioni e sofferenza finale con Flores che si divora il pareggio (anche Toni non è da meno) mentre si stagliavano significativi i fischi per Motta e Martines, due alieni tra alieni, simbolo del marcio della campagna acquisti. Se dispiace per gli uomini, i giocatori quei fischi li meritano tutti e meno male che abbiamo preso Matri invece che Pazzini, non foss’altro perchè ha segnato più di lui, e Toni che tutti deridevano, compresi noi. Ora che il gioco si fa duro speriamo di poter beneficiare di qualche K.O. delle altre, sempre dopo aver fatto tutto il possibile noi.

lunedì 4 aprile 2011

Roma vs Juventus 0-2 – La vecchietta s’è magnata er lupo

Stasera non avevamo nulla da perdere… e di fatti non abbiamo perso. Sembrava esser tornati ai bei tempi, nel vedere la Juve vincere a Roma, poi guardi la classifica e ti accorgi che la realtà è diversa, e che ci siamo aggiudicati il derby delle deluse. Scene di giubilo fan sbilanciare chiunque, da Del Neri, che sente più saldo il suo terreno fangoso, a Storari che a Premium, senza giri di parole, reclama il posto di Buffon. Approfittando del termometro e delle voci di mercato su portierone azzurro, il portiere romano fa un po' il furbetto e si prenota il posto per la prossimo per l’immediato futuro.
Chiaro che il momento è delicato, non tanto per il presente ma per il futuro: qualche vittoria e la qualificazione UEFA possono far benissimamente cancellare la RAM dei dirigenti e dei tifosi della domenica, rischiando di far rimanere attaccati alla panca personaggi deleteri per il futuro stesso. chiaro che mi auguro di poter continuare a vincere tutte le prossime 7 partite, ma non voglio che questo influisca sull’analisi dell’intero campionato (fallimentare) fino a farci portare pesi morti nel prossimo campionato.
Buffon in partenza? I sentimenti sono contrastati: da una parte il desiderio che rimanga, dall’altra la convinzione che ne abbiam persi tanti in passato, sempre con dignità, soprattutto quando questi non si sentivano sposati alla causa, e l’attuale Buffon, oltre ad offrire prestazioni vacillanti, non mi pare essere tanto convinto di legarsi a vita con la formula della buona e la cattiva sorte. Forse faremmo meglio a rassegnarci alla sua cessione e magari a sperare che l’americano scucia il più possibile (pensando a quando ce ne volevano dare 100)
La storia presente è una buona partita della Juve che tutto sommato poteva andare anche male, visto quello che entrambe si son divorate. La vittoria infatti non ci deve far abbassare la guardia su quella scarsa cattiveria offensiva, che si evidenza sempre sull’ultimo passaggio e con l’assenza del tiro da cecchino (cosa che è riuscita invece a Matri e Krasic). Se la papera della difesa, che con due uomini liberi al centro a cercar farfalle, lascia solo Totti a far fare miracoli a Storari, o se quella traversa con la successiva ripresa di palla in area si Vucinic, andavano dentro la partita sarebbe stata segnata sicuramente. Ma ad onor del vero la vittoria è meritata, quindi non ci lamentiamo (per ora) ed andiamo avanti. Sperando che la fortuna non passi, come a solito, a ritirare il credito la volta successiva. Sempre con la coscienza che da qui in poi sarà un onorare l’impegno e tentare la UEFA.

sabato 26 marzo 2011

Juventus vs Brescia 2-1–altra boccata d’aria

Con una settimana di ritardo posto due righe su questo match. Una vittoria senza postumi di facili entusiasmi, tanto più che pare la copia di quella ottenuta (con identico risultato) col Bari. Stavolta è l’estro del capitano che fa la differenza sulla nostra sterilità di gioco. Sembrava quasi di assistere all’ennesima disfatta invece l’abbiamo sfangata. Risultato che ci permette di prendere ancora un po' di ossigeno prima di ridiscendere a Roma coi giallorossi, dopo la sosta
A differenza di alcuni giornali e testate televisive. Al di là dei beatificatori che hanno visto una grande partita del Brescia, io ho visto mediocremente equilibrato, in cui due invenzioni da fuoriclasse di Krasic e Del Piero (appunto) hanno fatto la differenza. Nei primi due gol invece si può benissimamente parlare di due papere del portiere e di Chiellini, il quale ancora una volta si nasconde dietro la sua ombra. E da un po’ di tempo ormai che il Chiello delude, andando a far compagnia agli altri sul fondo del barile vuoto.
Appare chiaro che ormai da lungo tempo la partita si gioca fuori campo, dato che (nei fatti) poco possiamo chiedere (ancora una volta) a questo campionato. Siamo oggi qui a discutere se riusciamo a spillare un po’ di soldi della qualificazione UEFA League, e ci tocca sperare che le due finaliste di Coppa Italia siano due disputanti la Champions.

domenica 13 marzo 2011

Cesena vs Juventus 2-2 – circo bianconero

Come sempre, da due anni a questa parte, le nostre partite sono  spettacoli circensi in cui i giocolieri possono trasformarsi in pagliacci. Altro che Dio dà e Dio prende… Dio dà, Juve sciupa. Giaccherini riapre una vecchia rubrica della Gialappa’s (“questo lo segnavo anch’io”) e Matri fa il Giocoliere per segnare il raddoppio dopo la traversa del capitano. Copia della partita col Genoa dell’andata? Macché! Noi bianchi, loro neri, ed entrambi tutte e due le cose.

Buffon esce su Parolo e lo atterra. Rischia il rosso per aver interrotto una chiara occasione da rete, rigore, gol e tutto e riaperto, e con questa Juve tutto si può. Poco prima del finale Motta si fa ammonire per la seconda volta e tutto davvero finisce. Già perchè come ripetuto più e più volte, questa squadra non può giocare in 10. Sia perchè già in 11 soffre, sia perchè togliere il 4-4-2 a del Neri equivale a privare la squadra di un allenatore. L’incompetenza maggiore di questo allenatore infatti è quella di non saper cambiare, perchè la maggior parte delle volte non modifica mai nulla tatticamente  (mettendo un difensore per un difensore, un attaccante per un attaccante, un centrocampista per un centrocampista) altre addirittura (come ieri) mette in campo uomini peggiori: Matri e Del Piero (migliori in campo) sostituiti per Martinez e Iaquinta (tra i peggiori in campo). In più ogni volta si ostina a lasciare il centrocampo a 3, anche quando è in vantaggio. Tutto il resto è noia, perchè l’abbiamo detto è ridetto, gol loro e pareggio.

alla fine il 2-2 non serve a nessuno tranne che per Del Neri e certa stampa, che continua nelle sue interviste da scarso (mediocre era il soprannome di Ranieri, lui invece è scarso), con salti di gioia fuori luogo e plausi ad un impegno, rispetto alle ultime gare, che solo lui e Marotta hanno visto. Per noi invece equivale alla quarta sconfitta consecutiva meno (–1/12), ma lui se ne fotte e dice: ” lasciate che si lamentino che io non me ne vado”. La folla inferocita e solo una fastidiosa zanzara che si mette di mezzo tra lui e il suo stipendio, forse perchè sa che per lui sta arrivando la fine e vuole succhiarci il sangue finché può. L’immobilismo ormai cronico della dirigenza è tanto più indegno di questa squadra perchè è accompagnato dalla sua mentalità provinciale, che tanto fa godere chi spera che sia sempre cosi. I giornalisti ormai scrivono i testi di Marotta, che afferma ora di voler puntare in futuro sulla qualità dopo la quantità, vantandosi quasi di aver previsto tutto, cosa che dovrebbe dirci quanto sia incompetente. Non se ne esce e non si programma neppure il futuro per tempo con un nuovo tecnico, fosse una nazione urgerebbe un colpo di stato, invece dobbiamo continuare a vedere la casa bruciare, quasi annoiati, quasi veggenti, quasi traditi dal destino.

domenica 6 marzo 2011

Juventus vs Milan 0-1 – menefreghismo provinciale

Impresa per il Milan, che riesce a vincere con un gol fantastico del capocannoniere Gattuso contro la Juventus migliore di tutti i tempi. Tutti gli addetti hai lavori sono d’accordo: questa Juve farà strada e un ottimo campionato…

Fossimo in un regime dittatoriale questa sarebbe l’analisi della gara e del momento (lustro) Juve. E in vero in un regime siamo, nel regime del menefreghismo provinciale. Di chi, da allenatore provinciale quale è, non si dimette perchè non vuole rinunciare alla pagnotta e al massimo demanda alla società la scelta, in cambio di una sostanziosa buonuscita e di uno stipendio preso stando a casa sul divano. Di un dirigente come Marotta che dichiara “col Milan si può pure perdere”, fottendosene, non solo di quei tifosi che hanno esposto lo striscione (“alla Juventus vincere non è importante è l'unica cosa che conta”) che citava Boniperti ma anche la storia di una squadra gloriosa in cui, lui stesso ammette in un’altra gaffe, è venuto per esercitarsi. Magari una colletta per compragli una Playstation sarebbe meglio che continuare a vedere questo losco figuro. Ed ancora una volta dobbiamo assistere alla pantomima squallida del calcio italiano, schifosamente politically correct con allegri che dice “non era facile vincere con questa Juventus” soprattutto se non ti fa neppure un tiro in porta? ma certo nel calcio esistono anche l’autogol.

Che fine hanno poi fatto tutti coloro che erano convinti che questa sarebbe stata l’ultima spiaggia per l’allenatore? poveri illusi, altro che “diavolo” illuso! Continuate ad andare allo stadio, continuate a farvi prendere per il culo, continuate! E così dopo le 12, 11 finali, andati a vedere queste 10 amichevoli.

Chiaro che era difficile per questa Juve vincere con la capolista, ma persino il Bari giocherebbe meglio di quanto ha fatto ieri questa new-ventus. Non c’è neppure l’intelligenza di indire un silenzio stampa di facciata, no! Devono presentarsi li a continuare a farci incazzare come ricci solo a sentirli. “Dite qualcosa di juventino, dite qualcosa di juventino… dite qualcosa” o state zitti, non vi vogliamo più sentire. Basta con queste interviste squallide, se siete li a rubare lo stipendio abbiate almeno la decenza di non rompere con le vostre stronzate.

lunedì 28 febbraio 2011

Juventus vs Bologna 0-2 – Il deserto dei tartari

C’è bisogno di aggiungere altro oltre a tutto quello che ho detto nei post precedenti? Questa squadra se ne fotte. Il tecnico non si dimette, il dirigente non parla, il presidente non caccia l’allenatore, gli avversari si divertono e i record negativi si sprecano. Peggio di Ferrara, già il peggiore di sempre. La noia regna sovrana, atro che deserto dei tartari
Dopo il primo tempo da 0-0 l’arroganza di Del Neri schiera un improbabile 4-3-1-2 che lascia autostrade per il contropiede del Bologna e di Di Vaio. Il resto è storia… non c’è neppure bisogno di commentarli questi uomini, questa difesa sempre più alla mercé dell’avversario. Già perchè proprio di arroganza si tratta. Di quell’arroganza che ci accompagna per tutta la stagione e che con poche vittorie (i pareggi sono mezze sconfitte) ha dato il diritto agli addetti ai lavori, e a molti tifosi, di esser da scudetto con una squadra mediocre. In questi due anni siam partiti bene e poi ci siam arenati, l’analisi sa tanto di provinciale che mette fieno in cascina per la seconda parte della stagione. Così sabato, l’arroganza del tecnico ancora una volta annebbia la sua vista e non gli fa vedere che lo 0-0 era l’unico risultato positivo che questa squadra poteva ottenere. Ecco dove sta la vergogna maggiore, capire che questa new-ventus non può andare oltre il pari col Bologna. Ma lui no… lui doveva emulare il famoso telecronista di una partita del Foggia di quest’anno, che sul vantaggio per 2-1 continuava a dire: “Questa si vince! Questa si vince!”, facendo finta di ignorare la difesa di Zeman. Infatti poco dopo ci fu’ il pareggio e quasi la rimonta. Del neri fa dunque suo questo nuovo tormentone, questa si vince… si col cavolo: due contropiede e due gol, con due tiri in porta. Bravi! Bravi! continuate così che siamo già salvi, ora potete anche divertirvi e far divertire l’intera Italia anti juventina.
E proprio come il buon Aureliano Buendia siamo alla finestra (del Televisore) ad aspettare un match degno del nostro antico nome. Mentre le nostre armi migliori son li a prender polvere, noi scendiamo in campo non come una squadra di calcio ma come 11 turisti ad un picnic. La frustrazione regna così sovrana ed ogni minima vittoria insignificante ci farà gridare al ritorno ai vecchi tempi. speriamo che qualcuno ci liberi prima dalle nostre illusioni e poi da questo scempio.

domenica 20 febbraio 2011

Lecce vs Juventus 2-0– comunicazione di servizio: informiamo la Juventus che da quest’anno potrebbero giocarsi anche match alle 12.30

Se il buongiorno si vede dal mattino il buon pomeriggio si vede mezzora dopo lo stesso. Così come era successo col Parma, e col Chievo, dimostriamo di avere una squadra così incapace da non potersi permettere di giocare in 10. Se già in 11 facciamo un fatica del diavolo per conservare una dignità di squadra, in 10 per noi è impossibile. Attenzione però, perchè questa non è una scusante ma un’aggravante. Una vera squadra, e per vera intendo forte, non si lascia intimidire da un’espulsione. C’erano tempi in cui si diceva addirittura che in 10 si gioca meglio, la Juve in 10 non gioca affatto. Se poi ci aggiungi il fatto che ogni volta che rimaniamo in 10 lo facciamo dall’inizio della partita e che quella partita la stavamo giocando male, allora nessuna speranza è lasciata a voi che guardate. Disarmante è vedere come tutte queste partite possano essere previste dall’inizio delle stesse. Siamo divenuti i veggenti degli ultimi minuti.
Ora tutti i commentatori si affanneranno a spiegare quest’ennesima umiliazione con le scuse e le analisi più disparate: superiorità degli avversari, mancanza degli stimoli trovati contro l’inter, colpa dell’ora, colpa dell’espulsione, colpa di questo, colpo di quello e bla bla bla… le chiacchiere però stanno a zero e i fatti (con la loro analisi) dicono solo una cosa, questa squadra non è affatto grande. Qualsiasi provinciale è in grado di vincere un paio di partite per poi perdere ancora, le grandi si differenziano per costanza, capacità di vincere anche se gli altri giocano meglio delle altre e anche se sono in inferiorità numerica. avete voglia voi a farvi trascinare da facili entusiasmi senza fare le somme alla fine. Col Lecce, avessimo pareggiato sarebbe stato uno scandalo, come la chiamate questa sconfitta allora? Pronti via abbiamo subito un Lecce con quattro indisponibili, con un solo attaccante di ruolo e senza un allenatore in panchina. Gli svarioni in difesa e a centrocampo, anche sull’undici contro undici, non hanno scusanti, la scarsa motivazione non ha scusanti, l’espulsione non è un alibi, l’immobilismo non ha scusanti. In tempi migliori qualsiasi allenatore dopo una partita del del genere sarebbe stato messo in discussione. Togliere Krasic invece che un attaccante poteva essere un segnale dato da chi credeva di poterla vincere, ma visto come la squadra s’era comportata fino ad allora, a conti fatti è stato deleterio, ed anche un 3-3-3 non può nulla contro un 4-4-1 se perdi 2-0, peggio ancora se con quella formazione, a parità numerica ristabilita, non fai granché d’altro in attacco.
Vogliamo dunque riaprire la discussione sull’efficacia di un Chiellini sulla destra? Della, ormai spesso, brutte prestazioni di Iaquinta? Dell’incidenza dell’allenatore sul tenere alta la tensione contro chiunque? Del calo di Aquilani, e dell’attaccamento alla maglia di questi giocatori? No? Allora rinnoviamo il contratto a Del Piero a qualsiasi costo e continuiamo a far ridere chi solo fino a una settimana fa (De Canio) piangeva preventivamente… Caro De Canio, invece di accodarti alle stronzate interistiche di complotto pro Juve, inizia a incazzarti quando la testa te la rompi e non prima. che questo sia da monito per tutti, anche se il mio appello cade nel vuoto.

lunedì 14 febbraio 2011

Juventus vs Inter 1-0 – Bedda Matri !!!

La traversa di Eto’o sul finale è forse la cosa più goduriosa della serata, la ciliegina sulla torta. Una di quelle cose che ti fanno ringraziare il dio del calcio per tutta la sventura e il pantano che c’ha buttato addosso ormai da anni. E per una sera mettiamo da parte tutte le critiche verso società o squadra e tutta la rabbia e lo sconforto per la situazione generale, che ci vede ancora fuori dalle aree di nostra competenza, e festeggiamo. Festeggiamo perchè abbiamo battuto i cartonati e li abbiamo allontanati dalla vetta. Festeggiamo perchè abbiamo vinto e ci teniamo aggrappati al treno. Festeggiamo perchè la sorte è stata nostra amica proprio stasera, proprio contro chi più se la meritava.
Non scordandoci però che se loro falliscono un gol già fatto noi non siamo da meno con 3 gol mangiati di Matri e uno di Chiellini, nel secondo tempo. Non scordiamoci che le gambe molli dell’Inter del primo tempo meritavano questa fine, foss’altro solo per la loro spocchia di sentirsi i migliori e i più grandi e di potere avere il nostro scalpo senza che noi ci dimenassimo affatto. E non scordiamoci che per un errore di valutazione (voluto) di Del Neri abbiamo giocato più di venti minuti praticamente in 10, con Matri dolorante che nonostante questo va vicino al gol.
L’impegno dei ragazzi comunque c’è stato e il secondo tempo è stato concesso inevitabilmente sia per reazione dell’avversario sia per stanchezza nostra. Attaccanti e difensori generosissimi, sempre li a tornare per aiutare la difesa. Buona prova di Sorensen, che tiene a bada Eto’o, il quale però poteva costarci caro con quel retro passaggio avventato e assurdo, minaccia poi sventata da Buffon. Buffon stesso ci mette la firma in un paio di occasioni decisive. Chiellini monumentale ancora una, volta in partite come queste. Matri, 3 gol in due partite e speriamo che il suo infortunio non sia nulla di grave, perchè lui e Toni si non comportati ottimamente negli spazi. Proprio quel Toni tanto sbeffeggiato dagli avversari (e in verità anche da noi), speriamo gli faccia andare di traverso tutte le loro risate.
Magari dalla prossima continueremo a lamentarci di questa squadra, anche se con Lecce e Bologna dovresti vincere per poter almeno sopravvivere, ma non è questo il giorno. magari perderemo il posto in Champions e anche quello in UEFA e ci incazzeremo, ma non è questo il giorno. Magari la fortuna di stasera come al solito ci volterà le spalle e torneremo a disperarci, ma non è questo il giorno… questo infatti è il giorno di festeggiare e godere perchè l’inter è tornato a casa prendendole. E in fondo al cuore lasciateci sperare che il vento sia davvero cambiato.

domenica 6 febbraio 2011

Cagliari vs Juventus 1-3 – finalmente un ex pro Juve

Dopo tante umiliazioni subite per conto dei nostri ex, finalmente anche a noi avanza qualcosa. Una settimana dopo la sua doppietta Matri si ripete ieri nello stesso stadio ma con una maglia diversa. Segna anche Toni, con un gol di testa da fuori area d’altri tempi e la Juve respira. Vittoria tanto importante quanto inutile, visto che anche Palermo e Udinese la sfangano e la classifica segna un nulla di fatto che tiene ancora lontana l’Europa. Le uniche che hanno la peggio sono l Milan e la Lazio per la gioia dei merdazzurri.
Lievi progressi si son visti ma non mi fiderei moltissimo, perchè se il Cagliari con faceva quel fallo in attacco sarebbe stato 2 pari, perchè ancora una volta sulle palle inattive annaspiamo paurosamente, arrivando sempre 10 centimetri sotto l’ultima testa avversaria, e soprattutto perchè, abbiamo potuto constatare la scarsa, se non inesistente, costanza di una squadra che non ne infila mai due i seguito. Certo ora qualche attaccante l’abbiamo ritrovato, per poter farne qualcuna in più di quanti ne subiamo (40-30) ma già dalla prossima ci tocca tornare in apnea perchè a Torino arriveranno i nemici, coloro che meno ci servono ultimamente, dato che di sicuro sarà più battaglia che calcio.
Per queste ragioni la vittoria di Cagliari vuol dire ben poco. Perchè un vero juventino deve pretendere costanza e analizzare gli errori e migliorarsi anche nelle vittorie. Indubbio però che la serata di ieri ci da un po' di respiro, perchè un’altra sconfitta (ma anche una pareggio) sarebbe stato davvero deleterio. Se il buon giorno si vede dal mattino speriamo che questo Matri continui su questi binari. Segni di folgorazione li ha mostrati anche Del Neri, che mette da parte i suoi dogmi per schierare un inedito 4-3-1-2, con Matri-Del Piero-Toni avanti e Chiellini debuttante come terzino sinistro. E se in avanti se ne può parlare, non mi è piaciuto particolarmente il dirottamento di Giorgio sulla sinistra. Un giocatore come Chiellini penso sia più efficace come centrale, anche se poi da lui è partito il cross del secondo gol. Dai, possiamo consolarci pensando di essere a soli due ponti dalla quota salvezza (40 punti) perchè per il resto la Champions è quasi irraggiungibile, se si considera che la corsa al quarto posto è per me sul Napoli, visto che i primi tre a mio parere saranno Milan Inter e Roma. L’Europa League? verrebbe da dire che ci serve a poco se di questi tempi non fosse l’unica minestra che ci separa dalla finestra.
Premesse per l’ennesima nemichevole? un inutile match di nazionale che porterà via energie ad una squadra di italiani a discapito da una già più forte legione straniera. ma è così che va quest’anno, meno male di avere presi 3 punti ieri.

giovedì 3 febbraio 2011

Palermo vs Juventus 2-1 – La fata Morganti e il giorno della Marmotta Marotta

Tutto come all’andata (o quasi). Zamparini scippato dal lupo cattivo nerazzurro piange e si pulisce le lacrime con le mutande quando stasera gli mandano la fata Morganti ad aggiustar le cose. Le mie non è proprio uno sfogo esagerato se pensate che in questo campionato, e in quelli post-farsopoli, noi siamo ancora i ladri ma le altre si spartiscono il bottino. Soprattutto fa inferocire i tifosi la spocchia e la faccia tosta di giornalisti come Volpi, un essere ignobile, che in apertura non perde tempo a gridare NO, PER CARITA’… attenzione, perchè non serve Carl Lightman nel vedere nel suo commento era a dir poco chiaro e rispondeva a echi anti juventini che ancor persistono dalla notte dei tempi. Quello che dovrebbe far riflettere non è tanto il rigore negato e la condotta di un arbitro che già ci negò un gol a Napoli, ma la sistematica lamentela di Zamparini che produce un arbitraggio favorevole la volta successiva. Ecco quello che stasera mi fa incazzare.
Dopo di che c’è il campo, e il campo dice che la Juve entra in campo in ritardo stasera. Quasi come se con ci credessero neppure loro, c’è voluto l’arbitro con la sua nefandezza a svegliarli dal loro sonno. Sotto 2-0 con due gol presi come un dilettante di terza categoria. Matri perde la sua occasione di salire nei cori dei tifosi già dalla prima partita, ma mentre il suo primo errore è clamoroso (dettato forse dall’emozione) il secondo invece, su assist di Krasic, frutto della pura sfortuna. Poi anche lui, unico attaccante, esce per crampi e nessuno potrà buttarla dentro come sempre. Del Neri d’altro canto non si smentisce mai, ancorato come una sanguisuga al suo modulo anche quando affonda. La stanchezza del Palermo nella ripresa la si era vista contro l’Inter, e stasera (lasciato stare l’arbitro) una squadra messa meglio della Juve avrebbe fatto la stessa impresa.
L’orgoglio e ormai morto. Il Palermo, il Napoli, l’Udinese e chi più ne ha più ne metta vengono restano e non ci lasciano neppure un punto. Gli ex ci umiliano, gli avversari e i nemici ci sbeffeggiano, come ne usciamo? Il martirio si prolungherà ancora per molto e il presagio del giorno della marmotta non ci fa ben sperare. Domani la sveglia suonerà e sarà di nuovo il 2 Febbraio. Inutile andare a farlo fruttare alla SNAI perchè il giorno dopo ancora sarà di nuovo 2 febbraio, e noi saremo ancora squattrinati e perdenti.

domenica 30 gennaio 2011

Juventus vs Udinese 1-2 – Marotta M'hai rotto

Sono sicuro che in pochi abbiano festeggiato per lo splendido ma l’inutile gol iniziale di Marchisio, non tanto per remare contro, ma perchè ormai da due anni, giunti nel girone di ritorno prima che la partita inizi già si conosce il risultato. Segnare per primi non significa nulla, perchè quel che conte è portarla a casa, e questa squadra non può sfangarla neppure con una formazione di B. E così l’Udinese fa il compitino e prende il 6 per poter portare a casa il bottino. Tutto troppo facili per chi solo una settimana fa strapazzava l’Inter.
Per chi voleva una risposta alla conferenza stampa di ieri, l’ha avuta. Chi aveva letto in quelle parole (di Agnelli e di Marotta) una resa, l’ennesima, di questa dirigenza, ha avuto le sue conferme. A noi tifosi non resta altro che urlare con tutte le nostre forze in questo deserto, il nostro disappunto, la rabbia, la frustrazione per una situazione già prevista. Una situazione che in estate faceva gridare ai gufi preventivi agli juventini della domenica e all’esagerazione da parte di tutti gli altri (i veri gufi) che in cuor loro volevano invece fosse così. Guardare questa Juve rimarrà sempre più l’abitudine protratta per inerzia dai “malati” di Juve. Da coloro che non considerano questa squadra la Juve, e che ne ricordano le gesta, anche negli anni meno fulgidi.
I calciatori non possono essere assolti. Non bisogna dare loro alibi perchè al di là delle deficienze societarie, che ci consegnano una squadra senza attacco, non sono giocatori degni di tale nome. Nel fondo debbano scenderci tutti. Indubbiamente però Marotta è colui che dovrebbe gettarsi per primo dalla nave. Per sua stessa ammissione (letta nelle interviste recenti) paghiamo la sua fretta sul mercato estivo, la sua scarsa opulenza nel giudicare brocchi come cavalli stalloni. Ora è la fiera a tirarsene fuori, tra Agnelli e Del Neri, ma in un tribunale calcistico il primo può presentare l’alibi di avere affidato a Marotta i soldi che quest’altro ha speso male, l’altro nulla può con tutte queste assenze. Il capro espiatorio è trovato e, devo dirlo, accettato da me o da molti a buona ragione. Colui che può far deviare i riflettori sulla deficienza tattica di un maniaco ossessivo del 4-4-2, che tutti gli altri moduli neppure a nominarli sottovoce.
Mettete lo scarso peso politico di questo presidente, che al di là del dovuto lavoro d’attacco su farsopoli, si lascia scappare un Borriello che ci sbeffeggia, Un Pazzini che entra e di fatto fa rimontare la china ai cartonati, incassa persino le risate di Cellino, il quale, saputo il nostro l’interesse per Matri, lo mette oggi titolare, lui segna due gol e ora lui ci diede di pagarlo a peso. Si può ben capire che con queste premesse non si va avanti per molto. Gli arbitri ti vedono debole e possono anche non darti falli o rigori come quello di Coppa Italia su Del Piero, tanto poi perderai e non potrai attaccarti al capello, anche se quel capello ti poteva comunque dare morale. E così il calcio da un po' di anni non esiste più, niente più moduli, tattiche. Solo umore nero.
I tifosi intanto son sempre più soli e impotenti… altro che progetto. Il mondo del calcio sta dimostrando che oggi giorno o sei spietato, come l’Inter che si avventa su ogni possibile alternative (Fabiano prima e Pazzini poi), cose che solo il peggior moggi faceva, oppure non puoi fare parte della stessa cerchia delle grandi. Quel mondo infatti è un mondo oneroso e per nulla taccagno, che se ne sbatte del tanto decantato Fair play finanziario, una parola vuota che può ancora significar qualcosa nelle parti basse della classifica ma non nelle parti alte. In definitiva in questo mondo chi ha polvere spara e chi no si prende il piombo in pancia.

lunedì 24 gennaio 2011

Sampdoria vs Juventus 0-0 – Del Neri per caso

Con questa Sampdoria si poteva e si doveva vincere, tanto più perchè nelle prossime due sarà proibitivo farlo, la realtà delle cose ci dice invece che, al di là delle occasioni sciupate clamorosamente dal febbricitante Del Piero e dal raccapricciante Amauri, due formazioni senza attaccanti sono destinate a condurre una gara dura a centrocampo e sterile in attacco. 0-0 è quindi il titolo di questo film dal copione scontato. In casi come questi solo la fortuna può darti una mano, ma il jolly già sprecato domenica scorsa col Bari non consente repliche quest’anno.
L’immobilismo kafkiano di questa dirigenza scrive un nuovo capitolo. A torto o a ragione, nella gestione del momento, nessuna illusione e concessa ai nostri tifosi. Squattrinati e decimati ci si avvia verso la stessa stagione che c’eravamo lasciati alle spalle, con opzione per il futuro, visto che la mancata qualificazione in Champions ci porterà a rivivere lo stesso anno l’anno prossimo. Che cosa dovrebbe spingere a discutere d’altro? Non so Del Neri, al di là dalle parole di circostanza delle interviste, quanto sia soddisfatto di aspettare la ripresa fisica di giocatori utili ma non decisivi, parcheggiati in infermeria. E intanto Luis Fabiano altrove mette a segno la sua tripletta.
E ci chiediamo per quanto ancora dobbiamo subire umiliazioni da parte di avversari e giornalisti come quel Volpi, che ancora è li a straparlare, sciorinando analisi che ancora ci offendono e restano impunite. In quest’Italia in cui qualsiasi mistificatore può sentirsi padrone della verità, soltanto in base a congetture di parte, anche i calciatori e il tecnico sembrano aver gettato la spugna. Lo si percepisce dalle interviste, tutti contenti per un punto strappati  Marassi, reazioni di chi sapeva che l’unica alternativa era perdere.
Il campo però ha detto altro, due squadre senza attacco protagoniste di una brutta partita. La Samp di ieri poteva essere battuta da chiunque, guardate cosa riusciamo a fare con l’ingresso di Martinez, tutt’altro che irresistibile e per buona parte anche senza Pazzini. Ma se a loro va bene così davvero non c’è che dire… nel senso che non ho più parole…

domenica 16 gennaio 2011

Juventus vs Bari 2-1 – due scogli prima di affrontare il mare aperto

Dopo la settimana disastrosa del dopo festività natalizie, evitiamo un’ulteriore sciagura, lasciando la classifica (quasi) immutata, se non calcoliamo la vittoria che i nerassurdi andranno a prendere mercoledì in quel di Cesena. Le romane, sempre brave a lamentarsi, ringraziano i rispettivi arbitri e restano avanti. Noi invece portiamo a casa solo il risultato, perchè sotto il profilo del gioco confermiamo tutte le più funeree previsioni. Le pezze messe alla bisogna si son dimostrate sterili, come d’altronde si sapeva, e dobbiamo ringraziare le fiammate di Del Piero e Aquilani per averla vinta sugli ultimi.
Al di là dei due porti conquistati nella tempesta, il momento nero e tutt’altro che lontano, e lo si è visto anche oggi. Sempre in affanno e frettolosi, desiderosi di opporsi ad un destino e ad una sotto condizione che sembrano troppo forti per poter essere contrastati. Di fronte c’erano stavolta Catania (in coppa Italia) e Bari, forse le formazioni migliori da affrontare in questo momento, visto che il Catania non aveva nulla da chiedere a quella coppa e il Bari faceva parlare la sua classifica. Chiaro però che questa seconda condizione non poteva essere sufficiente a farci sperare, infatti è stata quella che più ci ha fatto soffrire. Ma davvero con questi uomini non potevano fare di più.
Il futuro non è promettente neppure sotto il profilo del prossimo del progetto per il fine stagione. Il mercato da outlet non potrà offrir null’altro che un movimento inutile di uomini. Floro Flores… chi crede in lui crede in babbo Natale. E poi ci si viene a dire che Fabiano e Forlan non possono arrivare perchè costosi (25 milioni, tanto quanto abbiam pagato Diego per poi venderlo a 12) facendo finta di ignorare il fatto di essere attualmente lontani dagli introiti che una qualificazione in Champions procurerebbe, e voltandosi dall’altra parte per non vedere che la mancata qualificazione alla stessa sarà per noi una sciagura ben peggiore di un bilancio in rosso, che può essere ricolmato coi risultati. Lungi da noi dunque il pensiero di pensare a questo scoglio un riparo dalla furia delle acque, sempre più alte.

domenica 9 gennaio 2011

Napoli vs Juventus 3-0 – Juventù Bruciata

Siamo una squadra senza ideali, senza principi e senza dei, Dimezzati nel fisico e nella testa, che annualmente si trascina come un vagabondo senza patria. I nostri nemici banchettano sulle nostre rovine, e più sono acerrimi più si accaniscono. Le nostre giornate sono scandite dall’umiliazione e dall’impotenza. Le nostre grida restano inascoltate e gli sciacalli sono i re del mondo… E questa in sintesi la situazione juventina dal 2006 ad oggi. Come si fa ad avere speranza nel futuro? Come si può credere nell’esistenza del vento del cambiamento?
Se c’è una cosa che odio davvero e continuare a dire l’avevo detto. Moderna Cassandra che da quest’estate rimane inascoltata per la cecità dei suoi tifosi più illusi e per i sorrisini di chi furbamente sa ma nasconde. Danza intorno al fuoco Ferrara, che da inizio stagione rimane insuperato nel confronto di punti col lo scorso anno, quasi ci avesse lanciato la sua ultima maledizione.
La partita di oggi e di nuovo una partita inesistente, come tutte le partite che in questi anni si sono perse. Persino la sconfitta richiederebbe una sua dignità, che questi uomini non sanno neppure che significhi, perchè figli di questa nuova juve senza onore. C’era una volta il gol della bandiera, c’era una volta la sconfitta scappata per sfortuna o comunque venuta anche se si era dato tutto. Lo svantaggio che ti tirava fuori il cuore e il fiato, il mollare mai fino alla fine. Tutte cose morte e sepolte.
Del Neri ne sbaglia un’altra, ma questa volta in maniera clamorosa. Dopo la disfatta col Parma, celata da alibi quasi perfetti, quest’oggi partiamo con Toni ed Amauri, una premessa che è tutto un programma. Con Traorè ennesimo bidone e con Grygera messo alla bisogna, entrambi colpevoli per tutti e tre i gol. Non avremmo mai nemmeno lontanamente potuto pareggiare, con un inizio del genere. Tutto troppo facile per chi non avrebbe dovuto neppure parlare. Sempre gli stessi, ogni maledettissimo anno.
Ed ora che tutti iniziano ad accorgersi che la disfatta è vicina per l’ennesimo anno cosa potranno fare? sedersi su un masso e guardare la casa bruciare.