domenica 13 marzo 2011

Cesena vs Juventus 2-2 – circo bianconero

Come sempre, da due anni a questa parte, le nostre partite sono  spettacoli circensi in cui i giocolieri possono trasformarsi in pagliacci. Altro che Dio dà e Dio prende… Dio dà, Juve sciupa. Giaccherini riapre una vecchia rubrica della Gialappa’s (“questo lo segnavo anch’io”) e Matri fa il Giocoliere per segnare il raddoppio dopo la traversa del capitano. Copia della partita col Genoa dell’andata? Macché! Noi bianchi, loro neri, ed entrambi tutte e due le cose.

Buffon esce su Parolo e lo atterra. Rischia il rosso per aver interrotto una chiara occasione da rete, rigore, gol e tutto e riaperto, e con questa Juve tutto si può. Poco prima del finale Motta si fa ammonire per la seconda volta e tutto davvero finisce. Già perchè come ripetuto più e più volte, questa squadra non può giocare in 10. Sia perchè già in 11 soffre, sia perchè togliere il 4-4-2 a del Neri equivale a privare la squadra di un allenatore. L’incompetenza maggiore di questo allenatore infatti è quella di non saper cambiare, perchè la maggior parte delle volte non modifica mai nulla tatticamente  (mettendo un difensore per un difensore, un attaccante per un attaccante, un centrocampista per un centrocampista) altre addirittura (come ieri) mette in campo uomini peggiori: Matri e Del Piero (migliori in campo) sostituiti per Martinez e Iaquinta (tra i peggiori in campo). In più ogni volta si ostina a lasciare il centrocampo a 3, anche quando è in vantaggio. Tutto il resto è noia, perchè l’abbiamo detto è ridetto, gol loro e pareggio.

alla fine il 2-2 non serve a nessuno tranne che per Del Neri e certa stampa, che continua nelle sue interviste da scarso (mediocre era il soprannome di Ranieri, lui invece è scarso), con salti di gioia fuori luogo e plausi ad un impegno, rispetto alle ultime gare, che solo lui e Marotta hanno visto. Per noi invece equivale alla quarta sconfitta consecutiva meno (–1/12), ma lui se ne fotte e dice: ” lasciate che si lamentino che io non me ne vado”. La folla inferocita e solo una fastidiosa zanzara che si mette di mezzo tra lui e il suo stipendio, forse perchè sa che per lui sta arrivando la fine e vuole succhiarci il sangue finché può. L’immobilismo ormai cronico della dirigenza è tanto più indegno di questa squadra perchè è accompagnato dalla sua mentalità provinciale, che tanto fa godere chi spera che sia sempre cosi. I giornalisti ormai scrivono i testi di Marotta, che afferma ora di voler puntare in futuro sulla qualità dopo la quantità, vantandosi quasi di aver previsto tutto, cosa che dovrebbe dirci quanto sia incompetente. Non se ne esce e non si programma neppure il futuro per tempo con un nuovo tecnico, fosse una nazione urgerebbe un colpo di stato, invece dobbiamo continuare a vedere la casa bruciare, quasi annoiati, quasi veggenti, quasi traditi dal destino.

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