Siamo una squadra senza ideali, senza principi e senza dei, Dimezzati nel fisico e nella testa, che annualmente si trascina come un vagabondo senza patria. I nostri nemici banchettano sulle nostre rovine, e più sono acerrimi più si accaniscono. Le nostre giornate sono scandite dall’umiliazione e dall’impotenza. Le nostre grida restano inascoltate e gli sciacalli sono i re del mondo… E questa in sintesi la situazione juventina dal 2006 ad oggi. Come si fa ad avere speranza nel futuro? Come si può credere nell’esistenza del vento del cambiamento?
Se c’è una cosa che odio davvero e continuare a dire l’avevo detto. Moderna Cassandra che da quest’estate rimane inascoltata per la cecità dei suoi tifosi più illusi e per i sorrisini di chi furbamente sa ma nasconde. Danza intorno al fuoco Ferrara, che da inizio stagione rimane insuperato nel confronto di punti col lo scorso anno, quasi ci avesse lanciato la sua ultima maledizione.
La partita di oggi e di nuovo una partita inesistente, come tutte le partite che in questi anni si sono perse. Persino la sconfitta richiederebbe una sua dignità, che questi uomini non sanno neppure che significhi, perchè figli di questa nuova juve senza onore. C’era una volta il gol della bandiera, c’era una volta la sconfitta scappata per sfortuna o comunque venuta anche se si era dato tutto. Lo svantaggio che ti tirava fuori il cuore e il fiato, il mollare mai fino alla fine. Tutte cose morte e sepolte.
Del Neri ne sbaglia un’altra, ma questa volta in maniera clamorosa. Dopo la disfatta col Parma, celata da alibi quasi perfetti, quest’oggi partiamo con Toni ed Amauri, una premessa che è tutto un programma. Con Traorè ennesimo bidone e con Grygera messo alla bisogna, entrambi colpevoli per tutti e tre i gol. Non avremmo mai nemmeno lontanamente potuto pareggiare, con un inizio del genere. Tutto troppo facile per chi non avrebbe dovuto neppure parlare. Sempre gli stessi, ogni maledettissimo anno.
Ed ora che tutti iniziano ad accorgersi che la disfatta è vicina per l’ennesimo anno cosa potranno fare? sedersi su un masso e guardare la casa bruciare.
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