mercoledì 19 luglio 2023

From - serie TV- seconda stagione (2023)


Nella recensione della prima stagione di From avevamo ampiamente parlato del timore che la serie si trasformasse in una specie di Lost di nicchia, con molta meno fan base e quindi a forte rischio chiusura. Perchè in questo tipo di serie TV (tutte basate sui misteri e su eventi apparentemente inspiegabili) se non crei un bacino di pubblico abbastanza ampio, e la serie viene "segata", tutto finisce per diventare inutile, puro spreco di tempo, e l'impegno profuso dal cast, dai registi e dagli e
sceneggiatori svanisce come bolle di sapone.

D'altronde From non ha mai fatto poi molto per evitare l'ingombrante paragone con una serie che però era praticamente impossibile replicare. Quel paragone anzi lo ha avvalorato, rinfocolato, gettando sempre più legna, cercando consensi in coloro che ancora oggi non si danno pace per la chiusura dello show (a distanza di più di 10 anni). La serie, certo, dal canto suo ha anche provato a diversificarsi giocandosi la carta dell'horror, affidandosi giá dalla prima stagione ad atmosfere più cupe e a scene decisamente più spaventose di quelle della controparte. Qui gli "altri" sono degli esseri che appaiono solo di notte e hanno l'unico scopo di ammazzare. Vampiri? Zombie capaci di pensare e parlare? O forse sono addirittura una nuova specie? Il buio, la paranoia, il sospetto, la precarietà di ogni situazione (le regole che stanno alla base del "villaggio" sembrano mutare costantemente, soprattutto dopo l'arrivo di nuovi personaggi) ricordano per certi versi alcune opere di Stephen King. Si muore molto insomma, molto più che in Lost e gli "assassini" sono costantemente a caccia.


"C'è qualcuno lassù? Se ci sei dammi un segno. No, non sto pregando, sto parlando con te"


In questa seconda stagione si cerca (per quanto possibile) di fare luce sulla natura di questi "esseri" autoctoni, di trovare una soluzione ad un confronto che finora li ha visti sempre prevalere. Possono essere sconfitti? Hanno un punto debole? Forse si. Ed il villaggio (dei dannati!) cosa ha ancora in serbo per gli sfortunati abitanti? Perchè improvvisamente alcuni di loro cominciano a fare dei sogni che stranamente hanno ripercussioni anche nella vita reale (massì, rispolveriamo pure alcune suggestioni da Nightmare, tanto di minestrone in fondo si tratta)? Ci sono delle talpe? Qualcun altro finge ed è coinvolto in una sorta di complotto? Il complottismo in questi casi si sa, non può mai mancare, ed è alla base di buona parte dei disastri, molto più pericoloso dei mostri e delle tenebre. 
Aggiungiamoci pure dei "nuovi arrivati", che finiranno per scombinare ulteriormente le carte in tavola e rendere ancora più difficoltosa ed ardua la convivenza e sopravvivenza di tutti. Solo che qui, a differenza di Lost, invece che in aereo arrivano in pullman. Oh, i mezzi del telefilm sono quelli che sono.

La carne al fuoco insomma è tanta, tantissima, va da sé quindi che le domande ancora una volta finiranno per prevalere nettamente sulle risposte. E si resta affascinati, avvinti, desiderosi di scandagliare, scoprire, fare teorie, analizzare. Chi è il misterioso bambino vestito di bianco? (Piccoli Jacob crescono?) Quali segreti nasconde Victor? Perchè gli alberi permettono di "teletrasportarsi altrove"? Cercare risposte porta ad altre domande, in un loop infinito.

Ma fino a quando il gioco vale la candela? Se c'è una cosa che Lost ci ha insegnato è che spesso non bisogna porsi troppe domande, pena il rimanere scottati. Molte volte i misteri sono semplici suggestioni, spunti e poco altro. E spesso molti misteri è meglio che restino tali. Ma se scegli di affidarti quasi esclusivamente a quelli (gli attori sono bravi indubbiamente, ma le loro vicende personali non sono il cuore della vicenda e francamente interessano solo il giusto) poi devi sperare di arrivare fino in fondo alle questioni e di arrivarci "bene", senza scivoloni o evoluzioni rocambolesche. 


"Ecco, ti pareva: dei nuovi arrivati. Ora sprecheremo le prime 3 puntate a rispiegare di nuovo le regole della cittadina"


From è insomma un giocattolo molto divertente ma decisamente precario, basta una mossa sbagliata e può cadere in frantumi. Di telefilm ne abbiamo visti troppi per affidarci ciecamente e senza remore ad un prodotto che pure apprezziamo, consapevoli che solo alla sua conclusione (naturale o meno) si potrá esprimere un giudizio obiettivo e realistico. Nel frattempo il cliffhanger finale (ci sará una terza stagione) sembra mettere un punto su determinate questioni ed aprire nuovi scenari, si spera più esaustivi. 

PRO

- Atmosfere ancora più horror della prima stagione
- I tanti misteri affascinano
- Il cliffhanger finale apre nuovi e interessanti scenari

CONTRO

- Anche il cliffhanger finale può portare ad una deriva "lostiana"
- Troppe questioni inspiegabili che sará difficile far quadrare un futuro
- Le puntate iniziali un po' troppo lente.

Voto 7,5

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