Non c'è nulla che in vita sua Arnold Swarzenegger non abbia fatto: bodybuilder, attore, politico, filantropo...Un uomo di non facile catalogazione, che ha sempre cavalcato le etichette e gli slogan, smarcandosene costantemente allo stesso tempo. Eroe roccioso, uomo "che non deve chiedere mai", duro e monoespressivo (Commando, Terminator) oppure omone grande, grosso e un po' impacciato che suscita simpatia (I Gemelli, Un poliziotto alle elementari). La stessa cosa si potrebbe dire della sua carriera politica, vissuta anch'essa in un costante dualismo tra due anime ben diverse racchiuse però in una sola persona. Di recente è giunto un documentario su di lui su Netflix, che ci testimonia ulteriormente la sua natura poliedrica e sfaccettata e ci mostra un uomo che nella sua vita ha cercato di fare un po' di tutto puntando sempre al massimo. Ma le serie TV? In un periodo nel quale gli attori cinematografici più famosi si lasciano convincere dai servizi di streaming lui poteva esimersi? La risposta appare scontata: no.
Fubar è una spy comedy, di quelle leggere, anzi leggerissime (direbbero Di Martino e Colapesce). Sembra uscita, per indole e approssimazione, direttamente dagli anni '90, se non fosse per il suo ammantarsi di una costante ironia consapevole (a differenza dei capostipiti del genere, che Swarzy ha contribuito a forgiare) e per le battutacce (molte fuori fuoco o del tutto infantili). Poco Terminator insomma e molto Un poliziotto alle elementari, che però usciva più di 30 anni fa e ora Arnold non ha più esattamente il fisique du rol dell'agente sotto copertura che deve fingere la sua impacciataggine o incapacità. Non a caso qui molte delle battute sono sulla sua età o sul suo essere antiquato. E' un po' come rivedere delle puntate del Bud Spencer imbolsito di Big Man o Extralarge, avete presente? Non è più lui ma è comunque lui. Qui è la stessa cosa sostanzialmente.
Mettiamoci poi che per far contenti i fan di Arnold (perchè lui è l'unico motivo per il quale vedrete il telefilm, non giriamoci intorno, gli sceneggiatori ne sono ben consapevoli) innumerevoli sono le citazioni alla sua vita privata (allusioni alle sue origini austriache o alle sue magagne coniugali ad esempio) o al suo passato cinematografico (battute su Danny De Vito o situazioni che richiamano direttamente film come True Lies). Spesso ti vengono spiattellate in faccia senza alcun ritegno, senza il minimo contesto e bisogna prenderle così. Stessa cosa vale per la trama, che fa il suo, è funzionale, classicissima: c'è un pericoloso terrorista che va fermato a tutti i costi. Chi lo fermerà? Lui, ovvio. La variante? Il rapporto di amore/conflitto tra padre e figlia che è alla base delle serie TV. Interessante anche se forse soffre di un po' di ripetitività.
Degli altri personaggi invece sostanzialmente fregherà meno di zero, si viaggia tra l'inutile (Aldon), il mal sfruttato (Barry) e l'irritante (Roo).
Fubar è una serie veloce, sottilissima, vecchia nella concezione. Diverte, strappa qualche risata, non ha momenti di noia ma risulta inconsistente e piena di incongruenze e deus ex machina. Prova insomma ad annegare la sua banalità con la comicità peró spesso si affida a battute stantie e da bar. Ma è comunque una serie interamente costruita su Swarzenegger e ne sfrutta il personaggio mungendone trovate a ripetizione. Se insomma siete fan del muscoloso attore austriaco non potete non guardarla, nonostante tutto. Se non lo siete potete passare oltre.
PRO
- Continue citazioni sul personaggio Swarzenegger
- La trovata del rapporto conflittuale padre/figlia che dona un piccolo tocco di originalità ad una serie classicissima
- Alcune battute vanno a segno
CONTRO
- Trama e maggior parte dei personaggi inconsistenti
- Gran parte delle battute sono più stupide che irriverenti
- 60 minuti a puntata sono troppi per una serie comedy
Voto 6,5
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