martedì 31 ottobre 2023

I miei giochi di Halloween

Di videogiochi horror ce ne sono tanti, quindi potreste avere l'imbarazzo della scelta qualora voleste passare queste ore con qualcosa di particolarmente attinente al periodo. Ma spesso molti tendono a consigliare dei giochi che sono semplicemente pieni di mostri o sangue, che però non hanno poi davvero molto in comune con lo "spirito" di Halloween. Non mi riferisco alla qualitá in se. Un Resident Evil è si truculento, pieno di zombie e mostroni, ma a parte forse nei primissimi capitoli è semplicemente uno sparatutto con una bella atmosfera. Va bene in ogni periodo dell'anno. Silent Hill? Troppo "alto", troppo psicologico, troppo "serio". Halloween per me è altro. E' ironia, humor macabro, Slasher movies, costumi, una certa dose di trash ecc. Ecco quindi alcuni giochi che (secondo me) rappresentano al meglio il periodo.


SHADOW OF THE DAMNED (2011)


Folle, come tutti i giochi di Suda. Truculento, sboccato, ironico, pieno di chicche e citazioni ai capolavori del genere. Non manca di momenti più introspettivi però, laddove il gusto per la parodia rallenta per un attimo lasciando spazio ai fantasmi (veri e metaforici) che inseguono il protagonista per tutto il gioco. Garcia Hotspur è infatti una rockstar che finisce agli inferi per cercare di riportare sulla terra la sua ragazza, rapita e portata all'inferno dal demonio. Nella sua discesa dantesca nell'incubo sará accompagnato da una strana "spalla": un teschio di cristallo che parla continuamente ma (soprattutto) spara. Tra demoni assurdi, slanci poetici, situazioni tra il parodistico e il geniale, un gioco costantemente fuori di testa.

MediEVIL (1998) 


Peccato per quel remake del 2019 che non gli ha reso granché giustizia. Ma i primi 2 MediEVIL, usciti su PS1 erano l'apoteosi dell'atmosfera halloweenesca. A cominciare dalle scenografie e dai personaggi, che sembravano usciti da un film di Tim Burton, e ricordavano in particolare tantissimo quelli di Nightmare Before Christmas (che non è di Burton, lo so). Anche qui il protagonista è una sorta di antieroe: quel Sir Daniel Fortesque, citato nelle storie e nelle canzoni dei menestrelli come un grande guerriero è in realtá un semplice soldato morto in circostanze molto poco nobili: colpito in un occhio da una freccia lanciata a caso, all'inizio della battaglia. Ma quando le tenebre avanzeranno mettendo in pericolo il regno di Gallowmere e i morti usciranno dalle tombe, anche Daniel "risorgerà", intenzionato a riscattare il suo nome e diventare un eroe vero. Se cercate Tim Burton versione videogioco insomma è qui che lo troverete.

LOST IN RANDOM (2021) 


Un gioco di ruolo molto molto particolare, dove i combattimenti sono guidati dal caso, da un lancio di dadi più precisamente. Il videogame è infatti ambientato nel mondo di Random, un regno nel quale al compimento del dodicesimo anno di vita si viene giudicati da un grosso dado oscuro. Ma se il dado fosse "truccato"? Se tutto non fosse così aleatorio come appare? Cosa si nasconde dietro il "regime" del caso? Lost in Random è una fiaba oscura e a tratti macabra, piena di luoghi e personaggi grotteschi e affascinanti. Se MediEVIL ricordava Nightmare Before Christmas, qui ci troviamo invece dalle parti di Coraline. Horror puro pochissimo, atmosfere halloweenesche a fiumi.

COSTUME QUEST 1 e 2 (2010 e 2014) 


Cosa c'è di più halloweenesco di un videogame che parla di Halloween? I protagonisti del gioco sono infatti due fratelli gemelli che durante la notte delle streghe girano le case del vicinato a caccia di dolci. In una di queste case però abita davvero una strega che rapirá uno dei due. Stará a voi (potete scegliere chi essere dei due) salvare il vostro fratellino o la vostra sorellina. Impossibile? E' pur sempre Halloween no? E allora i costumi e le maschere conferiranno ai bambini (il protagonista incontrerá degli "alleati" durante il cammino) poteri veri, come nei migliori RPG.
Costume Quest oltre ad essere un gioco dall'atmosfera fantastica è anche intriso del classico umorismo di Double Fine, con i suoi consueti personaggi bizzarri e sopra le righe. Un po' gioco di ruolo, un po' avventura, di sicuro però halloweeniano fino al midollo. 

INSCRYPTION (2021) 


Un gioco difficile da spiegare in due righe. Agghiacciante forse è uno dei termini migliori per descriverlo. Può un semplice gioco di carte trasformarsi in un horror dove è il videogioco che gioca con l'utente e non viceversa? Tra continui sfondamenti della quarta parete, meccaniche che cambiano continuamente costringendo a rivedere le proprie strategie, un'ambientazione che sembra uscita dal primo "La Casa", una trama che pesca a piene mani dal filone leggenda metropolitana e che necessita di varie congetture per essere compresa fino in fondo...
Per alcuni un mero esercizio di stile, per altri più cervellotico che godibile, per altri ancora un viaggio intrippante. Una sola cosa è innegabile: l'atmosfera è magnetica e il gusto per il colpo di scena continuo regalano brividi e curiositá costanti. 



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