Pensando di farci arrabbiare, col risentimento di una volpe che non riesce a raggiungere l’uva, tutti i tifosi napoletani sono concordi: “tanto lo scudetto non lo vincete”. Ma questo già lo sappiamo, tranquilli. Ma vincere contro di voi è sempre una goduria particolare, non unica, quella è una prerogativa di voi senza-derby, che come a Firenze vi siete creati questo odio artificiale per sentirvi grandi, tanto da creare una letteratura fantastica spacciandola per storia. Tanto che ormai, avete messo su questa nuova alleanza con l’inter, (ancora) senza il consenso dell’inter: Coloro che nella scorsa gara, è vero che vi hanno stracciato, ma con un arbitraggio che, a parità di risultato, se l’aveste subito contro di noi, avreste raggiunto la secessione prima della Padania. Quindi ci sta di dedicare la vittoria a DeLamentis, il cineasta che prosegue questa saga fantastica.
Così gira il calcio, lo scorso anno vi andava tutto bene, quest’anno “non riuscireste a vincerlo neppure imbrogliando”, per parafrasare il vostro boss dei cinepanettoni. Kvaccavella è passato da Maradona senior a Maradona junior, quello appena esonerato dal Pompei che all’epoca ci teneve a farci sapere che non avrebbe mai allenato la Juve… con nostro grandissimo rammarico. Lo scorso anno a Torino, ad esempio, il VAR ci tolse quel gol per un contatto molto meno serio di quello che avete avuto contro l’inter sul gol del vostro primo svantaggio. Insomma il campo è sempre altro dalla vostra narrazione. Striduli e strepitanti vi ridurrete come i viola, a giocare due partite l’anno e a sognare di vincerle. Lo ripeterò fino alla noia, visto che nel calcio l’odio per l’avversario è più importante del tifo, tutti dovrebbero farsi un derby in casa, senza dare fastidio a quelli di fuori paese.
Volendo proprio parlare di calcio e della partita, eccetto quel gol divorato da Kvaccavella, non è che il Napoli avesse avuto poi tutte queste occasioni, considerando anche che la Juve ormai lascia il possesso palla a cani e porci. Il grande problema di questa squadra resta l’incapacità di organizzare ripartenze e questo è in gran parte dovuto alla mediocrità di un centrocampo deficitario di uomini e tecnica, che non riesce nemmeno a fare da filtro. Ormai la difesa è l’unico reparto che fa il suo dovere, come un le pastiglie dei freni quando il livello del liquido è basso. Ormai questo reparto è sempre più costretta a fare l’intera squadra, quindi persino a fare gol. Chiesa è sempre più una cattedrale nel deserto lì davanti e Vlahovic ormai è un caso umano. Dopo quel doppio rigore contro il Monza, ieri si divora un gol secondo solo a quello divorato da Kvacavella. In tutto questo, per una volta, sono i Gatti a ballare invece dei topi.
La squadra lo sa bene e continua a giocare sulla resistenza ad oltranza, piuttosto che su attacco o ripartenza, continuando a sfidare la sorte fino all’ultima goccia di liquido frenante. Ieri ancora una volta ci salviamo, sulla topica di Szczesny, grazie al fatto che Osimhen fosse rimasto in fuorigioco. L’atteggiamento rinunciatario di questa squadra si può benissimamente riassumere con la rinuncia al cross sull’ultima azione del primo tempo. Ma la paura di subire si trasforma nella costante paura che questo si avveri, soprattutto per i tifosi, spossati e stanchi dal punto di vista cardiaco. Senza un buon mercato di riparazione (cosa per lo più difficile da ottenere) non potremo mai mantenere questa mole di pressione fino a fine stagione.
Come vedete conosciamo bene i nostri limiti, siete invece voi quelli che han sempre sopravvalutato i vostri pregi
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