Prendete un famoso villain dell'universo Marvel, rendetelo protagonista assoluto di una serie TV, inseritelo in una trama fatta di viaggi nel tempo, multiversi, mondi post-apocalittici, loop temporali, viaggi spaziali,...Cosa potrebbe andare storto? Nulla (o quasi). Perché Loki (la serie), a dispetto del cambiamento di prospettiva del protagonista (da "cattivo" ad eroe) e dell'apparente sgangheratezza della premessa e delle situazioni, funziona incredibilmente bene, tanto da essere una delle migliori serie TV di Marvel Studios. Come riesce in questa impresa apparentemente impossibile? Grazie ai suoi "gloriosi propositi".
Diciamo innanzitutto che il Loki della serie pur essendo lo stesso di quello dei film allo stesso tempo non lo è. Avete presente la storia degli universi paralleli? Dopo aver rubato il Tesseract e aver giurato di annientare gli Avengers il Dio dell'inganno si ritroverà misteriosamente intrappolato in un luogo sconosciuto, catturato da una strana organizzazione che vuole usarlo per dare la caccia ad una minaccia estremamente pericolosa: se stesso. Confusi? Normale e sarà così buona parte delle due stagioni.
"In pratica state cercando di evitare che me ne vada in giro a creare casino per le linee temporali, quindi mi mandate in giro per le linee temporali per impedirmi di farlo" |
Diciamo che nonostante le frasi ad effetto da villain consumato e le faccine da "dio dell'inganno" si capisce fin dalla prima puntata che in questo caso sarà lui a dover combattere per salvare il mondo. I mondi per la precisione. Già, perché in Loki (la serie) come detto non esiste un solo mondo o un solo universo ma tantissime versioni diverse dello stesso. Tanti universi vuol dire tanti Loki diversi, quindi tante "varianti" dello stesso (abbiamo il Loki anziano, il Loki bambino, il Loki donna, il Loki alligatore... sì avete capito bene). Si dà il caso che queste varianti creino però parecchi problemi alle linee temporali e rischino di causare ramificazioni che potrebbero fare collassare l'intera esistenza umana. La TVA, un' organizzazione che si prefigge lo scopo di proteggere la "Sacra Linea Temporale" gli affida quindi (inizialmente contro la sua volontà) il compito di trovare le varianti che hanno scombinato le linee temporali dei vari universi e "falciarli" = tagliarli fuori dall'esistenza.
Ma ci si potrà fidare? Di entrambi dico. Ovviamente no. Loki ad esempio si ritroverà a dare la caccia alla sua versione femminile, della quale ovviamente si innamorerà. Beh, narcisista lo è sempre stato, ci sta. Più che a una caccia ci troveremo quindi di fronte ad un tentativo di salvataggio che causerà ovviamente conseguenze catastrofiche.
Che dire invece della TVA? Non vediamo i veri burattinai dell'organizzazione se non alla fine della prima stagione e tutto quello che dicono e fanno appare sempre tremendamente artificioso e "finto". Hanno ragione? Sono davvero i buoni? Sì, no, forse. Nell'arco delle 12 puntate totali tra prima e seconda stagione assisteremo infatti ad una miriade di colpo di scena, viaggi nel tempo, loop temporali, apocalissi sfiorate e causate, paradossi, retcon, con Loki sbalzato in epoche, luoghi, versioni diverse a cambiare continuamente la storia in un girotondo disorientante, a tratti psichedelico (non raggiungiamo mai i livelli di Legion ma ci siamo vicini), un po' folle e un po' scombiccherato. Il vero villain è costruito molto bene e ci viene presentato in una location molto affascinante ed evocativa, che ne esalta l'ambiguità (una delle caratteristiche migliori della serie è proprio la non facile catalogazione dei personaggi).
Ottimo l'uso, in questo senso, degli effetti speciali e della fotografia, che danno un senso e un contesto ad una trama tremendamente affascinante ma a tratti un pò confusionaria.
Gli attori comunque si divertono e si vede: la coppia di strani "agenti" formata da Tom Hiddleston e Owen Wilson funziona, anche quando sembrano compiere azioni apparentemente senza senso. Loki va guardata così, lasciandosi trasportare senza soffermarsi sulle varie implausibilità che di volta in volta ci si parano davanti, stupendosi, come il protagonista, di fronte all'ennesima situazione paradossale e un po' folle.
PRO
- Scenografie e fotografia d'effetto
- Trama affascinante e piena di situazioni paradossali
- Un villain ben costruito
CONTRO
- Una sceneggiatura a tratti un po' confusa
- Molte situazioni vengono risolte un po' troppo affrettatamente
- Alcuni personaggi non hanno il giusto minutaggio per mostrare tutto il loro potenziale.
Voto 8-
Nessun commento:
Posta un commento