lunedì 18 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 4 - Incartati

Continuano le delusioni delle big ai mondiali, nessuna sembra voler dimostrare di essere davvero una corazzata da sicura finale, così dopo Francia, Argentina e Spagna chiudono il cerchio le due favoritissime: Brasile e Germania, fermate da due arcigne ma non più che discrete nazionali (Messico e Svizzera). Nel frattempo una serbia "italiana" batteva con qualche fatica il Costa Rica...no, scusate LA Costa Rica.


1) Roma-Lazio 1-0
No, non mi sto sbagliando, è che sinceramente di Serbia-Costa Rica non è che possa fregare più di tanto, così, facendo di necessità virtù, si trovano nuovi spunti di interesse. I due principali punti fermi della nazionale serba sono sicuramente Kolarov (Roma) e Milinkovic Savic (Lazio). Tra i due la spunta ancora una volta la sponda giallorossa (il laziale però non demerita) con una punizione delle sue. Un derby "interno" che per una volta non crea tensioni e malumori.


2) Fenomeni parastatali
Mentre i due "romani-serbi" giganteggiano, qualcuno si chiede perchè non giochi un altro fenomeno che nell'ultimo anno ha fatto faville in Italia, uno di quelli che da soli spaccano le partite, un calciatore talmente forte da essere ambito dalle più grandi squadre del calcio europeo. E' infatti appena approdato allo Spartak Mosca...si, in pratica se lo sono "portati" in Russia solo perchè tanto già la stava


3) Bandiere indigeste
Lo sappiamo, i campioni del mondo in carica della Germania sono allergici al tricolore verde-bianco-rosso (tanto che pure nell'ultima sfida contro un Italia tra le più scarse di sempre hanno vinto solo grazie ai rigori e alla "pollaggine" di Pellè), ma stavolta il tricolore era quello dl Messico. Non è che ora mi cominciate a perdere pure contro quelle con colori affini, tipo la prima Ungheria che passa?


4) Pardo per la tangente
Così come la Germania (pur volenterosa) sembrava non capirci nulla e annaspava, un sempre più gigionesco Pierluigi Pardo sfarfallando ci decantava le gesta dei campionissimi tedeschi, talmente forti che sembravano essere più di 11: addirittura due portieri, uno dei quali era un certo Noia affiancato al solito Neuer, i due "gemelli" Wurner e Werner...Deluso dalla prestazione dei teutonici anche il buon Pierluigi alla fine cederà e non cambiera più versione per fortuna.


5) Gli svizzeri incartano il Brasile
Un Brasile sbruffone e fin troppo spavaldo si approccia ai mondiali con la classica modestia di che crede di aver vinto già tutto prima di cominciare. E così gli onesti svizzeri, grazie ad un goal di Zuber (dal nome pare uscito da uno di quei vecchi sketch di Aldo Giovanni e Giacomo sugli svizzeri) gliela incartano...la partita non la cioccolata. E dire che dopo il goal di Cotechinho sembrava tutto facile.


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