Nell'ottava giornata si consuma la tragedia (sportiva) dell'Argentina che floppa ancora ed è ad un passo dalla clamorosa eliminazione. Nel frattempo la Francia continua con la sua lenta marcia fatta di vittorie di misura e non convincentissime ma che gli garantiscono gli ottavi. La Danimarca tiene a bada l'Australia e si prende un punto prezioso.
1) Argent(in)eria scolorita
Il pari al debutto contro l'Islanda poteva essere un incidente di percorso, la ripassata che gli infligge la Crozia invece è una prova decisiva: questa Argentina è pallida, scolorita, piena di talento ma senza idee. Ne è l'emblema il suo giocatore simbolo, s(Messi) i panni da supereroe a questi mondiali stiamo osservando un calciatore che gioca per se, arruffone e inconcludente, che ieri a tratti manco si è visto in campo. Più Ronaldo splende, più Messi ingrigisce, come una sorta di quadro di Dorian "Grey" che ingloba anche tutti i suoi compagni di squadra.
La giocata più memorabile della giornata è stata sicuramente il paperone clamoroso di Caballero, che non è Paulista (a differenza del vecchio spot di caroselliana memoria) per sfortuna degli argentini, ma è un calciatore dell'albiceleste che non è forte, non è bruno (è anzi calvo) e non ha manco il baffo che conquista. Fino al suo errore clamoroso c'era stato tutto sommato un sostanziale equilibrio, ma dopo la sua svirgolata che ha portato in vantaggio i croati la partita è stata una mattanza. Diciamo che tra Karius, De Gea ecc. Wilfredo (si, si chiama proprio così) è in buona compagnia, ma ha poco da consolarsi: il pur non fenomenale Romero era tutt'altra cosa
3) sempre più CR(oazia)
Finora oltre ad essere il mondiale di Ronaldo si può dire che è anche il mondiale della Croazia: due vittorie belle e convincenti, larghe e meritate, condite da ottime giocate individuali e un bel gico di squadra. Sarà la volta buona? Difficile a dirsi: sono una squadra che di solito parte bene e poi Kalinic col tempo, ma l'attaccante del milan lo hanno cacciato quindi hanno buone possibilità stavolta. Le indidualità ce le hanno e si è visto ieri: "il Modric non si è fermato mai un momento", Mangio Kitsch è il solito guerriero, finchè c'è Vida c'è speranza, Rakitikic è secco e sgusciante, "Periscic" (un omaggio a Cerqueti in questi mondiali orfani della Rai) sembra più continuo di quello visto nell'inter...
4) Pareggio senza (Danni)marca
I danesi partono bene e vanno in vantaggio contro in canguri ma poi si appiattiscono, speculano ed offrono il fianco agli avversari che pareggiano ma non vanno oltre. Un pari che va comunque bene a Eriksen e soci, puniti ancora una volta da un rigore (stavolta trasformato) causato da Poulsen. I cangurotti non faranno salti di gioia ma non sono ancora usciti fuori dal mondiale, e diciamo che un punto ciascuno non ha fatto male a nessuno.
5) O te tu batti il Perù, o te tu sposti la chiesa o vinci al totocalcio
Non basta affidarsi a Santamaria, il Perù è fuori dai mondiali. I sudamericani hanno mostrato buoni fraseggi, con giocatori bravi (Advincula)rsi ma non a tirare in porta (grida vendetta la caterva di occasioni sprecate all'esordio). E così ancora una volta i formaggini di Deschamps portano a casa i 3 punti pur senza entusiasmare (soprattutto nel secondo tempo), grazie ad una retè di Frappè. Sono già agli ottavi ma serve altro per poter ambire alla vittoria finale, tipo un'eplosione definitiva di Dembelè, non un granchè.
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