mercoledì 27 giugno 2018

#RUSSIA2018 - GIORNATA 13 - Non facciamoci del male

Altra giornata e altre sentenze: l'Argentina riesce in qualche modo a qualificarsi a spese della Nigeria, l'Islanda battuta dalla Croazia saluta la competizione mentre Francia e Danimarca raccolgono il classico pareggino che accontenta tutti. Il Perù battendo l'Australia ottiene una vittoria inutile che comunque non la relega a fanalino di coda del girone

1) Biscotti danesi
La Danimarca di biscotti se ne intende si sa, la loro è una tradizione antichissima, una tradizione che richiede almeno altre 22 mani che collaborino all'impasto. L'amalgama più efficace è quello che vede impiegare i mirtilli svedesi ma in mancanza d'altro ci si più arrangiare anche con un po' di cioccolato francese. Meglio se usate la farina di tipo 0-0.
Per prepararli ci si impiega la bellezza di 90 minuti di noia e attesa ma il risultato è pressochè garantito, tutti alla fine mangiano con gusto. 


2) Feet Don''t Fail Me
Salutano il mondiale anche i cangurotti australiani che per un po' avevano illuso di poter fare qualcosa di più e invece chiudono addirittura ultimi, battuti anche dal Perù. Tanta buona volontà ma i piedi sono quelli che sono (si sa d'altronde che i famosi marsupiali non hanno proprio piedi finissimi), così il Perù vince col contro(piede) e si prende il terzo posto effimero nel girone. Gli uomini di Gareca chiudono a testa alta (dopo qualche ora invece l'ex collega del suo quasi omonimo, Careca, chiuderà col gomito altissimo, ma questa è un'altra storia)


3) Messi(one) compiuta
Lo avevamo anticipato ieri: dopo la deludente prestazione di Ronaldo avremmo scommesso che Messi sarebbe risorto: ecco quindi ora su tutti i giornali i titoloni dedicati al fuoriclasse argentino che (in barba a quanto scritto solo poche ore prima)  fanno immediatamente dietrofront. In realtà Messi ha segnato solo il primo goal, la Nigeria aveva impattato, la partita l'ha decisa nel finale inaspettatamente Rojo, che però nesssuno si sta cacando di strijo: non guadagna quanto Messi e non fa notizia, ci sta. Davvero un peccato per la Nigeria che (come capita spesso a molte africane) si perde proprio quando c'è da fare l'ultimo sforzo. Agli ottavi Messi(&)co dovranno vedersela però con la Francia in un match che si preannuncia molto interessante.


4) Il gomito de Dios
Non si rassegna e cerca sempre di dare spettacolo anche ora che è lontano dai campi da parecchi anni. Se prima però quello che offriva in campo era uno spettacolo di gran livello, quello che gli resta ora ha a che fare più col trash che altro, complice probabilmente qualche ettolitro di alcool in circolo. Anche ieri El Pube de oro, sugli spalti, è stato inquadrato quasi quanto i giocatori in campo: prima balla, poi si muove sguaiatamente, poi a tratti si addormenta, poi si sente male (nulla di serio), poi torna e al goal dell'Argentina festeggia distribuendo diti medi come fossero volantini. Le telecamere lo assecondano relegandogli un ruolo da protagonista, lui offre il classico spettacolo da circo che però alla sua età comincia ad avere delle conseguenze.


5) Hoppipolli
Ne siamo Sigur  Ros, l'Islanda è fuori dai mondiali. La favola della squadra di Hall(GRIMM)son di 2 anni fa agli europei non si è ripetuta. Il girone obiettivamente era complicato e loro comunque ce l'hanno messa tutta. E' bastata però la Croazia B per avere la meglio sui poveri ghiaccioli, che si sono sciolti lentamente (non fa caldo per essere giugno) ma inesorabilmente. Il goal decisivo per la Croazia (che ha chuso a punteggio pieno) è stato siglato dall'interista Periscic (Cerqueti sei sempre nei nostri pensieri).

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