venerdì 21 agosto 2009

Il gioco è bello quando dura poco (i peggiori). Puntata I – Forbidden Siren

I giochi di una volta non erano come quelli di adesso, i giochi di una volta erano frustranti, erano progettati per giocatori assidui, il più delle volte non era possibile finirli. All'epoca non c'era internet, non c'erano siti che ti spiegassero il gioco, non c'erano soluzioni, ma anche se ci fossero state il gioco sarebbe stato comunque impossibile da finire vista la sua complessità.
All'epoca nella quale giocavo col C64 a malapena sapevo cosa fosse un gioco e come farlo funzionare, non sapevo nulla dei generi, delle saghe, dell'apporccio che si doveva avere con un certo tipo di gioco, ecco perchè molti di quei videogames (quasi tutti a dire la verità) non li ho mai finiti, di molti altri nemmeno capivo quale era il senso. In questa classifica quindi ho inserito non i gioghi più brutti ai quali ho giocato, quanto piuttosto quelli che più mi hanno fatto innervosire, che ho trovato frustranti, quelli che non ho capito o che ho trovato deludenti. Insomma ci sono anche giochi abbastanza interessanti in questa classifica, ma che interessanti non lo sono stati per me, o almeno non del tutto.

Tutta quella tiritera sui giochi di una volta e poi come primo gioco uno di non tantissimi anni fa? Si se il videogame in questione ti fa davvero rimanere basito.
Forbidden Siren è un gioco frustrante: non tanto per la difficoltà invero molto elevata, ma soprattutto per come è strutturato. Un survival horror dovrebbe far crescere la tensione, partire da uno scenario di relativa calma e condurti piano piano in un incubo, dal quale però hai qualche mezzo per uscire. Un gioco d'orrore dovrebbe avere un protagonista col quale devi poterti identificare, e col quale "soffrire" per raggiungere l'agognata salvezza. Un vero videogame di paura dovrebbe avere una curva di apprendimento graduale, che via via ti porta del tempo per apprendere nuove abilità, ed una storia alla quale appassionarti. FS non ha nessuna di queste. Se sotto il comparto audio si parte col piede (quasi) giusto, e la grafica non è eccezionale ma tutto sommato nemmeno penosa, salta subito all'occhio (all'orecchio per la verità) il pessimo doppiaggio in italiano, che sembra uscito da un filmaccio di serie c, davvero penoso. Uno allora si chiede se non era meglio lasciarlo così come era e metterci dei sottotitoli, vabbè, è un gioco e tutto sommato l'importante e la giocabilità, passiamoci sopra.
La principale novità è dettata dal sightjack: un originale meccanismo che ci permette di avere il quadro della situazione dal punto di vista dei "nemici" attraverso la pressione di un tasto, e vedere quanti ne sono muovendo la levetta analogica sinistra. Sembra davvero una scelta originale e azzeccata, ma dopo i primi minuti avremo modo di tornare (amaramente) sui nostri passi. In realtà il sightjack è del tutto inutile: non possiamo capire dove si trovano effettivamente i nemici, non sappiamo quanto ci sono vicini (anche se un segnalatore ci indicherà dove approssimativamente siamo, non è la stessa cosa), non sappiamo bene cosa fare per poter fuggire. L'ultima frase ovviamente dovrebbe essere il cardine di un gioco, altrimenti che gusto c'è, il problema è che il gioco è strutturato come uno stealth horror nel quale però possiamo fare ben poco per non farci vedere dai "nemici" o per distrarli, dove la mappa è realizzata malissimo, dove la pianificazione del piano di fuga richiede tantissimo tempo e quel che c’è di peggio e che sulla mappa non vi è nessun puntino che indichi la nostra posizione, elemento fondamentale per qualsiasi videogame che si rispetti. Tutte queste difficoltà le incontriamo già nella terza missione di gioco.
La storia poi non aiuta: i protagonisti sono ben 10, e si alternano tra loro senza rendere possibile un'identificazione o un qualche motivo di interesse per le loro vicende. Quello che più fa innervosire è che il gioco in questione ha davvero delle premesse molto buone ed ha sicuramente degli elementi che lo rendono originale rispetto agli altri giochi del suo genere, premesse ed intenti letteralmente gettati alle ortiche. Ecco allora che l'unica paura che proveremo nel gioco è quella di sbagliare qualcosa, quella di non riuscire a gestire al meglio il gameplay, quella di ricominciare tutta la missione da capo.
Insomma un gioco non pessimo "oggettivamente" e amato da una buona fetta di giocatori, ma davvero troppo odioso e irritante per intrattenere per tutto il tempo che richiede.
Frustrante

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