martedì 25 agosto 2009

Il gioco è bello finché dura poco (II puntata) – Livingstone I presume?

Agli albori delle mie esperienze videoludiche il fido Commodore 64 mi prese per mano, portandomi in un mondo fino al momento ancora ignoto. Ero però ancora un fanciullo che poco o nulla conosceva di quell'universo e non aveva i mezzi per conoscere determinate cose.
All'epoca giravano queste cassettine vendute nelle edicole, che raccoglievano giochi del C64 per farne una compilation. A quel tempo non esistevano grossi problemi di copyright, quei geniacci quindi non facevano alto che prendere dei giochi e spacciarli per altri cambiandogli il nome, o togliendogli dei livelli (rendendoli di fatto monchi) o inventandosi chissà quale altra scempiaggine. A questo si devono abomini come Uccelli spaziali (Star Paws in originale), Capo cosca (The untouchables, in realtà solo i primi livelli) e così via.
Il gioco in questione per me quindi non era affatto "Livingstone, i presume?", ma piuttosto Leoni e iene, uno stupidissimo gioco nel quale non si capiva cosa fare. Si andava avanti per qualche quadro non capendo bene cosa fare e non sapendo come farlo. Ogni tanto ti capitava di finire in una grossa buca e per uscire dovevi sperare in un colpo di fortuna. Il problema principale è che il gioco in realtà doveva essere niente affatto male, ma la mia incapacità di giocatore dell'epoca e la tristezza della conversione in quella compilation rendevano l'esperienza ai limiti del sopportabile. Qualche giocatina la facevo, attratto dalla bella grafica con belle animazioni, ma dopo un po' era difficile continuare a restare senza fare nulla. Molti di quei giochi erano difficilissimi, con zero aiuti dalle istruzioni, e in più moltissime volte erano pieni di bug che non permettevano di farteli finire. Tanto per citarne uno, nel famoso Rampage (per me Godzilla & company) sui molti livelli il più delle volte non raggiungevi il terzo o il quarto. Leoni e iene per me finiva al primo livello, dopo qualche schermata, per altri finiva al terzo livello, insomma sono pochissimi coloro che hanno potuto scoprire il finale di quel gioco.
Non ho mai finito un gioco del C64, ma pochi giochi mi hanno lasciato così basito: qui più che non riuscirci non sapevo quello che dovevo fare.
Incomprensibile.

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