sabato 29 agosto 2009

Il gioco è bello quando dura poco (III puntata) – 24 the game

I giochi basati su pellicole cinematografiche non godono di una grandissima considerazione, specialmente se sono fatti soltanto per sfruttare il titolo in questione e se non hanno nulla da offrire.
Spesso escono subito dopo il film, con poco tempo per mettere a punto evidenti difetti, e con evidenti errori di gameplay e sono in tutto e per tutto delle vere schifezze: prendiamo giochi come La bussola d'oro, Catwoman, Bad boys 2 ecc.
Ci sono delle eccezioni, è ovvio: ad esempio La cosa o Scarface (guarda caso basati su film non recentissimi) hanno ricevuto un buon giudizio dalla critica. I giochi basati su serial televisivi sono molto più rari, e 24: The Game è tra questi, perchè dovrebbe essere diverso? Innanzitutto la fonte è un telefilm molto attento ai particolari, e che si può definire "ad orologeria". Il gioco ha l'obiettivo di farci entrare in Jack Bauer, nel proiettarci in un contesto inserito tra la seconda e la terza stagione televisiva e di farci comprendere alcune cose che in tv non avevamo messo bene a fuoco. Il problema principale del gioco è proprio che la riproduzione del serial è tanto accurata quanto invece il videogame in se sarà approssimativo. Nel gioco Ci saranno le voci originali (anche nel doppiaggio italiano saranno le stesse), lo stesso taglio cinematografico delle inquadrature, lo stesso stile di 24.
La grafica è ben riprodotta e non ha particolari imperfezioni, anche se a volte i personaggi appaiono troppo statici e troppo legnosi.
Le prime pecche però cominciano col gioco: l'intelligenza artificiale non sarà particolarmente curata: molte volte i nemici non saranno altro che dei bersagli fissi ai quali per la maggior parte del gioco spareremo (ed il meccanismo con il quale si usano le armi nel gioco non aiuta), rendendo il tutto abbastanza monotono e noioso.
Per spezzare questa routine ci verranno in soccorso dei minigiochi (tutti sufficienti, ma nessuno degno di menzione) che serviranno più a scacciare la monotonia che a rendere il gioco vario.
Molti di essi inoltre saranno fin troppo semplici (ed io non sono un esperto nei giochi pieni di puzzle), e alla lunga stancheranno.
Purtroppo l'area di gioco sarà limitata: niente free roaming alla gta per intenderci, potremo solo andare dal punto A al punto B (l'obiettivo della missione), stop. Le sezioni di guida sono forse la parte più carente: le auto sembrano poste sui dei binari: pesantissime, tutte uguali, poco curate, non si avrà mai la sensazione di controllo sul mezzo. I nemici che ci inseguono non adottano nessuna strategia, semplicemente ci vengono addosso al massimo della velocità, il più delle volte facendosi del male da soli.
24: The game insomma è un gioco che fa innervosire. Si, perchè ne senti le potenzialità, ne percepisci l'accuratezza della realizzazione, ti accorgi che non è come tutti gli altri, eppure allo stesso tempo è un prodotto davvero malriuscito. I punti a favore sono tanti quanto quelli a sfavore e allora non sai se ti trovi davanti ad un buon prodotto o ad una schifezza. La verità spesso sta nel mezzo, 24:The Game è semplicemente un gioco mediocre.
P.S. a dispetto del titolo, non occorreranno più di 8 ore per finire il videogame in questione.
Vuoto.

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