lunedì 31 agosto 2009

Serie A 2> Roma vs Juventus 1-3 – Diegologia


Tutti cercavano una conferma da questa partita, gli studiosi della nuova Juve di Ciro Ferrara e gli studiosi di Diego. Sembra che le risposte siano arrivate anche se ancora troppo presto per la verità.
Certo che a veder quella sgroppata di Diego sul primo goal ritorna alla mente quell’altra sgroppata… di Ibrahimovic, sempre contro la Roma, nell’anno dello scudetto numero 29. Anche nel secondo gol, quando prede quella palla e ubriaca il difensore si finte, puoi quasi sentire che segnerà. Con lui giusto sognare e sperare che sia finito il lungo digiuno e giusto sperare che qualcuno fermi lo sconcio dell’egemonia interista sul campionato, ma con i pochi dati a nostra disposizione questi exit poll devono essere presi con le dovute molle.
Nel rovescio della nostra medaglia però, ci sono i ben noti problemi tecnico-societari dei giallorossi, palesatesi ancora una volta ieri. Non potendo infatti starci dietro con la tecnica i romanisti hanno tentato di buttarla sulla fisicità compiendo falli a ripetizione. I nostri però son sono proprio ballerine e non hanno abboccato. Gli avevamo dato anche una mano con quella papera difensiva da oratorio che ci è costato il pareggio di De Rossi. Felipe Melo non è che mi abbia convinto granché, troppi leziosismi inutili che si concretizzano in pericolose perdite di palla. Altre volte il suo nervosismo gli annebbia la vista tanto da fargli vedere giallo (quello di un cartellino) ieri invece ha deciso di poter gestire il tempo, convinto che se lui si arrabbia il mondo non può seguitare a girare… ed ecco pareggio. Non immune da colpe il Portierone, che s’è fatto trovare fuori dai pali come un impiccione, meno male che entrambi si sono poi riscattati con quella miracolosa parata su Totti, e con il terzo gol. Amauri a metà strada tra l’impreciso e lo sfortunato, la metteva o sul palo o centrale per Julio Sergio, il quale sbucando dal nulla dalla panchina giallorossa e compiva la partita della vita. Iaquinta ha la parola impegno stampata sul petto e Cannavaro continua ad innalzare il suo muro difensivo alle critiche preconcette oltre che agli avversari. Mamma mia che difensore è ancora, si capisce la standing ovation che i madrileni gli hanno tributato per la partenza. Poulsen, Poulsen, Poulsen sempre di te devo parlar male? o devo forse farlo con chi ti schiera? In generale la condizione migliore si ferma ai primi 60’ per partita e la difesa deve fare qualcosa in più. Il colpo Grosso dell’ultima ora potrà darci più consistenza su quella fantomatica fascia sinistra.
Ora la sosta e poi il ritorno a Roma, sull’altra sponda del Tevere c’è la Lazio che attualmente e la sponda più ripida delle due.

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