Avete presente lo slogan che Apple ci propina ogni anno? Il miglior iPhone di sempre? Ecco; noi ogni anno siamo la peggior Juve di sempre. Come i progettisti di Cupertino, che numeri alla mano possono comunque dire di aver migliorato il nuovo modello; magari per aver aggiunto un pixel alla fotocamera; anche noi numeri alla mano, ogni anno riusciamo a fare peggio dell'anno precedente. Questa si che si chiama progettualità. vero Comolli Gigli?
Fiorentina-Juve è l'ennesimo specchio della decadenza del calcio italiano. Una decadenza che le TV, con la loro narrazione fatta di chiacchiere morte e urla sguaiate in telecronaca, nascondono sotto il pesante tappeto del marketing. Il marketing monopolista di chi non lotta contro la pirateria (checché ne dicano i magnaccia della Lega Calcio) ma contro il deserto di talento che l'Italia vive, ormai da anni. Ecco perché la Gravinese molto probabilmente salterà il suo terzo mondiale consecutivo: perché lo merita.
Così come la Juve, quasi sicuramente, il prossimo anno l'Europa la vedrà solo in cartolina; facendoci risparmiare le 20 euro al mese di un inutile abbonamento a NOW. Nessuna pirateria, solo più soldi per la piattaforme di intrattenimento vero. Perché ormai il calcio è sempre più un mondo che se la canta e se la suona da solo. In un campionato in cui la qualità è sempre più bassa, il protagonismo arbitrale e la soggettività delle sue regole è sempre più forte. Sempre meno sport e sempre più competizione alla X-Factor.
Io che non potrò mai farmi piacere più di tanto il tennis; per le sue interminabili gare fatte di bibliche e snervati contese punto a punto; gli riconosco il fatto di essere più sport del calcio. Al di là dei miei personali limiti di sopportazione, non si può negare il fatto che: se la palla è fuori... è fuori; e se la palla è dentro è dentro. Stop! Il calcio invece è stato disegnato apposta per giocarlo fuori dal campo. E qui non parlo di complotti o dei torti arbitrali nei confronto di chi non merita in campo (come questa Juve) ma semplicemente di un peccato originale strutturale. Ognuno può decidere se quello sia un rigore o meno. Se il frame da prendere su un fuorigioco sia quello di prima o quello di dopo. Se quel fallo di mano sia volontario, se il braccio sia o no largo, se il tempo da recuperare sia di due minuti o di 10, con tanto di recupero del recupero del recupero.
Insomma, il calcio è lo sport perfetto per creare odi creati a tavolino che durano nei secoli dei secoli. Lo sport perfetto per il razzismo, perché tutto si riduce sempre al bene contro il male. Un'invenzione che crea sempre nuove invenzioni e castelli in aria (e in area). Ecco che nessuno può annoiarsi a vedere queste gare degne della serie B; perché in definitiva le partite nemmeno si guardano. Se solo riuscissimo a spezzare l'incantesimo che ci siamo tirati addosso da soli, vedremmo lo scempio tecnico andato in campo in questa gara. Una squadra condannata alla B contro una che resterà fuori dall'Europa. Basterebbe solo rivederli certi scempi difensivi o in attacco, per accorgersi che lo spettacolo è stato tutt'altro che spettacolare. E forse fuori dall'incantesimo si finirebbe di parlare del calcio come lo sport più bello del mondo, manco fosse lo sport eletto da Dio. Il calcio senza rivalità e narrazione (e le sue regole che la creano) sarebbe morto da tempo.
Nessun commento:
Posta un commento