venerdì 6 giugno 2025

The studio - serie TV (2025)


Volendo sintetizzare in maniera estrema (ma efficace), si potrebbe dire che "The Studio" è sostanzialmente una sorta di "Boris americano". Tematica e cifra stilistica sono infatti sostanzialmente sovrapponibili, tanto che da un momento all'altro ci si aspetta che il protagonista gridi "perchè a noi la qualità ci ha rotto er cazzo!". Qui però, invece che la fiction italiana, l'oggetto della serie è il cinema, quello hollywoodiano per la precisione, con tutte le differenze del caso. Tutto quindi è molto più "in grande". Il protagonista è infatti il nuovo capo di uno studio cinematografico (i Continental Studios) che deve imparare a gestire, destreggiandosi tra sottoposti folli e competitivi, gli attori e le loro bizze, i problemi di budget, il compromesso tra pretese autoriali e necessità di fare cassa...Tutta una serie di problemi che molto spesso si dimostra incapace di risolvere e anzi, ne crea di nuovi.


"Ma che cos'è questa scena? Dove l'avete presa questa cagna? Il mio motto è "qualità prima di tutto", le scoregge devono essere naturali, non recitate a cazzo di cane"



Sostanzialmente The Studio sta tutto qui, la trama appare superflua e accessoria, utile solo per tenere in piedi le varie situazioni. Ma spesso non è tanto quello che racconti, ma come lo racconti, che fa la differenza. E The Studio da questo punto di vista ha stile da vendere.
Le puntate sono infatti velocissime (alcune arrivano a stento ai 25 minuti), claustrofobiche, con un costante piano sequenza (gli stacchi ci sono ma sono minimi) che dà al tutto un continuo senso di impellenza, sottolineando l'urgenza e la difficoltà dei personaggi nel dover trovare soluzioni immediate. Le musiche incalzanti e jazzate contrappuntano ogni situazione, donando ritmo e fluidità, alla maniera di Birdman.
Inquadrature ardite e inusuali contribuiscono poi a donare questo senso di autorialità, anche nei momenti più farseschi, amplificando questo continuo giocare con momenti al confine col trash che poi diventano artistici e viceversa.

The Studio è una serie divertente e divertita, sarcastica e autoironica (ad esempio si fa beffe dei servizi streaming pur essendo uscita su uno di questi), ma soprattutto ultracitazionista. Ogni puntata è letteralmente invasa di riferimenti al cinema del passato, sia nei dialoghi che nelle scene dei (finti) film della casa di produzione. Non solo: le guest star spuntano come funghi, diventando spesso i veri protagonisti di questa o quella puntata, rendendo ridicola eppure realistica ogni situazione. Quale altra serie TV (comica soprattutto) può permettersi di avere tra le sue fila, nella parte di loro stessi, Martin Scorsese, Ron Howard, Steve Buscemi, Ice Cube, Olivia Wilde ecc.? Senza contare poi tutti coloro che interpretano personaggi fittizi, come ad esempio Bryan Cranston, qui in un ruolo decisamente sopra le righe.

"Insomma questo film, Bad Breaking, sarebbe la storia di uno spacciatore che, dopo aver scoperto di avere le emorroidi, decide di fare il professore? Mmm, sai che ti dico, mi piace"



Seth Rogen e Evan Goldberg ci consegnano insomma l'ennesimo prodotto dissacrante e sopra le righe, che stavolta però risulta allo stesso tempo anche un omaggio ad un mondo folle e spesso sgangherato ma capace di regalare sogni. Un mondo fatto di persone contraddittorie, incoerenti, arriviste ma molto spesso tutte animate dalla volontà di donare emozioni

PRO
- Una serie divertente e divertita
- Tantissime citazioni e guest star, un vero omaggio al cinema in tutte le sue forme
- Il ritmo elevato e le musiche jazzate

CONTRO
- La trama è un mero pretesto per dare un contesto alle puntate
- Lo stile costantemente sopra le righe, che a tratti spinge verso il trash, potrebbe non essere gradito da tutti
- Le citazioni sono tantissime e molte (visto che sono tipicamente americane) potrebbero non essere colte. 

Voto 8+

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