sabato 31 maggio 2025

The last of us - serie TV seconda stagione (2025)


The Last Of us 2 è senza dubbio tra i videogiochi più amati e celebrati degli ultimi anni ma anche tra quelli più discussi e divisivi. Come è possibile? Parliamo di un prodotto quasi privo di difetti, profondo sia a livello di gameplay che di trama, con una grafica per l'epoca eccezionale e momenti emozionanti e d'impatto. E allora perchè molti si sono accaniti contro lo stesso, tanto da scatenare perfino la stupida pratica del review bombing (persone che si coalizzano per affibbiare recensioni negative e voti vicini allo 0 per motivi pretestuosi)? Al di lá delle classiche sparate sul woke, che giá all'epoca finivano per buttare in caciara qualunque ipotesi di critica argomentata, la motivazione principale era il fatto che tanti videogiocatori si sentivano "traditi". Eh? Giá, succede quando molti, invece che concentrarsi nel criticare il gioco/film/serie tv a livello tecnico, di sceneggiatura, per la coerenza o meno della sua trama, la caratterizzazione dei personaggi ecc. mettono in discussione un'intera opera (stroncandola di fatto) solo perché un determinato personaggio fa delle cose che non volevano che facesse, oppure se la trama compie delle svolte inattese e delle scelte forti. In pratica l'autore dovrebbe limitarsi a scrivere quello che determinati utenti/spettatori si aspettano o auspicano, altrimenti si sentono in qualche modo "traditi". Come se vantassero qualche diritto nei confronti dei personaggi. Ricordate il finale di Mass Effect, talmente criticato (per molti versi a ragione), che i videogiocatori pretesero addirittura un finale alternativo (poi non molto più soddisfacente) perchè "doveva essere come volevano loro". La morte dell'arte insomma. Che tempi. Come se all'epoca avessero costretto con la forza John Lennon a cambiare quella parte sulle religioni in "Imagine", che no, non andava bene, non si aspettavano che dicesse quella frase proprio in quel momento della canzone, altrimenti bellissima. 

Non si giudica più insomma un prodotto per quello che è o per la sua coerenza interna, ma solo per la sua capacità di soddisfare o meno le nostre aspettative (non i nostri gusti, questi si legittimi e soggettivi, e in quanto tali indipendenti dal giudizio sulla qualità di un opera in sé). E' un po' quello che succede pure (anche se in misura decisamente minore) di fronte alla seconda stagione della serie TV, che sostanzialmente riprende le stesse svolte narrative cercando lo stesso "impatto". Ma attuando dei piccoli accorgimenti. 

"Ti sei offesa perchè ieri ti ho suonato i Maneskin? Credevo che a voi ragazzi piacessero. Se vuoi ti suono Stairway to Heaven o Black hole Sun"



Se nel videogioco, ad esempio, "quella scena" arrivava dopo un percorso preparatorio, dove determinati dettagli venivano opportunamente taciuti, nella serie tutto è molto più "veloce" e determinate informazioni cruciali ci vengono fornite prima della famosa scena che tutti ben sapete. E' naturale che avendo meno tempo a disposizione e non godendo del fattore "immedesimazione" la scelta sia stata quella di arrivare subito al dunque. 
Molto più discutibile invece è la decisione di trasporre il secondo videogioco in più stagioni televisive. Nonostante la buona volontà e le buone intenzioni (e tutto sommato in alcuni casi ci sta: un videogioco non è un telefilm, ha un focus diverso e deve dispiegarsi su un cast più "corale"), è naturale che purtroppo il tutto risulti più diluito, meno omogeneo, con alcune parti che sembrano troppo lente ed altre che invece risultano un po' frettolose. Ricordate lo Hobbit? Era necessario farne 3 film? No, non lo era, la scelta era ovviamente dettata dal voler sfruttare il successo della trilogia del Signore degli Anelli e farne una nuova, anche se posticcia. E infatti non andò esattamente allo stesso modo. Qui il risultato non è lo stesso ma alcune problematiche sono simili. Compreso il dover ricorrere al classico cliffhangerone finale che qui risulta piuttosto forzato (laddove nel videogioco si trattava di un colpo di scena che però poi guidava ad una nuova fase della trama). 

"Come sarebbe a dire chi sono? Ma l'hai giocato il videogioco?"



Mettendo da parte le questioni tecniche, dal punto di vista della trama in sé non siamo lontanissimi dall'originale. Qualche aggiustamento qua e là (una Ellie meno cruda della controparte videoludica, alcune confessioni che arrivano in momenti diversi e spostano il focus dell'emozionalità verso strade nuove) ma sostanzialmente ci troviamo di fronte ad una serie che resta, anche nella seconda stagione, piuttosto fedele. Ancora una volta il cast appare azzeccato, anche nelle new entry, pure una Abby qui molto più esile (e per questo criticata da molti, salvo criticare all'epoca pure la controparte videoludica perché troppo mascolina e palestrata) ma decisamente nella parte. In futuro il suo personaggio si prenderà la scena, qui invece (causa il problema dello spezzettamento in più stagioni) è ancora in fase di creazione, con una trama ancora preparatoria. 

"Perchè sei così silenziosa? Dai, a me puoi dire tutto, non ti mordo mica"



The Last Of us anche nella sua seconda stagione insomma si conferma uno dei migliori adattamento videoludici, pur palesando qualche criticità rispetto alla prima stagione a causa di scelte tecniche. Dal punto di vista invece del mero intrattenimento e della qualità gli standard si mantengono elevati e anche la fedeltá al prodotto originale è garantita. Il finale appare un po' troppo brusco ma riesce nell' intento di lasciare con la voglia di vedere il seguito. 

PRO
- Piuttosto fedele al videogioco, anche come impatto di alcune scene
- Gli attori, anche quelli molto diversi dalla loro controparte videoludica (Abby), fanno un ottimo lavoro
- La fotografia e le musiche 

CONTRO
- Lo spezzettamento in più stagioni causa qualche problema di ritmo 
- Sette puntate non sono un formato del tutto convincente
- Il finale un po' troppo repentino, che sfrutta un facile cliffhanger

Voto 8

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