lunedì 26 maggio 2025

Venezia 2-3 Juventus – 38ª Serie A 24/25 – Salvagente ed ultimatum


Nella giornata finale di un'altra stagione sciagurata, la Juve si tira fuori dalla nave Venezia, che affonda in B, acciuffando l'ultimo salvagente Champions. Tudor riesce a salvare il salvabile, con i mezzi a propria disposizione e con la riserva di carburante accesa. Nel post gara lancia il suo aut aut: o contratto o niente mondiale. Premettendo il fatto che, sembra, si stiano già chiarendo, la domanda sorge spontanea: quanto, la società Juventus, è riuscita ad essere chiara nei suoi confronti e soprattutto nei nostri?

Il fatto è questo. Contrattare ed acquistare un allenatore (e non ho aggiunto contattare perché mi auguro sia stato già fatto) a tre settimane dal mondiale per club è praticamente impossibile, senza contare il fatto che la nuova stagione parte il primo luglio e che ogni nuovo acquisto deve essere formalizzato a partire da quella data, si tatti di Conte o di qualunque allenatore libero e disponibile sin da subito. Tudor dunque si gioca astutamente la sua ultima carta per strappare un contratto a questa società.

Il suo tentativo è furbo e per certi versi comprensibile, da parte di un professionista navigato, ma con tutto il rispetto e la riconoscenza che possiamo avere nei suoi confronti, per aver condotto questa nave in un porto sicuro, non possiamo ripartire da lui se vogliamo ricostruire seriamente. Non possiamo ancora una volta permetterci di fare scelte dettate dalla fretta e dal momento, magari sotto la pressione suo o mediatica dei consiglieri fraudolenti dei giornali. 

A suo supporto c'è il fatto di aver fatto meglio di Motta, nella grinta ma anche nei numeri. Il panettone, in 29 gare di campionato, ha collezionato un record di 13 pareggi, vincendone altrettante, che secondo la matematica fa 1.79 punti a partita. Tudor invece ne colleziona 2 netti a gara, con 18 punti nelle 9 partite su cui è stato su questa panchina. Naturalmente il raffronto possiamo farlo solo sulla serie A, perché nelle altre competizioni l'ex inter è stato addirittura più disastroso, uscendo ai sedicesimi di Champions col PSV ma soprattutto in Coppa Italia con retrocesso Empoli. Cose che fanno ancora male e rabbia, soprattutto se si pensa che c'è ancora tra gli juventini chi tenta di scrivere la sua apologia.

Davvero basta? Qualcuno potrebbe obbiettare che bastava poco per fare meglio. Mettete la partita di ieri, dove la Juve, a differenza di Parma, non si arrende né al risultato né alle proprie carenze. Partiti con una difesa tragicomica (Savona, Costa, Kelly) schierata solo per necessità e quasi obbligata, abbiamo dovuto sin da subito partire in salita andando in svantaggio. Sembravamo il Barcellona nella gara con l'inter, consci che avremmo dovuto fare un gol in più dell'avversario per vincere, perché ogni contropiede era un coltello nel burro.

Riusciamo a spuntarla su rigore, non senza pianti televisivi e rosicate epocali. Come quella del Tony Manero della stampa sportiva, che lancia ombre e sospetti su Caviglia, uno dato via con OBBLIGO di riscatto e con il dente avvelenato. Ma gli indizi contano solo se sono a vantaggio di un tifoso e mai quando sono contro. Non ho sentito infatti lo stesso Zazza lamentarsi per la mancata espulsione, ai danni del suo Bologna, nella finale di Coppa Italia. Insomma, come insegnano a Napoli con De Maio (che sfacciatamente fa sua una vecchia citazione di Buffon) l'arbitro è l'alibi dei perdenti e a volte anche i sospetti Zazzarosi. La stampa (schierata) è persino peggio del VAR, perché vorrebbe anche il VAR sulle intenzioni.

Il Torino che invece si scansa in casa contro la Roma per negarci la Champions, non viene citato minimamente. Per questi ballerini del sabato sera una squadra intera vale meno di un giocatore che poco prima colpisce la traversa. La Lazio che invece perde in casa ed è fuori dalla coppe, l'ha fatto per fare un piacere alla Fiorentina o per salvare il Lecce? Perché come fa a perdere in casa, dopo essere rimasta per l'ennesima volta in superiorità numerica? Il cinema è in crisi, servirebbero più sceneggiatori come Zazzaroni. Poi ci si chiede perché la stampa sta morendo e si finanzi quasi esclusivamente col clickbait per pagare le bollette.

Finalmente anche questa stagione è finita perché di stronzate ne abbiamo viste e sentite abbastanza. La salute mentale del tifoso bianconero ha davvero bisogno di una pausa. I passacarte della società invece dovrebbero lavorare il doppio, da oggi, considerato che per un'intera stagione la cosa meno dannosa che hanno fatto è stata quella di girarsi i pollici, perché quando hanno agito sono stati solo dolori.

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