Per citare Casablanca (il film), non so se questo sia l'inizio di una splendida amicizia, tra la Juve e il mondiale per club, ma dopo aver liquidato anche il Casablanca (Wydad) con un poker, finora ci siamo divertiti insieme, in America, oltre ad esserci portati a casa un paio di milioncini, che sossoldi. Ora però si fa sul serio. Non sappiamo ancora cosa, e chi, ci riserveranno gli ottavi, ma già giovedì prossimo sarà tutta un'altra storia contro Guardiola.
Eppure la paura per i marocchini c'era, non nascondiamolo. Non foss'altro che per quello che avevano fatto vedere contro il City nella prima giornata. Ok, avevano preso due pere, ma la loro partita non era stata proprio una ciofeca. Tra il caldo torrido, la spada di Damocle delle gare sospese e gli ancora non precisati interessi della Juve verso questa competizione, il rischio dello scivolone sembra sempre dietro l'angolo.
Una disattenzione su un fallo laterale porta al gol che ha rischiato di ridare morale ad una squadra apparsa intimorita dal micidiale uno due di Yildiz, a cui quella ladra di una Fifa frega anche un gol (dando autogol) manco fossimo ancora con le regole degli anni ottanta. Meno male che lo stesso Yildiz decide di andarsi a riprendere quello che Infantino gli aveva tolto poco prima. Il rigore di Vlahovic è giusto la ciliegina su questa torta, consumata all'ora di pranzo in quel di Philadelphia.
Alla fine il tabellino appare addirittura paradossale, per chi non ha visto la gara. Sembra quasi si sia faticato più di quello che in realtà è stato. Invece si è gestito, tutto sommato, abbastanza bene la gara, soffrendo il giusto, con Di Gregorio che ha avuto anche l'occasione di esaltarsi sul finale.
Per quello che conta, e cosiderato il basso livello delle avversarie affrontate finora, si è vista una buona Juve, nettamente diversa da quella che siamo stati costretti a vedere in quest'anno di mottismo. C'è chi con il solito culo che si ritrova, si qualificherà anche dopo le figure barbine contro messicani e giapponesi, noi invece abbiamo visto la Juve giocare a calcio, cercando di imbastire trame e saltare l'avversario.
Questo mondiale resta un'esperienza senza pretese, ma finchè ci siamo abbiamo un passatempo estivo da sfruttare.
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