sabato 31 ottobre 2020

Medievil (remake) - A volte é meglio tenersi il ricordo


Tutti noi vecchi videogiocatori abbiamo dei giochi che ci portiamo nel cuore. Titoli che abbiamo ammirato da bambini o ragazzini e che conserviamo nella memoria ancora adesso e che probabilmente ricorderemo per sempre, nonostante i loro difetti e le loro magagne. Siamo certi che li apprezzeremo per sempre e anche rigiocandoci oggi l'effetto non sarà svanito. Ma ne siamo proprio sicuri sicuri? Se per alcune eccezioni si può dire senza tema di smentita (Grim Fandango), per altri videogiochi, circa il 90% dei casi, faremmo meglio a mettere da parte la magia e a fare i conti con il passare inesorabile del tempo. 

Provate a riprendere adesso certi platform 3D come Pandemonium e a non avere la nausea da mal di mare (paradossalmente invece i platform 2d sono ancora oggi quasi tutti giocabilissimi, bizzarrie del tempo appunto) o a cazzeggiare con tamarrate come Carmageddon (già non un capolavoro all'epoca tra l'altro). La vera sfida sarà quella che avrete con il controller o la tastiera per non spaccarli contro il monitor.
Non é un caso che da un po' di tempo sia ormai sbocciata la moda del remake: prendiamo un gioco storico, lo restauriamo visivamente, un'aggiunta qui, un taglio là ed abbiamo pronto lo stesso gioco (piú o meno) a livello di feeling e atmosfera ma senza tutte quelle meccaniche vetuste che oggi ci farebbero uscire le bolle. E spesso si può dire che (strano a dirsi) alcuni remake sono proprio necessari: prendiamo capolavori come Resident Evil 2 o Final Fantasy 7 (al netto della questione "tagli" rispetto all'originale).

Altre volte però escono Remake che di fatto sono lo stesso esatto gioco dell'epoca, senza nessuna differenza (a chiamarli remake ci si dovrebbe vergognare un po'), o che sono un mero compitino, degli aggiornamenti grafici e basta. Purtroppo in quest'ultima categoria ricade pure il gioco di cui parlo oggi.




Cosa c'é di meglio, ti dici, che giocare Medievil a fine ottobre? Quell'atmosfera da medioevo che si mescola con le favole oscure di Tim Burton, l'ironia macabra, le zucche, le streghe, i teschi, le mani che scappano per i livelli, vascelli fantasma, case infestate, villaggi abitati da folli...Tutto é come ce lo ricordavamo o meglio come ce lo immaginavamo nelle nostre menti di videogiocatori dell'epoca, visto che l'originale oggi a livello grafico fa sanguinare gli occhi. Dei difetti ci sono ma visivamente si può dire che é un vecchio sogno che si realizza. Si ma Medievil non é un film da guardare, magari la sera di Halloween, ma un videogioco. Eh si, ci si dovrebbe giocare. Ma come si fa giocare oggi, Medievil, nel 2020? Malissimo.

Puoi aggiustare quanto vuoi la grafica, infatti, ma se le meccaniche sono le stesse identiche di un gioco di piú di 20 anni fa, epoca Playstation 1 (quando sta per uscire la 5), vuoi male ai tuoi utenti. 
Quello che allora a primo impatto é una gioia per gli occhi si trasforma ben presto nella sagra delle compenetrazione poligonali ed é solo l'inizio. Il povero Daniel Fortesque ci prova pure a correre per i livelli ma poverino si incastra ad ogni scalinata da salire, ad ogni minimo ostacolo, a volte mentre salta rimane lí per qualche secondo sospeso a mezz'aria, come un fantasma, ma la cosa purtroppo non é voluta. Parliamo di quello che dovrebbe essere anche un platform, col personaggio che ogni volta che premete il tasto salta come gli viene...e infatti 9 volte su 10 finirete in qualche burrone o fosso, colpa anche della telecamera ballerina e indisponente (e meno male che l'hanno migliorata). Ci sono interi livelli costruiti come dei percorsi ad ostacoli (i nemici) su strisce di terra che danno su strapiombi. Vi lascio immaginare. 




Passando invece alla parte prettamente action le cose non vanno molto meglio. Detto che il lock-on all'epoca era roba futuristica quindi ovviamente ciccia: dovete premere il tasto in continuazione sperando di beccare i nemici. Ah, ovviamente il sistema di collisioni é meno che abbozzato, quindi a volte vi succhiano mezza barra di energia e a volte li fate secchi in pochissimo tempo, va un po' a culo la cosa. 

Se decidete di procedere spediti verso la fine ce la si fa pure a turarsi al naso ed andare avanti, il gioco non dura poi molto. Se però vi viene la malsana idea di completarlo al 100% (come me) beh state pronti a bestemmiare come nemmeno nel peggiore dei dark souls. Complice l'unica vera introduzione di questo remake (delle "anime" che si sbloccherano verso il finale e che dovrete trovare ed aiutare all'interno dei vari livelli di gioco) vi ritroverete a ripetere 4/5 volte gli stessi livelli affrontando ogni volta le problematiche di cui sopra. Si, perché gli stage ogni volta li dovete finire di nuovo (non ci sono salvataggi all'interno di un livello). 

Vi ritrovate insomma nella seguente situazione: finite un livello (ricordatevi di uccidere tutti e prendere il calice altrimenti vi tocca ripeterlo) e andate avanti ma in quel livello successivo c'é un anima da aiutare. Vi dice di recarvi in un livello che avete già finito. E allora finite quello stage e vi recate in quell'altro precedente, aiutate l'anima e lo finite di nuovo tutto. Al che vi imbattere in un'anima da aiutare e quella vi dice di recarvi in quel livello lí, quello con quel puzzle da risolvere lungo e noioso che avete già risolto 2 volte. E allora provate a rifarvelo tutto di nuovo ma avete troppa poca energia e vi accorgete che non vi basta per sconfiggere tutti i nemici di quel livello. Uscire, tornate ad un altro livello solo per poter far rifornimento di fiasche d'energia, lo finite, tornate al livello di cui sopra, rifare tutto compreso puzzle lungo e noioso e lo rifinite di nuovo. 




Continuerete di fatto a fare la spola di qua e di là finendo 3/4 volte le stesse identiche cose, per risolvere ste cavolo di "missioni secondarie", in un gioco con quei difetti espressi sopra. 
E i trofei? Beh quelli ovviamente non sono obbligatori, ma se siete masochisti, e io lo sono stato, preparatevi ad altre incazzature. Un esempio su tutti: un trofeo vi richiede di finire 2/3 di un certo livello senza danneggiare i nemici (danneggiare=toccarli scoprirete poi). Ebbene provate a tentare di giocare un livello, in cui non puoi toccare i nemici, utilizzando un personaggio che salta come gli viene, che é complicato perfino far muovere in una certa direzione, con la telecamera che fa le bozze e che ad un certo punto vi si richiede di rompere delle casse che si trovano proprio a pochi centimetri da uno di questi nemici da non sfiorare. Nemici che nel frattempo vi mazzolano alla grande bene inteso. 

Altro esempio? Hai finito uno stage già 3 volte ma un trofeo ti richiede di ottenere un'arma, arma che puoi trovare solo all'interno di un sottolivello ma in quantità non sufficiente. Quindi devi finire il sottolivello, poi lo devi finire di nuovo. Per forza. E sei già (tra anime da aiutare, calici, e trofeo da fare di cui sopra) a 5 volte.
Cose insomma non difficili in sé ma rese difficoltose dalle meccaniche di gioco raffazzonate. 




Purtroppo insomma tutti i bei ricordi finiscono per essere fagocitati da una ripetitività e da problematiche che trasformano il gioco in un qualcosa di frustrante, che si finisce quasi a sforzo. Un vero peccato, l'incubo che volevo non era esattamente questo. A volte quindi forse é meglio tenersi il ricordo. 

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