sabato 10 giugno 2017

METAL GEAR SOLID V: THE PHANTOM PAIN - Konami (2015) - L'apoteosi del capolavoro difettoso

La saga di Metal Gear Solid e' sempre stata piena di epicità  e pretenziosita' (i primi due capitoli su MSX erano dei buoni giochi per l'epoca ma ancora lontani dalla mastodonticità di quello che seguirà). Fin dal primo atto in 3D, arrivato anni fa sulle prime playstation, si definiva come l'opera stealth definitiva, la piu' cinematografica, la piu' stilosa, la piu' contorta a livello di trama. Il suo ideatore, Hideo Kojima, e' sempre stato un fan della scena ad effetto, della citazione (anche grossolana), dell'easter egg piazzato al momento giusto, dell'opulenza videoludica. Metal Gear Solid e' una saga che non si e' mai vergognata di offrire trame sempre in bilico tra il grottesco e il geniale, tra l'assurdo e il poetico, un opera di fantascienza a tutto tondo mascherata dietro epopea guerresca.



Metal Gear Solid V (il motivo della V anzichè semplicemente del 5 c'è, mica siamo come quei fessi di GTA che mettono le V solo per bellezza) l'ultimo capitolo della saga e' il simbolo di questa visione videoludica, un "best of" pieno di composizioni ottime alternate ad altre inutili e perfino brutte, un concentrato di scene emozionanti ed esaltanti alternate a momenti di vuoto, un inno all'eccessivo che diventa superfluo.
In MGS5 la trama e' spezzettata, a volte annacquata, piena di dettagli inutili alternati a rivelazioni importantissime, dove un colpo di scena ti scombina tutta la trama e il senso dei titoli precedenti ma allo stesso tempo mancano dei pezzi importanti che spieghino certi eventi del gioco stesso. Chi e' alla sua prima esperienza non ci capira' nulla, chi ha giocato tutti i titoli precedenti si esaltera' per alcune rivelazioni e restera' comunque basito da alcune scelte che rendono il gioco monco come il protagonista (sono noti i problemi tra Kojima e Konami che portarono poi al "divorzio" e all'uscita travagliata del gioco)

Uno che inserisce se stesso nel suo gioco è più autoironico o iperpretenzioso?

Se nei precedenti giochi della saga si giocava poco e si guardava molto, qui e' l'esatto contrario. MGS5 ci mette davanti (per la prima volta, se escludiamo il "parco giochi" di Ground Zeroes) ad un free roaming dove girare a nostro piacimento e fare quello che vogliamo (invadere avamposti, recuperare pecore, far fare la cacca al cavallo...). Già, peccato che gli spostamenti da una zona all'altra siano interminabili, perfino spostandosi con i (pochi) mezzi raccattati qui e li'. Ogni missione poi comincera' con le stessa animazioni del protagonista che arriva sul punto designato in elicottero, dopo 50 missioni principali e piu' di centinaia di missioni opzionali la cosa comincera' a stufare.
Se prima insomma si passavano ore a guardare filmati qui si passano ore a giocare facendo le stesse cose (e si tratta del gioco che dura, di gran lunga, di piu' in tutta la saga). Non aiuta il fatto che il gioco sia composto da 2 "parti" (ottima la prima), la seconda con poche vere missioni nuove e molte riciclate a tradimento per allungare il brodo. Non che quest'ultime siano obbligatorie, ma comunque per andare avanti nel gioco dovremo  fare delle missioni opzionali che sono simili ad altre già fatte.

Unicorn Snake suonava male
Non c'e' via di mezzo o  equilibrio, come detto ci troviamo di fronte ad un gioco che ha fatto dell'eccessivo la sua cifra stilistica (titoli di testa e di coda per ogni missione ad esempio). Un gioco che ti propone una "spalla" del protagonista che gira seminuda per tutto il gioco (e fa di tutto per inquadrarla da posizioni equivoche) e poi ti trova anche una giustificazione, plausibile e ridicola allo stesso tempo (" ma che avete capito, gira seminuda perche' ha la pelle sensibile e molto particolare e se si vestisse soffocherebbe" e poi per il 90% del gioco inquadra il suo davanzale)
L'intelligenza che si mescola alla ridicolaggine, la genialita' che gioca col fan service.


C'è un motivo molto profondo dietro queste inquadrature

Oltre che un free roaming poi MGS V e' anche un gestionale: la nostra base dovra' essere ingrandita e gestita, un gioco nel gioco che puo' portare via centinaia di ore. Sempre se sarete disposti a sopportare i caricamenti ogni volta che entrerete nel menu
Come gli altri capitoli della saga e' uno stealth (molte missioni dovranno essere risolte senza farsi scoprire) ma anche un action (spesso dovremo andare ad uccidere un obiettivo ad armi spianate), a volte non è nessuno dei due (spesso ci ritroveremo a fare un po' silenziosamente e un po' armi in pugno).

Un gioco in definitiva che esalta ed annoia allo stesso tempo, che irrita e che offre momenti indimenticabili, per tutti e allo stesso tempo solo per i fan fedelissimi e irriducibili, non conosce le mezze misure, piu' del solito, un gioco che conquista e indispone. 

Voto 6 oppure 9, a seconda dello stato d'animo del momento




Nessun commento: