lunedì 12 giugno 2017

MR ROBOT - Stagione 2 [Serie TV 2016]

Lo avevamo detto già in tempi non sospetti: mentre tutti si inginocchiavano, si prostravano, osannavano MR ROBOT come la serie piu' innovativa, intrigante, misteriosa, entusiamante, la serie piu' + di tutte insomma, noi invece vedendola avevamo leggermente storto il naso e non perche' non fosse una serie ben confezionata, anzi MR ROBOT era la serie ben confezionata per eccellenza: fotografia, musiche, recitazione, battage pubblicitario, tutto cotto a puntino per intrigare lo spettatore, esaltarlo. Ma al di la' della patina da serie tv strabiliante e originale in realta' mascherava un'incapacita' di emozionare e di raccontare qualcosa di appassionante e "concreto".
La lotta alle multinazionali ed il racconto di questi giovani hacker era in fondo molto molto esile, i presunti "misteri" legati alla personalita' del protagonista erano banali e telefonatissimi, quest'aria da Fight Club misto a Watch Dogs era interessante e potenzialmente pieno di possibilita' ma ci si limitava ad un telefilm piu' videoclipparo che intrippante.

Finita la seconda stagione di MR Robot sul web si sono scatenate le critiche e gli insulti, le lamentele, la disperazione, perche' "la seconda stagione e' bruttissima, fa schifo". Per argomentare questa "sentenza" non si è fatto altro che affermare le stesse cose che erano evidenti gia' nella prima stagione, ma che nella testa di molti hanno reso quello che era il telefilm più bello della storia  una specie di serie tv di serie z.  Non era il caso invece di ridimensionare a posteriori la prima stagione piuttosto?


In questo secondo ciclo di puntate infatti non si fa che rincarare la dose: i nostri sono ormai sempre più invischiati in questo diabolico piano terroristico, un piano oscuro agli stessi protagonisti e che il telefilm si guarda bene dal rivelare anche a noi telespettatori. Elliot è un po' il Deus Ex Machina di tutto: lui lo ha ideato, lui ha trovato gli agganci, lui ha contattato le persone giuste, lui ha dato il via e lui ne conosce i minimi particolari. C'è un piccolo problema, non ricorda nulla. 
Si, perchè come in un novello Progetto Mayhem di "fightclubiana memoria" Elliot è allo stesso tempo il buono e il villain della situazione. Il suo doppio (sotto le vesti del suo padre defunto) ha fatto tutto a sua insaputa e sebbene egli cerchi di scacciarlo e di ricordare, perfino di venirci a patti, sarà sempre il secondo ad a avere prima o poi il sopravvento.

Chi sono, dove sono, quando sono, ma soprattutto chi è questo stronzone che continua a parlare mentre io non ascolto una sola parola di quello che dice? Probabilmente sono io.

Se insomma prima MR ROBOT era un ibrido tra Fight Club (appunto) ed una serie tv sugli hacker (un Watch Dogs televisivo), in questa seconda stagione getta definitivamente la maschera e si rivela molto più simile alla prima opzione. La trama "spionistica" era già molto fumosa nella prma stagione, qui non si fa altro che ribadire che il fulcro sono i problemi mentali del protagonista e tutti quelli che gli ruotano attorno saranno delle pedine, spesso personaggi meramente funzionali per il suo percorso (Joanna, Tyrell, ad esempio, personaggi che non offrono nulla se non associati al protagonista, tanto che molti teorizzano che tutto sia sempre e solo nella testa di Elliot).
Non si fa insomma che ribadire che MR ROBOT è di fatto Elliot e le sue riflessioni, tutto quello che gli ruota attorno è contorno, è qualcosa spesso lasciato un po' così, perchè ci sta bene.

Eri tanto fissato nel volermi sfidare a scacchi per potermi sconfiggere e poi ti sei accorto che sono bravo quanto te? Genialone

Pure questa stagione per "smuovere le acque" non si fa mancare poi un colpo di scena, cosi' come la prima, ed e' pure meno telefonato e costruito meglio, anche ovviamente in questo caso tutti se ne escono con "si intuiva, era facile capirlo", quando il colpo di scena della prima stagione era uno dei piu' abusati in questo tipo di produzioni, roba che Dexter fu letteralmente massacrato in una delle sue peggiori stagioni per lo stesso colpo di scena. Quindi no, per quanto lo si ripeta 100 volte, a livello di trama la prima stagione non aveva nulla di sconvolgente o originale, o inaspettato. Il problema casomai e' che il colpo di scena e' fine a se stesso, senza ripercussioni, piazzato al centro della serie. Una volta svelato non porta conseguenze e si risolve in un battito di ciglia. Lo stesso autore quasi se ne scusa e ci costruisce addirittura un dialogo nel quale si sfonda la quarta parete. Serve a poco però, è solo un modo per dare una pretesa di autorialità ad un qualcosa che non avrà risvolti sull'economia degli eventi successivi e non svela nulla di diverso rispetto a quello che già sapevamo. tutto perfettamente coerente con quanto il telefilm aveva già fatto nella prima stagione.

E se in fondo Elliot fosse soltanto un attore di sit com che per sfuggire alla monotonia si è creato un mondo nel quale è una specie di Dio? Uno scenario agghiacciante

Non ci si può stupire quindi se l'ultima puntata è fiacca e anticlimatica, se si eccettuano i soliti minuti finali nei quali si inserisce ovviamente un cliffhanger (destinato probabilmente a risolversi nel corso di pochi minuti nella prossima stagione) abbastanza prevedibile. Tutta la questione "dove sarà finito Tyrell?" è gestita infatti in modo poco interessante e la rivelazione finale è (come ormai ci si può aspettare) tutt'altro che sconvolgente. Perfino le scene finali sembrano (ancora una volta) riprese di sana pianta da Fight Club
Grandi segreti, grandi ambizioni, ma piu' che altro si tratta quindi per il momento di spunti non approfonditi, di una gestione della narrazione spezzettata e mal gestita. MR ROBOT e' una serie che richiede attenzione (spesso anche mal ripagata come detto) e forse si sarebbe prestata meglio al formato Netflix (tutte le puntate in un solo blocco) piuttosto che ad uno tradizionale di una puntata a settimana.

Cosa resta quindi alla fine di tutto? Gli stessi punti di debolezza (forse un po' accentuati) ma anche gli stessi punti di forza. Impossibile infatti rimanere indifferenti davanti ad un comparto tecnico di primissimo ordine: la serie costruisce intere puntate (o quasi) su questo effetto da videoclip con musiche anni '80 perfettamente contestualizzate (basta leggere i testi delle stesse), che il montaggio intelligente esalta e valorizza. Basti citare ad esempio l'efficacissima scena del pilot che ha per oggetto Take Me Home di Phil Collins, o i Kraftwerk nell'ultima puntata: musica e parole si fondono così bene che si potrebbe quasi parlare di videoclip alternativi per i pezzi in oggetto.
 Punti di eccellenza che se prima venivano esaltati e glorificati ora all'improvviso non hanno più valore "perchè la trama è pessima" (e come detto la trama di MR ROBOT lo è sempre stata).

E se questo non fosse un semplice telefono ma l'unico modo per comunicare col tuo vero io che si trova intrappolato in un loop temporale creato da te all'interno di un altro telefilm?

In definitiva anche questa seconda stagione di MR ROBOT si rivela discreta, con diversi punti di forza ma anche con importanti punti di debolezza, tanto intrigante e e piena di stile quando spesso carente di idee realmente originali e di una trama appassionate. Curatissima e godibilissima dal punto di vista estetico e sonoro, piena di dialoghi e momenti "stilosi" ma anche confusionaria, poco coerente, indisponente e a tratti troppo pretenziosa (quando gioca sul plot twist fine a se stesso).


PRO

- Colonna sonora e fotografia di altissimo livello
- Alcuni monologhi di Elliot particolarmente riusciti
- 2/3 rivelazioni ben ideate

CONTRO

- A tratti la noia si fa sentire
- Trama come al solito spezzettata e confusionaria
- Alcuni personaggi quasi del tutto irrilevanti

Voto 7




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