giovedì 8 giugno 2017

THE MAN IN THE HIGH CASTLE Stagione 1 [Serie TV 2015]

Snobbato in vita tanto quanto letteralmente "saccheggiato" dopo la morte. E' un po' questo il destino di Philip K. Dick, scrittore di fantascienza cerebrale e complesso, ostico eppure capace di dipingere mondi immaginari crudeli e vicinissimi allo stesso tempo, metafora di un presente ambiguo e pieno di contraddizioni. Non è un caso che, nonostante i suoi romanzi apparentemente poco si prestino ad attrarre il grande pubblico, il grande schermo abbia ripreso e adattato molte sue idee. Certo nella maggior parte dei casi di è trattato di annacquamento, di assottigliamento dei suoi temi preferiti, alla ricerca più del successo al botteghino che dalla voglia di rendere merito alla sua opera. Poche sono le eccezioni, anch'esse non fedelissime allo spunto di partenza: Blade Runner, Minority Report e un paio di altri film action che lo farebbero rivoltare nella tomba ma in generale risultano riusciti, Atto di forza e Screamers. Il resto è puro intrattenimento che poco ha a che fare, se non negli spunti di partenza, con gli originali.
Negli ultimi anni però il piccolo schermo sta semrpe più assumendo una sua dignità, grazie anche a servizi di streaming on demand come Netflix e, recentemente, Amazon. Proprio quest'ultima ha pensato di recuperare ad adattare uno dei romanzi più famosi dello scrittore americano, The Man in the High Castle, opera distopica degli anni '60 conosciuta qui da noi anche come "La Svastica Sul Sole".


Vedere queste immagini nei giorni dell'anniversario dell'uscita di Born in the USA di Springsteen fa un certo effetto

Alla fine della seconda guerra mondiale il nazismo ha trionfato. Gli Stati Uniti sono diventati un territorio che si spartiscono le superpotenze vincitrici del conflitto mondiale, il Giappone e soprattutto la Germania (ad ovest il primo e ad est il secondo, che comanda la fetta più consistente degli Usa). In questo scenario la libertà degli individui è soltanto un'illusione, tutti sono controllati costantemente e monitorati dalle autorità. In realtà però vige una sorta di guerra fredda tra i nipponici e i nazisti, costretti da un Hitler ormai stanco e vecchio ad una convivenza mal digerita. Una guerra fredda che però è sempre sul punto di diventare guerra vera e propria alla sua morte. Molti dei nazisti, a dispetto delle idee di Hitler,  mirano affinchè questo avvenga, mentre i Giapponesi (essendo inferiori dal punto di vista militare)  cercano di evitare che l'alleanza tra i due popoli venga messa in pericolo.
C'è però una terza forza in campo, la resistenza, che trama nell'ombra e mira a distruggere l'ordine costruito sull'oppressione. Questi "ribelli" sono particolarmente interessati a dei microfilm che conterrebbero una verità scomoda e che potrebbe cambiare i destini del mondo. Ma saranno veramente solo dei film? Perchè mostrano immagini realistiche eppure allo stesso tempo dipingono avvenimenti mai accaduti?
La trama è sicuramente affascinante e complessa e vista la grossa mole dello spunto originale non è così assurdo che ben si possa prestare al formato televisivo o ad altri di più ampio respiro piuttosto che a quello cinematografico (ne avevamo già visto addirittura un tentativo sorprendentemente riuscito in un videogame: Wolfenstein: The New Order). Ci troviamo infatti di fronte ad una serie "corale": le vicende hanno per protagonisti funzionari, gerarchi, semplici persone comuni che si ritrovano invischiati in contesti più grandi di loro, ministri, imperatori...Il telefilm insomma si prende del tempo  per farci entrare all'interno di questo mondo oscuro eppure pieno di umanità, dove ognuno a modo suo si batte per il proprio Paese e la propria famiglia ed è convinto fermamente (a dispetto spesso della apparenze) di agire nel giusto.

Pensa che in quel film perfino quegli sbarbatelli perdenti dei russi andavano nello spazio e il presidente degli Usa si chiamava Ken Eddey, o una cosa del genere

La serie si concentra su 6 in particolare di questi: Juliana, una giovane americana, il suo ragazzo (Frank) di origini ebraiche, il ministro del commercio giapponese, un' un uomo d'affari (apparentemente) svedese, un gerarca nazista (John Smith) e Joe Blake, una spia nazista che si finge membro della resistenza.
Ognuno di essi (assieme ad altri di minor rilievo) sara' a suo modo importantissimo nel dipanarsi delle vicende e per le sorti del mondo stesso. Tutti  si ritrovano a prendere determinate scelte che avranno conseguenze devastanti per le proprie famiglie e per il proprio futuro e si ritroveranno ad immaginare come sarebbero andate le cose se avessero agito diversamente in un diverso momento della propria vita. Tutti, a dispetto del proprio ruolo o ceto sociale, ci vengono insomma dipinti dal punto di vista piu' "umano" e personale possibile.

"Il fato è fluido, Capitano Wegner. Il destino è nelle mani degli uomini."

Spesso l'approfondimento psicologico non e' all'altezza dell'opera originale ma purtroppo e' il compromesso per poter comunque costruire un telefilm che riesca in qualche modo ad offrire qualcosa di appassionante (il romanzo e' molto piu' "frammentario", con una trama meno intellegibile e concreta ma con una profondita' maggiore)
Qualche lungaggine di troppo e' abbastanza evidente anche nelle sue sole 10 puntate ma tutto sommato la costruzione delle vicende e' ben congeniata e il cliffhanger finale e' coerente col romanzo e pone delle buone basi per la seconda stagione.

Quasi peggio del 1985 alternativo di Marty McFly

In definitiva la prima stagione The Man In The high castle e' godibile e riesce abbastanza bene a mediare tra la necessita' di raggiungere un pubblico molto vasto (il pilot fu la puntata piu' vista di una serie Amazon) e la volonta' di restare il piu' fedele possibile ad un romanzo affascinante ma complesso e sfaccettato.

PRO

- Abbastanza fedele (per quanto possibile) all'opera originale
- Offre parecchi spunti di riflessione  
- Bella costruzione di luoghi e scenografie

CONTRO

- Qualche lungaggine di troppo (soprattutto nei primi episodi)
- Non tutti i personaggi sono caratterizzati in modo approfondito
- Forse ancora un po' "freddo" e meno emozionante di quanto vorrebbe essere

Voto 8--



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