La prima stagione di Silo si chiudeva con un cliffhanger prevedibile ma di grande impatto. Dopo 10 puntate nelle quali avevamo respirato le atmosfere fumose e claustrofobiche del rifugio sotterraneo ci si spalancava davanti il mondo esterno. Un po' come la scena di Fallout 3 nella quale il nostro personaggio usciva per la prima volta dal Vault e veniva investito da questo bagliore accecante, un bagliore che ci spalancava dinnanzi l'ignoto, un ignoto sterminato e pericoloso.
E' sostanzialmente quello che accadeva anche a Juliet, la protagonista di questo telefilm interpretata da Rebecca Ferguson, alla fine del primo ciclo di puntate. Un mondo inospitale e dall'aria irrespirabile ma che nascondeva molto più di un semplice deserto pieno di ossa, a cominciare dall'esistenza di innumerevoli altri Sili.
La seconda stagione riparte da lì, con una prima puntata tutta giocata sul senso di smarrimento e terrore della protagonista, che deve trovare un modo per sopravvivere ingegnandosi continuamente per superare via via gli ostacoli (imprevedibili) che le si parano davanti. Una specie di Survival Horror pieno di tensione e atmosfera che, sebbene nelle puntate successive scemi un po' naturalmente, mantiene inalterato il senso di attesa e curiosità sulle vicende che hanno condotto il Silo 17 alla fine che ha fatto, vicende che potrebbero essere premonitrici di ciò che potrebbe accadere al Silo 18.
Tutta la seconda stagione sì gioca continuamente su questo doppio piano: il presente ed il passato, che ci mostra un'umanità incapace di imparare dai propri errori, in un continuo susseguirsi di decisioni sbagliate che portano ad un'inevitabile massacro. Juliet in questo viaggio alla scoperta dei misteri del Silo 17 non sarà però sola: ad un certo punto incontrerà lo strambo unico sopravvissuto dello stesso, Solo (Steve Zahn), un uomo che sa molto più di quello che dice ma che sembra profondamente segnato dal trauma. Il loro rapporto, costantemente diviso tra bisogno di fiducia e sospetto reciproco, costituisce la parte più riuscita di questa seconda stagione, anche grazie ad un'interpretazione impeccabile dei due attori.
Nel frattempo nel Silo 18 la scomparsa di Juliet ha avuto diversi effetti. Sebbene quasi tutti siano convinti che sia morta, un gruppo di ribelli, stanchi delle bugie raccontate dai potenti ai piani alti, la trasforma in simbolo. Cominciano così a comparire sui muri scritte che ne esaltano le gesta e che servono a fare nuovi proseliti tra la popolazione dei piani inferiori. Le conseguenze sono prevedibili, come detto, l' umanità tende a ripetere costantemente gli stessi errori: i potenti rinchiusi nelle loro torri d'Avorio pur di mantenere lo status quo ammassano menzogne che finiscono per fare crollare tutto, coloro che non hanno nulla invece, inizialmente mossi da nobili ideali finiscono per commettere atti deprecabili per decapitare il potere per poi diventarlo essi stessi.
La seconda stagione di Silo non racconta insomma nulla di particolarmente nuovo o originale ma, come per la prima, fa un uso molto molto intelligente delle ambientazioni e della sua mitologia, evitando accuratamente di affastellate troppe domande e di buttare davanti allo spettatore troppi misteri. Il grosso lo fanno insomma l'atmosfera (ispiratissima) e le interpretazioni del protagonisti. Un approccio old style che magari finirà per annoiare chi cerca solo l'azione ma che ripagherà gli appassionati della fantascienza classica. Il cliffhanger finale, poi, apre a nuovi scenari che promettono di rispondere a diverse domande sull'origine del Silo.
PRO
- Il rapporto di fiducia/sospetto tra Juliet e Solo
- Le ambientazioni, che si fanno ancora più claustrofobiche e lugubri
- Il giocare continuamente con il presente e il passato dei due Sili, con uno dei due che si fa oscura premonizione nei confronti dell'altro.
CONTRO
- Una certa ridondanza di alcune scene
- Le parti ambientate nel Silo 18 sono molto più prevedibili e meno affascinanti di quelle del Silo 17
- Presenta diverse parti dove il ritmo si abbassa notevolmente e (soprattutto nelle puntate più lunghe) non tutti potrebbero gradire
Voto 8
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