Prendiamoci un po' di tempo per festeggiare il ritorno alla vittoria in campionato. Facciamolo bene. Facciamolo velocemente. Sfoghiamoci. Senza uscire ad ubriacarci e fare caroselli, ma sfoghiamoci. Tiriamo fuori tutto quello che abbiamo represso e accumulato. L'avete fatto? Se la risposta è sì, potete proseguire con la lettura.
Una volta smaltita la sbornia e l'euforia, per una vittoria interna contro l'Empoli, inizieremo a parlare seriamente anche di questa partita. Appena presa coscienza razionale e solidità intellettuale, ci renderemo conto del fatto che sopravvalutare il peso di questa vittoria, non solo è fuori luogo ma è anche rischioso. Quelli tra voi che sono d'accordo possono proseguire con la lettura.
La partita che si rischia di analizzare è quella che abbiamo visto sul finale. Per buona parte della gara, però, non siamo riusciti a venire a capo di un avversario pieno di defezioni, che continuava a perdere pezzi durante la gara, fino a rimanere in dieci. Passato in vantaggio poco dopo il fischio d'inizio, grazie all'ennesima topica difensiva, mentre la SNAI regalava soldi facili a quelli che hanno scommesso su un gol dell'ex De Sciglio. È la cabala dei tempi. Sono storie che sembrano ripetersi continuamente, come un vecchio copione, scritto e riscritto.
Nemmeno la superiorità numerica è parsa essere decisiva per scrollarsi definitivamente di dosso l'avversario, finché l'Empoli stesso non si è arreso agli eventi e alla stanchezza. Una partita vinta non certo grazie al gioco di squadra, quanto all'exploit dei singoli. Kolo Muani in power up, a cui va tutto bene sui gol. Vlahovic che dice la sua, nonostante Motta avesse di nuovo fatto il protagonista sui cambi, tirando fuori Yildiz, uno dei migliori in campo, subito dopo la sua grande giocata che ha propiziato il vantaggio. Conceicao ciliegina di una partita già chiusa.
Una partita di cui dimenticheremo il gol che andava annullato per fuorigioco influente e il rigore prima dato a loro e poi tolto, che poteva indirizzare verso il baratro l'ennesima partita. Tutte sliding doors di cui invece dobbiamo tenere conto, soprattutto quando poi le stesse porte si chiuderanno e ci lasceranno fuori
Ora, non per fare il bastian contrario a tutti i costi, mi tengo la vittoria e spero in una piccola scossa psicologica in gente come Vlahovic (ad esempio), ma dato che non mi ero fatto infinocchiare da Juve-Milan, che pure avevamo dominato, figurarsi se intendo farmi abbagliare da questo risultato come dal sole di mezzogiorno come Di Gregorio nel primo tempo allo Stadium.
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