giovedì 30 gennaio 2025

Juventus 0-2 Benfica – UCL 8ª 24/25 – un branco di portoghesi

Trovare parole nuove per questa squadra diventa sempre più arduo ed inutile. Ripetersi non è un rischio ma un obbligo. Pian piano scivola via ogni voglia di incazzarsi. Di reagire negativamente e con forza a questa situazione che peggiora di partita in partita. Siamo impotenti come i giocatori in campo che ormai navigano a vista. Nessuno alza la voce, nessuno sbatte i pugni. Nelle interviste solo ovvietà e rassegnazione sui volti. Lo specchio di un tecnico che si incazza solo con l'arbitro quando crede di subire un torto ma che per il resto resta fedele al progetto disegnato per lui dai figli di padre tempo. Buddisti con gli occhi chiusi che porgono l'altra guancia quando prendono schiaffi.

Come avevo ampiamente predetto, la sconfitta di Napoli non solo non è servita a dare presunte scosse ma ha aperto un baratro da cui sarà difficile tirarsene fuori. Lo dico con le parole di Fabio Capello: "La Juve era disordinata in campo. I giocatori fanno il compitino. Sembra che l'allenatore non voglia lasciarli liberi di esprimersi e loro abbiano paura di disubbidire agli ordini impartiti" ... "Ma come puoi pretendere che cambiando sei giocatori, facendoli giocare in posizioni in cui non giocano mai, potessi essere ordinato?"

Oppure con quelle di Del Piero "Non c’è un clima ottimale, la squadra è sembrata disordinata e disattenta ma perché manca qualcosa. Deve essere aiutata non solo dall’allenatore ma anche dalla società". Un appello che cadrà inevaso, perché questa è una società praticamente inesistente nelle cose di campo, scelta da una proprietà che ha altro a cui pensare e vede la Juve più come un fastidio che come un bene ereditato. In queste condizioni potremmo aspettare decenni. Inutili saranno tutte le campagne acquisti che si faranno. Inutile qualsiasi progetto fantasioso che possa essere partorito da tali menti. Questa è gente senza storia e senza esperienza calcistica.

Anche il tifo non è da meno. Molti stanno vivendo oggi una sorta di legge del contrappasso, che molti allegriani potrebbero chiamare Karma. I ruoli si sono invertiti. Molti di quelli che ieri si incazzavano per i risultati oggi predicano calma e si arrampicano sugli specchi. Disposti a sostenere e giustificare ad ogni costo una squadra che ormai è sostenuta e giustificata solo da Adani, Trevisani e i figli di padre tempo. Gente che dopo il primo tempo chiede a Del Piero se si stesse divertendo. Naturalmente Del Piero fa gentilmente notare a questi che tutto sta facendo tranne che divertirsi, visto che la Juve stava già perdendo. Siamo il loro animale da circo, quello che serve per riempire pagine di articoli e per far scorrere fiumi di parole nei commenti. E il peggio deve ancora venire.

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