Nello scontro diretto per il quinto posto la Juventus riprende e finalizza quello che aveva solamente accennato in Supercoppa Italiana, quando era già stata superiore a questo Milan, ma non aveva retto più di settanta minuti, prima di crollare e dopo aver sprecato l'impossibile. Per il Milan invece non sempre è Natale, finite le feste dolori di tasca e dolori di testa. Non si può pretendere di rimontare ogni volta da situazioni di svantaggio.
Dopo un primo tempo di tanto fumo e niente arrosto, la Juve riesce ad uscire indenne dall'unica grande doppia occasione rossonera, dominando l'avversario ma non quagliando nulla, come al solito. Naturalmente, per non farci mancare mai un classico di stagione, il secondo tempo lo iniziamo con una defezione, quella di Yildiz, fermato dall'adduttore. Ormai non partono più nemmeno le bestemmie e si assiste insensibili alla ripresa del gioco. Nella seconda frazione la differenza tra le due squadre è ancora più netta, tanto che il Milan resta praticamente negli spogliatoi. La Juve, però, continua a divorarsi gol davanti a Maignan.
Bella Juve dunque, ma già lo so dove qualcuno vorrà andare a parare. Si tratta di una primavera bianconera? Al di là dei facili entusiasmi, chi davvero è assetato di fatti, conosce l'antico detto e finora ha visto solo una rondine. Rondine che per altro, contro il Milan, si era già vista (in parte). Quindi è davvero troppo presto per chiamarla primavera, non solo perché siamo ancora Gennaio.
Aspetterei dunque almeno fino a sabato sera, di ritorno da Napoli, per iniziare a guardare in faccia alla realtà, qualunque essa sia. Napoli che come previsto ha già avuto la meglio sull'Atalanta che tanto aveva faticato con noi. Nel calcio non esistono equazioni, ma non mi farei accecare dalla prestazione contro un'Atalanta in calo e una vittoria contro questo Milan. In tempo di pareggi questa vittoria è un sollievo, ma resta un orba, se non torniamo ad acquistare una vista da Juve.
Facciamo così. Portatemi un po' più di fatti e vediamo se riuscite a dissetarmi.
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