mercoledì 2 luglio 2025

Real Madrid 1-0 Juventus – FIFA CLUB WORLD CUP - Via il dente, via il fastidio


Che la partecipazione di questa Juve, al primo mondiale per club della storia, sarebbe stata effimera lo si sapeva sin dall’inizio. Inutile che Comolli ci indori la pillola con la sua falsa “frustazione” da eliminazione. Esserci ha significato innanzitutto prendere un po’ di soldini, che non fanno mai male, presentarci ad un evento mondano, come ospiti illustri ad un gran ballo, ma la cosa finisce là. È servito invece ad evidenziare tutti i limiti di quest’organico, deboluccio in campo e altamente inadeguato in panchina.

Siamo però a fine stagione e non all’inizio, come erroneamente pensano o lasciano intendere molti. La nostra percezione è deviata, come quella di chi torna a casa tardi dopo una notte in discoteca e si trova ad incrociare chi invece si alza per andare a lavorare. Questo significa che ogni illusione o speranza sono davvero fuori luogo. Non solo i segnali negativi, dunque, ma anche quelli positivi sono da soppesare. Molti di questi tra un mese non ci saranno più e non sappiamo ancora che squadra avremo l’anno prossimo

Tutto quello che posso avere, ad oggi, è una forte percezione, nulla di più: come già accaduto con Allegri, rischierò di passare per tudoriano. Io che sin dall’inizio ho sperato che Tudor fosse solo un traghettatore. Io che ancora credo che non sia un allenatore da Juve ma che sia diventato, obtorto collo, “quello che passa il convento”. Ad un certo punto, chi ha fatto bene i conti con la logica, ha capito che “o mangiavamo questa minestra o ci buttavamo dalla finestra”. La partita col Real parla chiaro sotto questo punto di vista. 

Chi nel primo tempo si era illuso (non di certo io) che avessimo avuto qualche speranza di passare col Real non ha capito un paio di cose. Innanzitutto che il Real non è il City. Non ti strapazza per poi farsi eliminare dagli arabi. Dosa energie e forze, si chiude ed è micidiale in contropiede. Lascia prevalere l’esperienza alla furia. Mangiarsi gol come quello di Kolo Muani diventa una condanna definitiva. Soprattutto per chi ha la nostra panchina e sa di poter durare solo un tempo. 

Ed ecco entrare in campo gli espertoni di turno. Quelli che davvero hanno pensato che si potesse giocare una partita del genere senza effettuare cambi, perché è questo che lasciano intendere. Quando toglie un Yildiz con la lingua da fuori, chi avremmo dovuto mettere? Uno che è praticamente fuori rosa? Che si mangia un goal sì e l’altro pure? Quello che mette il like sotto Bellingham che celebra il passaggio del turno? Come per Allegri ieri e Tudor domani, lo scorso anno sono passato anche per Vlahovista, perché consideravo il suo scarso utilizzo un male più grande dei suoi clamorosissimi gol mangiati. Ma oggi Vlahović è irrecuperabile (anche per le scelte fatte lo scorso anno) e ripeto, va sbattuto in Next Gen!

Tolto Yildiz il resto è davvero imbarazzante. Il Real Madrid, che i suoi cambi li fa, in panchina aveva Mbappé, solo questo dovrebbe farci capire la differenza abissale tra noi e loro. E non induca in tentazione nemmeno l’uno a zero, perché se c’è stato davvero qualcuno molto meglio di Yildiz, rimasto in campo tutta la partita, questo è stato Di Gregorio. Senza lui sarebbe stato un altro cinque a zero. Perciò invece di illuderci o di sopravvalutarci, iniziamo a fare i conti con la realtà. Tudor è un parafulmine e lo sarà per tutta la stagione, non è chiaroveggenza ma semplice osservazione. Letterale. Così com’è la parola oroscopo altro non significa che: colui che guarda l’ora. Dal greco hṓra (ora) e kopéō (osservo).

Questo allenatore può davvero poco con questa squadraccia e (ad oggi) in panchina non ha validi sostituti. E per validi sostituti, intendo allenatori che abbiano il coraggio di buttarsi in una situazione societaria del genere. Una situazione che ha fatto scappare sia Conte che Gasperini. Perciò prima di organizzare le nozze, veder chi sono gli sposi. 

Nessun commento: