Nel grande mischione per il quarto posto, la Juve non lascia ma nemmeno raddoppia. Una vittoria infatti le avrebbe permesso di agganciare l'Atalanta al terzo posto (in attesa di Bologna-Napoli), ma questo sembra essere il campionato delle occasioni perse. Un punto che serve a poco, se non per tenere (per ora) distante la Roma, ma una sconfitta sarebbe stata un mezzo disastro. Come ammette lo stesso Ranieri a fine partita: se non puoi vincere almeno evita di perdere.
La Juve di Tudor, pur conservando le scorie della vecchia Juve di Motta, sta cercando di far vedere qualcosa di buono o comunque di nuovo, in netta discontinuità con gli scempi appena passati. Certo, come detto, i problemi non legati né a Motta né a Tudor quelli rimangono. Come l'attacco spuntato che non trova soluzioni e si ferma sempre sul novantanovesimo cancello dei cento. Vlahovic è ancora lontano da Itaca e, per quel po' che ha giocato, neppure il subentrato Kolo Muani ha trovato palla. Ma quanto meno ora i palloni arrivano lì davanti (e si segna con tiri da fuori area). L'ossessione per il retro passaggio sta del tutto sparendo e si cercano le verticalizzazioni. Se poi non si finalizza come si dovrebbe non è un problema di gioco.
Per il resto il calcio si mantiene prevedibile, checché ne dicano i soliti guru. La Roma continua nella sua inerzia positiva, ma continua a segnare sempre gli stessi gol su calcio d'angolo, in maniera sempre un po' fortuita e fortunosa e per rimanere fedele al momento segna solo questo tipo di gol. Nel primo tempo, ad esempio, quando era stata davvero pericolosa, ha collezionato zero tiri nello specchio. La palla con loro sembra voler conservare una sua volontà, entrando solo quando decide.
Dopo il gol la Roma si spegne totalmente, tanto che la Juve del secondo tempo (peggiore della Juve del primo) subisce zero. Quasi a voler riproporre la partita d'andata e quel suo volemose bene, nel remake chiamato nun se facemo male. Però, a differenza di Motta e De Rossi, Tudor e Ranieri un po' di spettacolo l'hanno offerto anche a chi non tifava né Juve né Roma, soprattutto a quelli delle Lazio, gli unici a ridere in questa giornata di pareggi.
Ecco, adesso l'attenzione si sposta tutta sulla prossima. Con Lazio-Roma e Atalanta-Bologna la Juve è chiamata a vincere in casa con il Lecce, senza se e senza ma. Da oggi a sabato sperano che tutti abbiano ben chiara questa cosa. Qualsiasi altro risultato dovrebbe far saltare qualche testa.
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