lunedì 23 maggio 2016

DAREDEVIL - Stagione 2 [Serie TV 2016]

Dopo una prima stagione sorprendentemente positiva (e glorificata e idolatrata probabilmente oltre i suoi reali meriti) il secondo ciclo delle avventure televisive del Diavolo di Hell's Kitchen era chiamato ad approfondire e a regalare ai telespettatori qualcosa di più concreto. Si, perchè la prima stagione era affascinante ma a tratti davvero troppo introduttiva, con un nemico riuscitissimo e interessante, ma con un protagonista che finiva per fare un po' sempre le stesse cose (combattere per 30 secondi, farsi male, farsi curare, tornare a combattere). Molta importanza avevano i due "amici" Karen e Foggy e il loro rapporto con Matt, molta meno importanza la trama lasciata un po' troppo a cuocere nel suo brodo fino ad un epilogo finalmente pregno di avvenimenti interessanti.

In questa stagione di fatto avviene il contrario. Pronti via, si parte subito con omicidi, stragi, personaggi misteriosi, mafia, motivazioni non chiare dietro delitti ecc. Sembra quasi nelle prime puntate di trovarsi davanti ad un altro telefilm. Ad aumentare questa sensazione si aggiunge il fatto che la prima sequenza di episodi vede di fatto come protagonista The Punisher, amico/nemico che come il suo stesso nome dice non è un vero e proprio eroe come il nostro Matt, ma un punitore, un giustiziere, di fatto un criminale che si vendica della morte della propria famiglia. Daredevil sembra quasi fare la parte del comprimario ma la scelta funziona: Jon Bernthal tratteggia un antieroe affasciante, violento, che incuriosisce e ci fa parteggiare per lui nonostante quello che fa. Tutta la trama finisce per ruotare attorno a questo personaggio e al mistero che lo riguarda (chi è davvero? chi ha ammazzato la sua famiglia? E' pazzo o semplicemente "ferito" da tutto quello che ha passato?).

Naturalmente Karen (miss "ogni-puntata-rischio-di-morire-e-me-la-scampo") finirà per averci a che fare e per interessarsi a lui, forse l'unica a vederlo in maniera positiva e a credere che dietro quella faccia tumefatta ci sia un uomo e non un pazzoide. Un po' come accadeva nella prima stagione con Daredevil, solo che qui fa gli occhi dolci a uno che ammazza, squarta, taglia teste. Sarà il fascino del supereroe.

Foggy? Non pervenuto. Era il miglior amico del protagonista, in questa seconda stagione svolge in ruolo di cacachezzo (cit.), colui che contesta ogni decisione. Che poi avrebbe pure ragionissima eh (Matt di fatto se ne frega bellamente di lui), ma il telefilm fa di tutto per farlo apparire solo in scene inutili, dove rinfaccia al protagonista di essersi dimenticato di lui, di metterlo da parte, di non considerarlo quando c'è da prendere delle decisioni. Una specie di involontaria autocritica da parte dello stesso telefilm.
Non aiuta l'arrivo ad un certo punto di Elektra, seconda introduzione supereroistica della stagione: arrivata lei Matt di fatto si scorda di Foggy e pure di Karen e comincia a seguirla, aiutarla, mettersi nei guai, non lavorare più (va bene che i soldi per lui forse nascono sugli alberi ma i suoi amici avrebbero pure delle esigenze economiche, "abbiamo uno studio, non possiamo mollare proprio ora", si proprio ora che non abbiamo mezzo cliente ed io penso ad andare in giro in calzamaglia inseguendo un'asiatica della quale sono invaghito).

Elektra seppur meno interessante di The Punisher è comunque un personaggio riuscito, soprattutto perchè si lega a doppio filo con il passato di Murdock e, soprattutto, con quello di Stick. Ed è da questa seconda parte di stagione che la trama si fa ancora più minestronesca e "sovrannaturale". Se da una parte abbiamo ancora un Punisher che cerca la sua strada, un Fisk che pure dal carcere ordisce i suoi piani loschi, Stick, Elektra, Blacksmith, alla fine ci si aggiunge pure la strana organizzazione che si fa chiamare "La mano". Il serial fatica a stare dietro a tutti e a volte lo spettatore finisce per chiedersi "ma perchè la puntata inizia così?" (l'ideale sarebbe vedere tutti gli episodi in sequenza). Il secondo aspetto caratteristico è invece il "soprannaturale": se in precedenza Daredevil si era mantenuto sempre su un piano di "verosimiglianza" e realismo, pur nel suo essere telefilm su un supereroe, in questa seconda stagione (nella quale non a caso appaiono di qua in qua accenni a Jessica Jones) si comincia a flirtare con il fantasy: antiche profezie, resurrezioni, immortalità, "semi-vampirismo", manco fossimo all'improvviso finiti in una puntata di The Strain.

Tanta carne al fuoco insomma, non sempre prelibata, si fatica un po' a cucinare tutte le cose assieme, però di sicuro rispetto alla prima stagione c'è molta più "ciccia", molta più azione (i combattimenti sono meglio coreografati, più lunghi, meglio ideati), tante sottotrame. Si passa quindi da un qualcosa di introduttivo e ancora un po' "grezzo" ad una giostra nella quale si viene sballottati senza mezze misure di qua e di là, inserendo e togliendo personaggi ed eventi a getto continuo. Si guadagna in profondità insomma e si perde in omogeneità.
Tutto sommato questa seconda stagione può dirsi più riuscita della prima, gran parte dei difetti vengono risolti, però purtroppo qualcuno se ne aggiunge inaspettatamente impedendo alla serie l'eccellenza. Resta comunque ottimo intrattenimento.

PRO

- Molti più eventi e molta più azione
- The Punisher ed Elektra sono due personaggi interessanti e ben caratterizzati
- Strizzatine d'occhio a HJessica Jones

CONTRO

- Alcuni personaggi messi da parte e trattati come comparse
- Una certa confusione nelle vicende dei 3 protagonisti
- Alcune soluzioni riutilizzate un po' troppo spesso.

Voto 8--

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