martedì 31 maggio 2016

Z NATION - Stagione 2 [Serie TV 2015]

Considerata un po' da tutti quasi come una specie di trashata di poco conto, o come un'alternativa molto più tamarra e stupida di The Walking Dead, la prima stagione di Z Nation si rivelò alla fine invece una piacevole sorpresa e (eresia), in certe cose, perfino migliore della serie "principale". Si, perché se i personaggi erano tagliati con l'accetta (in tutti sensi), se (soprattutto nei primissimi episodi, i meno riusciti e significativi) la dose di trash non era di certo poca, Z Nation riusciva a donare una certa "freschezza" agli zombie-movie (in questo caso zombie-serial). Laddove Rick e soci erano messi dentro situazioni difficili, il gruppo di Roberta Warren era invece messo in mezzo a situazioni assurde, esilaranti, grottesche. 

Lasciato quindi da parte l'approfondimento psicologico dei cugini più "mediatici" qui ci si concentrava sulla cazzutaggine, sul carisma, sul divertimento e in una serie a tematica zombie se non fai qualcosa di questo tipo finisci per ripeterti ed annoiare. Il bello è che tutto questo funzionava bene, non si avvertiva affatto l'impressione di assistere ad un qualcosa di semplicemente stupido o insensato, ma invece l'amalgama era decisamente riuscito, con qualche chicca davvero ben studiata (protagonisti che protagonisti non erano, colpi di scena, morti inaspettate, misteri legati all'infezione...)

Cosa inventarsi quindi per la seconda stagione? Ancora più trashate e situazioni grottesche o un certo approfondimento della trama e dei personaggi? Beh, che dire, dunque: caciotte giganti che cadono da pendii, zombie alieni, alieni che non sono alieni, zombie-piante, droghe zombie, bimbi zombie, zombie radioattivi, teste, maledizioni, sciamani, western zombie, mad max zombie... Soddisfatti?
Però c'è anche da dire che in questa seconda stagione si approfondiscono alcune questioni, alcuni misteri vengono svelati, altri se ne aggiungono, i protagonisti subiscono un'evoluzione soprattutto Murphy. Inutile girarci intorno, è ormai il vero protagonista assoluto della serie. Azzeccata infatti l'idea del Murphy, tutte le vicende finiscono per riguardare lui: in questa stagione i suoi dilemmi esistenziali si fanno ancora più pressanti, così come i suoi dubbi. E' il messia? Di chi? A chi tiene di più? Quelli della sua scorta sono suoi amici o semplicemente persone che il destino gli ha riservato? Niente di particolarmente complesso o troppo "serio" naturalmente però se non altro qualcosa che aiuta ogni tanto a dare un riferimento alle tante situazioni pirotecniche del quale il telefilm è pieno. "Il Murphy" insomma è l'antieroe perfetto: se ne frega si salvare l'umanità ma a suo modo ha comunque una morale, riesce a restare sempre in bilico tra la figura del "salvatore" e del doppiogiochista.

Se insomma prima i riferimenti ad "altre serie" erano troppo espliciti, in questa seconda stagione Z Nation, forte del buon successo della prima, cerca sempre di più di assumere una sua fisionomia e di esaltare i suoi tratti caratteristici (il morso di Murphy ad esempio, sempre sulle guance)

Peccato che ad un certo punto si noti una certa divisione netta tra episodi quasi geniali e folli ed altri molto più ordinari e poco interessanti e in questi ultimi si senta fortemente la natura low budget del progetto, però per fortuna le puntate divertenti e originali superano di gran lunga quelle più piatte e in queste ultime il carisma dei protagonisti riesce a tenere in piedi la baracca (soprattutto Doc, il nostro sosia di Ian Anderson preferito)
In buona sostanza anche questa stagione può dirsi riuscita, magari forse è troppo esagerata (come nella prima) la sfilza di cliffhanger che regna nell'ultima puntata ma ormai si può dire che è uno dei marchi di fabbrica della serie pure quello e vabbè.

PRO

- Situazioni ancora più esagerate
- Il Murphy (ma perché tutti lo chiamano con l'articolo davanti?) 
- Situazioni varie e divertenti

CONTRO

- Alcune puntate sottotono
- La natura low budget a tratti fa decisamente capolino
- Non tutti i personaggi sono dotati dello steso carisma.

Nessun commento: