sabato 19 dicembre 2020

Dark - serie TV - terza stagione (2020)


Già solo a sentire o leggere la parola Dark istantaneamente il cervello ti va in pappa. Non stiamo parlando infatti di una semplice serie TV sui viaggi nel tempo ma di un complesso meccanismo ad incastri che non ha un vero punto di partenza e un punto finale. La trama di Dark é un puzzle da ricomporre, un puzzle che dovranno risolvere non solo i personaggi del telefilm ma anche gli stessi telespettatori. E' una serie apocalittica ma che é ambientata di fatto in un solo luogo, Winden, che  vero e proprio microcosmo, con delle proprie regole. Dark é una serie quasi interattiva, con la quale "giocare", provando ad intuirne le diramazioni, i segreti piú reconditi, i dettagli piú sfiziosi e particolari. 

Partendo insomma da uno spunto di partenza simile a telefilm come Lost (forse la prima vera e propria serie "gioco", nella quale i telespettatori dovevano scervellarsi per anni discutendo sulle varie teorie e le possibili soluzioni ai misteri) se ne mantiene però distante per impianto generale ed evoluzione. Se infatti Lost cominciava con alcune premesse e da quelle poi partiva per la tangente aggiungendo via via dettagli che si rivelavano il piú delle volte semplici suggestioni o simbolismi fini a se stessi (prendiamo la questione dei numeri, ad esempio), Dark invece, pur aggiungendo via via complicazioni e nuove problematiche, resta fedele alla sua idea primigenia: il tempo, i suoi paradossi e le conseguenze che questi comportano. I simbolismi sono sempre funzionali a quanto accade, non ci sono vere e proprie incursioni nel misticismo, la religione, il fantasy, l'aldilà. C'é meno cuore insomma rispetto a Lost ma ci sono anche meno furbate, laddove in quel caso lo scopo finale era farci appassionare alle vicende dei suoi protagonisti (il resto, anche quando ben contestualizzato, era un pur bellissimo "fumo" negli occhi), qui é l'esatto contrario: lo spettatore é invitato ad appassionarsi al mistero e solo a quello, a cercare di comprendere i meccanismi della serie fino in fondo e a sbrogliare la matassa. Dark é quindi un unicum all'interno della serialità televisiva (a maggior ragione considerando che é un telefilm europeo) che ha creato un seguito devoto e fedele e che nel corso degli anni ha generato aspettative sempre piú elevate. 

"Ho viaggiato nel tempo e nello spazio, ho amato e odiato, ho ucciso e ho salvato...e sapete cosa ho infine compreso? Un beneamato" 


Come abbiamo potuto intuire dalle scene finali della seconda stagione, seguendo una naturale evoluzione, questa terza stagione introduce un nuovo concetto destinato a sparigliare ulteriormente le carte: lo spazio. Non é quindi piú solo il tempo la variabile da considerare ma l'esistenza stessa di un'altro universo speculare al primo, simile eppure con delle differenze sostanziali. Va da sé che questa scelta comporta una serie di ulteriori  complicanze nel percorso di comprensione delle vicende. Immaginate tutte le parentele, i collegamenti "temporali", i viaggi nel tempo, i paradossi e le infinite diramazioni viste nelle prime 2 stagioni e moltiplicateli per 2. Viene un bel mal di testa eh? 
Infinite svolte ed infiniti rami che appartengono ad alberi diversi ma che in determinati punti (fissi per entrambi i mondi) finiscono per congiungersi (non importa, ad esempio, come ci si arrivi ma l'apocalisse é una costante in entrambi i gli universi e finisce per accadere inevitabilmente). Un doppio loop temporale nel quale l'uno influenza e causa l'altro, creando un accumulo di percorsi alternativi e diramazioni destinate a ripetersi senza soluzione di continuità. Non solo il passato che influenza il futuro ma anche il futuro che influenza il passato. Non c'é quindi una vera origine ed una vera fine, ci sono soltanto delle "stazioni" dalle quali il treno prima o poi dovrà passare. 

"Ciò che sappiamo é solo una goccia, ciò che ignoriamo é un oceano" 

Due universi che sono rappresentazione di due forze in campo antitetiche, che si attraggono e respingono allo stesso tempo: l'una crea l' altra e assieme la distrugge. Come la luce e il buio, il bene e il male, l'ordine e il Caos, Adamo ed Eva. Due nomi scelti non a caso, infatti dopo aver assistito al l'ascesa di Adam, in questa stagione ci viene presentata la sua nemesi (?): Eva (chi si nasconde dietro questa figura é facilmente intuibile). Entrambi combattono una battaglia che non ha soluzione, spostano continuamente pedine sulla scacchiera, rispondono all'avversario ma apparentemente finiscono per ripetere gli stessi eventi ancora ed ancora. Come sbloccare l'impasse? Forse c'é bisogno di una terza parte, una terza forza, una terza dimensione, non solo temporale (avete presente la triquetra, quel simbolo che compare piú di una volta all'interno delle puntate?). 


"Mi sa che ho fatto un casino, devo rivelarti una cosa: ho scoperto che c'é un 57esimo universo nel quale Claudia é il suo cane, Ulrich é la madre di mia madre, io sono mio figlio e, tieniti forte, tu sei il te stesso di te stesso" 


La scelta di complicare ulteriormente un groviglio già di suo complicatissimo non può che suscitare in alcuni un senso di malessere, una naturale difficoltà nel connettersi pienamente alle vicende. Il livello di attenzione richiesto infatti é altissimo, le distrazioni non sono tollerate (pena la perdita di dettagli fondamentali). Dark richiede dedizione incondizionata, in questa terza stagione la cosa raggiunge livelli estremi. Scordatevi momenti piú "distensivi", sono un miraggio. 
Per apprezzare Dark dovete per forza di cose venire a parti col fatto che tutto (ma proprio tutto) é funzionale alla narrazione e alla logica stessa del telefilm, quasi autoreferenziale. Winden é il centro di tutto ed é il fulcro di tutto, cosí come i suoi abitanti sono pedine piuttosto che persone "vive", tridimensionali, con un respiro piú ampio. Il rischio (calcolato) é quello di rendere impossibile una qualsiasi forma di empatia nei loro confronti, di creare un macchinario (proprio come una macchina del tempo) pieno di ingranaggi che appaghi il cervello mettendo da parte ogni velleità puramente spettacolare. Dark é in sintesi "il gioco delle parentele", un gigantesco "Indovina Chi" a tematica viaggio nel tempo, laddove le varie tessere rappresentate dai personaggi ci permettono di arrivare, per esclusione o associazione, alla risoluzione di un enigma. E' ovvio quindi che i protagonisti/tessere suscitino poca compassione. 

"L'inizio é la fine, la fine é l'inizio" 


"Ma per quale cavolo di motivo stiamo intere ore a guardare questo quadro?" 


Certamente il finale ha fatto e farà discutere, ma in qualunque caso era ovvio che sarebbe stato cosí. Una serie cosí complessa, che crea un meccanismo di accumulo di informazioni ed eventi non può non risolversi in qualche modo con un Deus ex macchina. Affrettato? Forzato? Possibile, ma sicuramente non assurdo e non incoerente, anzi perfettamente coerente con le regole intrinseche del telefilm e con gli eventi che si sono succeduti (tutto nasce sempre perché i protagonisti non accettano di perdere una persona cara...come può quindi concludersi?). Come si può "stoppare" un loop?
Un qualche escamotage bisognava inventarselo e tutto sommato alla fine la cosa funziona se ci riflettete un po' (e confrontarsi con altri o sentire altri pareri aiuterà a farvi un'idea piú chiara: é in fondo un po' l'idea di "gioco collettivo" nella sua forma piú genuina, no?)

"E' certo che l'uomo può fare ciò che vuole ma non può volere ciò che vuole"

La terza stagione ci consegna quindi il "quadro" completo di Dark. Un quadro che pur con qualche increspatura si conferma ricchissimo e mirabile. Un esperimento a suo modo unico, fedele a sé stesso e alla sua visione, senza compromessi. La sua cifra stilistica particolarissima indisporrà chi ci si approccerà nel modo sbagliato ed affascinerà i drogati di serie TV sui viaggi nel tempo. Dark é Dark, non cerca mai nemmeno per un momento di voler essere altro, anche a costo di autocompiacersi ed esagerare. Per questo non c'é nulla di paragonabile, nel bene e nel male.

P.s. Tremiamo al pensiero di un eventuale remake in salsa U.S.A. Premonizione? Deja vú? Speriamo sia semplicemente un incubo fatto dopo aver mangiato pesante

PRO

- La dimensione spaziale crea ulteriori complicazioni e riflessioni fuori di testa. 
- Tutte le domande, o quasi, hanno una risposta soddisfacente o quantomeno non assurda
- Scenografie e ricostruzione delle diverse epoche impeccabili. 

CONTRO

- Forse a tratti la serie di fa prendere un po' troppo la mano sul versante autocompiacimento
- Qualche forzatura
-... 

Voto alla stagione: 8
Voto alla serie: 8,5

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