mercoledì 16 dicembre 2020

#SerieA 20/21_12> #JUVENTUSatalanta 1-1 – Il Sangue che non si scioglie nelle vene di Cristiano


L’errore di Ronaldo dal dischetto è per noi come il sangue di San Gennaro che lo stesso giorno non si scioglie, così come accadde in finale di Coppa Italia proprio contro il Napoli, che perdemmo proprio ai rigori. Quando una partita (e un’annata) non va, te ne accorgi da segnali palesi. Non c’è nulla da fare, quest’anno la cabala ci rema contro e non c’è verso di sovvertire la sorte. Altri due punti se ne vanno con l’ennesimo pareggio in un campionato che è una montagna sempre più impervia da scalare.

Solo chi le segue tutte può capire, e sapere, quanto in altri tempi sarebbe andata diversamente. Eppure ultimamente non giochiamo neppure male. Loro han avuto anche le loro occasioni, vero, Szczesny ha fatto un paio di parate strepitose, ma non venite a dirmi che ha subito più pericoli di Gollini. Perché naturalmente gli interventi del nostro portiere, durante al partita, sono stati commentati come azioni strepitose della Dea, mentre gli interventi di Gollini sono parsi come miracoli.

Si parte con lo sciagurato gol buttato alle ortiche da Morata e Ronaldo che riescono a mangiarsi tre gol già fatti nella stessa azione. Prima Alvaro che non tira, poi Cristiano che si fa anticipare e ancora Morata che in un tossico eccesso di sicurezza la butta fuori di tacco a porta vuota. Errori del genere si pagano sempre.

Basterebbe solo questo, se poi nel secondo tempo lo stesso non si facesse pure stoppare un altro gol già fatto dal portiere atalantino. Ronaldo mette la ciliegina sulla torta della sua serata negativa, farcita di un altro paio gol mangiati, con il gol sbagliato dal dischetto. Perché stavolta ed proprio lui che sbaglia e non Gollini che fa il miracolo. Un rigore che avrebbe cambiato una partita in cui alla fine l’Atalanta si accontenta del pareggio, spegnendosi gradualmente. Un rigore netto che aveva fatto anche gridare alla simulazione ai telecronisti, i soliti due interisti da curva che ben conosciamo e che su quella parata non si nascondono più, ridendo e gridando (cito testualmente): “adesso si che ci divertiamo”. Una telecronaca divenuta pian piano di parte come... l’Arbitro.

Ebbene sì, in una partita come questa dobbiamo per forza constatare, ancora una volta, la disparità di trattamento dei media su certi episodi. Quelli che a parti invertite avrebbero ancora una volta fatto gridare allo scandalo. Dopo la pluriennale citazione di Pjanic in quello inter-Juve, entrato nella bacheca dell’antipopolo come Turone o Ronaldo/Iuliano, cosa sarebbe accaduto dopo le decisioni dell’arbitro di stasera? Dopo il primo fallo assassino di Romero l’arbitro lo avvisa che non tollererà altri interventi, pena giallo. Fino alla fine della gara lo stesso calciatore fa altri sei falli ma l’arbitro oltre a dimenticare quel giallo sembra scordarsi persino cosa ha mangiato a pranzo. E DeRoon che entra da espulsione diretta? Quanti titoli di giornali si sarebbe guadagnata la Juve se, come l’Atalanta stasera, avesse finito questa gara in undici anziché in nove, come avrebbe meritato la compagine bergamasca?

Per tutta la gara han menato come fabbri manco un Torino qualsiasi pieno di Glick e i nostri falli sono stati per l’arbitro equiparabili ai loro interventi assassini, uno dei quali accoppa Arthur. Gasperini, il solito lamentoso, riesce a farsi ammonire persino in una partita del genere, dopo essersi arreso a Gomez perché si stava cagando addosso nella paura di perdere e venir crocifisso in sala mensa. Una scelta che ammette il suo l’errore, evidentemente, e che come coerenza dovrebbe significate dimissioni. Ma il pareggio metterà le cose a posto anche nelle redazioni dei giornali.

È davvero un peccato buttare via l’ennesima vittoria con l’ennesimo e patologico pareggio, in un momento del genere. Proprio adesso che si inizia a vedere un po’ di gioco, proprio adesso che ci eravamo riavvicinati. Ma l’ho detto, e mi ripeto, le annate storte si vedono anche da questo.

Nessun commento: