martedì 15 dicembre 2020

Fargo - serie TV - quarta stagione (2020)


Un anno tra la prima e la seconda stagione, due tra la seconda e la terza e ben 3 anni di distanza tra la terza e la quarta stagione. Si rischia quasi di dimenticare che Fargo fosse ancora "in vita". Una delle serie TV migliori degli ultimi anni, sicuramente tra le piú caratteristiche ma anche tra quelle di piú complicata fattura. Ecco spiegato il notevole lasso di tempo che é intercorso tra le due ultime stagioni (il covid poi di certo non ha migliorato le cose). Per fortuna si tratta di una serie antologica, altrimenti avremmo fatto una fatica bestiale a far mente locale degli eventi, per quanto esista comunque una linea sottile che lega il tutto, dei personaggi ricorrenti o dei rimandi ad alcuni di essi.

Una cosa di certo é sempre rimasta costante, pur col passare degli anni e delle stagioni: la cifra stilistica della serie (che é un po' le stessa del film omonimo e di buona parte delle pellicole dei fratelli Coen). Fargo é un microcosmo fatto di persone comuni che, per caso o per scelta, fanno il grande salto, venendo a contatto con la criminalità (grande o piccola che sia) e finendo per scatenare una serie di eventi a catena che avranno conseguenze sempre piú nefaste. Un piccolo mondo fatto di personaggi bizzarri e tessere del puzzle che finiscono per combaciare in modi spesso beffarda, cosí come molte delle morti che si susseguiranno. Fargo più che un luogo é insomma "uno stato mentale", lo scorrere a valle di vite al limite, di decisioni che non possono che avere delle conseguenze, di persone che intravedono una facile svolta, costruita però sulla menzogna, di karma e morale che poi chiedono il conto, sempre e comunque.

"Sono solo affari figliolo. Ora tu andrai ad abitare per un po' assieme al mio nemico: un assassino, cocainomane, sadico e mafioso. Non fare quella faccia triste, ti divertirai, lo sai che papà ti vuole bene" 

Tutto questo é sempre ben presente nelle prime 3 stagioni e lo é anche nella quarta, ma solo in parte. Il contesto scelto per le vicende e i personaggi che ne fanno parte si potrebbero definire stavolta infatti piú "canonici" .

Siamo negli anni '50, nel bel mezzo di una lotta tra bande per la conquista del territorio: ebrei, irlandesi, italiani, afroamericani, si sono succeduti nel corso degli anni a caccia della fetta piú grossa della torta Kansas City.
Le tensioni mai sopite e la sequenza infinita di omicidi hanno partorito uno strano patto di sangue per mantenere l'ordine: i due capi delle famiglie rivali si impegnano a cedere il proprio figlio in pegno agli odiati nemici. Non basterà.

Già dai primi minuti insomma ci troviamo nel bel mezzo di situazioni da serie TV crime. Gangster fatti e finiti, che si muovono e sguazzano in vicende criminose in maniera naturale, laddove in passato era quasi sempre l'uomo e la famiglia "comune" che ci si ritrovava invischiata. Non mancano personaggi "ordinari" , ma si tratta di personaggi positivi, estranei al contesto malavitoso e a quelle dinamiche, anche quando ci finiscono dentro.


"Capitto mi hai, frattelo, la posta troppo alta é. Qui di mezzo pure Suburra ci sta: oltre a rippigliarci quello che nostro é, dobbiamo prenderci pure il loro" 


Non mancano di sicuro i momenti grotteschi e le situazioni assurde, anche se presenti in misura minore, ma il tutto é declinato secondo i canoni del gangster movie, quasi come se ci si volesse in parte distaccare da quanto fatto in passato per cercare di inserire elementi di "disturbo". Le somiglianze, anche concettuali, col film originale si fanno allora piú labili, la stessa atmosfera (la neve c'é ma non é onnipresente o elemento stesso della narrazione) appare cambiata. Questa quarta stagione sembra riprendere quasi piú l'idea generica di, film alla Coen" che Fargo in se. Alcuni ci hanno visto, ad esempio, e non a torto, piú assonanze con opere come Crocevia Della Morte.

Se concettualmente, come detto, assistiamo ad una svolta decisa, stilisticamente per fortuna alcune caratteristiche non vengono tradite. Basti prendere ad esempio personaggi come l'infermiera Mayflower, farghiana fino al midollo, oppure alcune svolte di trama, le morti stupide e "casuali", i tanti scherzi del fato che verranno giocati ai vari personaggi, fino all'easter egg finale (restate a guardare fin dopo i titoli di coda) che ci regala l'ennesimo rimando ad una stagione precedente. Piccolo ma sfizioso.


"Si, faccio l'infermiera ma ho l'hobby della cucina. Faccio dei dolci che sono buoni da morire, lo dicono tutti"


Per quanto riguarda noi italiani in particolare, poi, una nota di colore é data dalla partecipazione in questa stagione di alcuni volti noti del nostro piccolo e grande schermo. Tra i membri della famiglia Fadda e soci non faticheremo infatti a riconoscere, tra gli altri, Salvatore Esposito e Stefano Acquaroli. Come una sorta di strano crossover, in terra straniera, tra Suburra e Gomorra. Un gioco nel gioco: chi la spunterà? Lo sapremo nella puntata finale.

Singolare (e fautrice di qualche polemica) tra l'altro la scelta di inserire nella serie una famiglia mafiosa di origine sarda, in sostituzione delle classiche campane, siciliane o calabresi. Non si conoscono precedenti illustri simili. 
Esposito se la cava bene ma vederlo impegnarsi enfatizzando un accento sardo che non é cosa sua é straniante. Bravo invece Acquaroli ("collaboratore esterno alla famiglia" quindi esentato da accenti sardi) che se la cava con un dignitoso "sicilianese". 

Questa quarta stagione di Fargo si può in buona sostanza considerare riuscita, pur nel suo essere piuttosto differente dalle precedenti. Forse qualcuno potrà storcere il naso di fronte ad un andamento piú "ordinario" e a personaggi meno "schizzati" rispetto a quelli del passato, ma la qualità è lo stile restano immutati. Promossa. 

PRO

- Grande atmosfera e cura per i particolari
- Cast molto variegato ma che risulta perfettamente in parte
- E' sempre Fargo

CONTRO

- Meno grottesca rispetto alle serie precedenti
- Trama piú ordinaria, con meno trovate ad effetto
- Alcuni attori avrebbero meritato uno spazio maggiore. 

Voto: 8-


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