martedì 1 settembre 2009

Il gioco e bello quando dura poco (IV puntata) - Haunting ground

Molti sono stati i survival-horror che hanno invaso la nostra vita di videogamer. Dopo l'invasione di Resident Evil è stato tutto un pullulare di giochi su zombie e mostri vari da fare a fettine, e soprattutto spesso questi giochi tendevano a somigliarsi troppo tra loro. Alcuni hanno deciso di focalizzarsi sull'azione (Re4), altri sull'esplorazione, e altri ancora arrivando in ritardo si sono dovuti cercare altre vie. Spesso se si fa un gioco troppo poco originale si rischia di annoiare, ma se invece si produce un gioco accurato e innovativo ma che invece più che divertire riesce ad annoiare?
Se Forbidden Siren mette a dura prova i nervi e la pazienza con le sue meccaniche stealth, Haunting Ground invece col suo "scappa in continuazione" risulta noioso e molto poco divertente, anche se non del tutto da buttare.
Il gioco si presenta bene (lo credo, è firmato Capcom): la grafica è davvero ottima, anche le espressioni facciali e le movenze dei personaggi fanno impressione nel senso buono del termine. La protagonista soprattutto risulta molto realistica nelle fattezze.
Anche i primi minuti di gioco saranno interessanti: dopo aver scoperto il primo "nemico" saremo sempre tesi e impauriti, alla ricerca di un rifugio in quanto non abbiamo armi per difenderci. Proprio questo che sembra essere un punto di forza, si trasformerà invece in uno dei difetti principali del gioco: se infatti inizialmente sarà divertente fuggire e cercare un riparo, alla lunga diventerà davvero insopportabile.
Nel gioco non ci sono mostri o "esseri" da ammazzare, ma solo il mostro di turno che ci rincorrerà per tutto il castello. Ad aggravare la situazione ci si metteranno due fattori:
1) Le armi, le pozioni, e tutto quello che troveremo per strada saranno del tutto inutili: non faranno fuori i nemici e soprattutto non ci faranno ristabilire del tutto. la protagonista infatti più sarà vicina al nemico è più comincerà ad avere attacchi di panico (il che si tradurrà sul monitor in un'immagine sempre più sfocata e in una protagonista sempre più impacciata ed incapace di correre), col risultato di "ripristinare" il nostro stato di salute solo momentaneamente.
2) I ripari ed i nascondigli che troveremo saranno tutt'altro che sicuri. Se infatti ad un primo tentativo potremo trovare ristoro, alla seconda il nemico già non ci scoverà, col risultato che il nascondiglio sarà da quel momento in poi del tutto inutile. Alcune volte addirittura ci capiterà di nasconderci in un posto per la prima volta e di essere scoperti lo stesso. Se a questo ci aggiungiamo il fatto che individuarli mentre corriamo forsennatamente non è facilissimo, e che sono pochi, allora ne viene fuori un quadro piuttosto sconfortante. Molte volte il nemico non ci darà modo di nasconderci, perchè noi il più delle volte correremo in maniera impacciata e solo dopo moltissimo penare ce lo leveremo (momentaneamente) di torno.
La storia non è pessima, ma sembra presagire cose che in realtà si riveleranno abbastanza banali, mentre gli enigmi non saranno molti e mai troppo complicati. In pratica dall'inizio alla fine non faremo altro che scappare, e non per raggiungere luoghi diversi, andando sempre nelle stesse stanze e negli stessi posti con la vana speranza che il nemico di turno si stanchi o rimanga indietro (anche se comparirà poco tempo dopo, e nel momento più inopportuno).
L'inserimento del cane come fido aiutante e come unico modo si tenere bada ai nemici è interessante, ma alla lunga rende il tutto più frustrante: non saranno rari i casi nei quali il nostro fido Hewie farà il contrario di quello che gli diciamo di fare (ad esempio anziché restare fermo in un posto se ne va gironzolando per conto suo), e visto che per risolvere molte situazioni è necessario il suo aiuto...
Inoltre non è capace di salire o scendere le scale, molte volte quindi rimarrà dietro e dovremo pensare a come ritrovarlo.
Un gioco insomma non scarso o frustrante come Forbiden Siren (non sarà difficilissimo, quanto ripetitivo), ma comunque molto noioso soprattutto davvero poco divertente.
Noioso.

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