lunedì 20 giugno 2016

#euro2016 GIORNATA 10 (#FRA vs #SUI #ROU vs #ALB) - Scoppi e Strappi

Nella decima giornata si è chiuso il gruppo A con la sfida tra Francia e Svizzera per il primato e quella tra Albania e Romania per evitare il cucchiaio di legno.

Albania-Romania 1-0

Il grande momento è finalmente giunto, l'attesissima sfida tra Al Bano e Romina, in quella che di fatto era una vera e propria battaglia per gli alimenti. 

Chi l'avrebbe spuntata? la cantante con al seguito la sua vagonata di cd pezzotti o il pugliese più amato in Russia? Di fatto una partita che contava più per l'onore che per la classifica e alla fine la spunta Al Bano, che col goal di Sadiku (complice un'uscita a farfalle di Tatarusanu) sigla una storica vittoria agli europei, i primi 3 punti. i romini ci provano, colpiscono anche una traversa con Andone ma la difesa dello stratega e ormai vera e propria leggenda del calcio albanese, De Biasi (o era De Biase...o Di Biasi...Di Biase?), regge, anche grazie a uno A(Yeti) giganteggiante. Finisce 1-0, anche se pochi se ne sono accorti, visto che stavano ammirando l'entusiasmante 0-0 da calcio champagne e formaggio tra Francia e Svizzera. Romini già a casa, albani che possono sperare nel ripescaggio nel caso in cui l'Italia vincesse con l'Irlanda e contemporaneamente ci fosse un eclissi solare tra 2 giorni, una nevicata che si abbatta sul deserto sahariano e gli extraterrestri si presentino in visita ufficiale, insomma delle speranze comunque ci sono dai, mai dire mai.

Francia-Svizzera 0-0

L'epica sfida tra "formaggiari", quella che avrebbe deciso le sorti del girone A. In realtà ad entrambe di fatto bastava un pareggio (visto anche quello che accadeva nell'altra partita) e così tutti avevano deciso tacitamente di non farsi del male, tranne Pogba che non era stato avvertito. Il Polpo Paul (il calciatore, non l'animale, che qui hanno il gallo Balthazar a fare le previsioni) nei primi minuti è sugli scudi (e lui di scudi ne sa): prima un tiro dalla distanza che Sommer-is-crazy smanaccia sulla traversa, poi un tiro d'esterno che il portierone svizzero devia con una gran parata, poi ancora un tiro dalla grandissima distanza che si stampa sulla traversa. La palla non vuole saperne di entrare. Nella ripresa il ritmo è molto più blando, la Francia fa la partita ma non crea molto, la Svizzera non rischia e non si straccia le vesti, anzi se le straccia eccome visto che ogni 10 minuti si strappa una maglietta degli orologiai, quasi come se ci fosse un timer. Probabilmente le avranno commissionate a qualche cinese o più semplicemente comprate prima della partita ad una bancarella perché non avevano tempo. Ecco quindi che da lì in poi gli svizzeri sono più impegnati ad andare a bordo campo a cambiar maglie che a giocare, a turno uno resta fuori e giocano in pratica in 10, un gioco nel gioco. La Francia si impietosisce e non vuole infierire. Ad un tratto cominciano a scoppiare pure i palloni, manco si trattasse di una partita al campetto sotto casa: "Mi avete bucato il pallone, ora me lo ricomprate" urla Sissoko. Così quando Payet, entrato nel finale per siglare il suo solito goal in extremis, stampa un tiro sul montante si comincia a temere per l'incolumità delle porte e a pregare che almeno quelle reggano fino alla fine. Per fortuna reggono e regge pure il risultato: 0-0 che qualifica entrambe agli ottavi, sempre che riescano a trovare delle magliette e dei palloni nuovi per poterci giocare.

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