domenica 19 giugno 2016

#euro2016 GIORNATA 9 (#BEL vs #IRL #ISL vs #HUN #POR vs #AUT) - C(i)R(isiamo)7

Nella nona giornata il riscatto del Belgio, il suicidio islandese e l'ennesima gran bella figura del Portogallo.


Belgio-Repubblica d'Irlanda 3-0
Dopo gli insulti ricevuti per la sconfitta contro l'Italia (manco se la Germania avesse perso contro San Marino, belli presuntuosi 'sti belgi) i diavoli rossi erano chiamati al riscatto contro la temibile Irlanda. In realtà nei primi 45' minuti non sembra cambiato proprio nulla: Belgio sbruffone ed evanescente in avanti, con Lukaku solissimo in avanti che si chiede cosa ci sta a fare lì e un Hazzard che non azzarda mai la giocata. Ma l'Irlanda, purtroppo per lei, non ha la BBC (non quella ufficiale almeno): lascia praterie e il Belgio accetta il gentile omaggio. Apre Lukaku su contropiede, allunga Witsel con il suo classico goal di capigliatura, chiude ancora Lukaku sull'ennesimo contropiede e l'ennesima sciagurata papera difensiva irlandese. Viene quasi da chiedersi se i belgi l'abbiano persa apposta la prima partita: ora al massimo potranno arrivare secondi e beccare un Portogallo, un Ungheria o un Islanda, l'Italia invece già prima e a punteggio pieno se la dovrà vedere con la Spagna o la Croazia. Per una volta che arriviamo primi...

Islanda-Ungheria 1-1

Un po' il match clou della giornata, la partita che tutti aspettavano impazientemente: il calcio champagne e salame degli ungheresi contro la solida difesa dei ghiaccioli. Due squadre che avevano stupito all'esordio: gli ungheresi sconfiggendo la quotatissima Austria (i bookmakers devono essere tutti di origine austriaca altrimenti non si spiega), gli islandesi erano stati la 645a nazionale a fermare il Portogallo di Ronaldo.
Gli Ungheresi fanno un possesso palla asfissiante, gli islandesi si limitano a guardare ("tanto quando ci segnano questi? Li purghiamo in contropiede") e ovviamente sono loro a passare in vantaggio: su un corner nonno Kiraly effettua un'uscita degna di Ballotta (il Ballotta attuale), aiutato anche dal suo pigiama poco aereodinamico, si perde la palla e si scontra con un compagno. Nel parapiglia Kadar ne approfitta per far fallo da rigore e così diventare famoso pure lui per qualcosa. Dal dischetto un sicurissimo Sigurdsson non sbaglia.
Nella ripresa si riparte con lo stesso copione, se non peggio: ungheresi col possesso palla sterile, islandesi tutti dietro compatti e rocciosi, che si affidano a Skula(son) per uscirne indenni. La strategia sembra pagare ma proprio sul più bello i ghiaccioli, complice il caldo, cominciano a sciogliersi: perdono pezzi, grondano sudore, non ne hanno più. Ecco quindi che, ormai una legge non scritta di questi europei, gli ultimi minuti sono fatali: cross in area tagliato e Saevarsson decide di buttare la palla nella propria porta. Beffa, sfuma la prima vittoria dell'Islanda agli europei: l'Ungheria festeggia bullandosi e sbeffeggiando gli islandesi, dimenticandosi come aveva fatto a da andare in vantaggio. D'altronde sono primi nel girone, bel girone, il Belgio ringrazia.

Portogallo-Austria 0-0

Le due nazionali più deludenti della prima giornata (mi chiedo ancora come possa fare a "deludere" l'Austria ma vabbè) si sfidavano nel match che doveva stabilire se la prima partita era solo un incidente di percorso o semplicemente si tratta di due nazionali pompate senza apparenti motivi. Partita affidata al temutissimo Rizzoli: dopo qualche minuto Quaresma mette le cose in chiaro gridandogli in faccia: "Ma che cazzo fai?" e rischia di spaccarli il setto nasale solo con le parole. Sul campo è dominio assoluto del Portogallo, l'Austria si limita a sperare nella buona sorte e nella tradizione che vede il Portogallo steccare con cani e porci. Salvataggi fortunosi, pali, tiri a lato di poco, non c'è nulla da fare, la palla non entra e più passa il tempo più Ronaldo si trasforma in macchietta: passa quasi tutta la partita a protestare per falli che vede solo lui e a piangere come se il cattivone Rizzoli (l'unico al mondo a farsi mettere i piedi in testa dall'arbitro italiano) gli avesse rubato il lecca lecca. Rizzoli, sfinito dai continui pignistei, lo accontenta "tiè, la caramella, basta che stai zitto e la smetti di frignare". Dal dischetto Cristiano va sicuro con la sua classica posa da "ma quanto sono bravo" e sbaglia. I suoi compagni cominciano a chiedersi se sia davvero Ronaldo o il suo cugino scemo quando ad un tratto Cristiano va in goal. Festeggia come un bambino all'ultimo giorno di scuola ma girandosi si accorge che i suoi compagni lo guardano con compassione, era in fuorigioco di 47 chilometri. Per fortuna la partita finisce prima che Rizzoli potesse sospenderla per alluvione dovuta ai piagnistei del portoghese, a cui non resta altro, per rinvigorire il suo ego, che farsi un selfie con un invasore di campo.

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