venerdì 12 ottobre 2018

5 serie tv "copione"

Ci sono telefilm entrati nella storia grazie alla loro capacità di innovare (Lost), scioccare (Twin Peaks), sorprendere (Breaking Bad) o addirittura di inventare un vero e proprio genere (X-Files e i suoi "monster of the week" ad esempio). Altri invece pur non risultando originalissimi e ispirandosi a qualcos'altro hanno comunque raggiunto livelli altissimi tanto da bissare come qualità la serie alla quale si ispiravano (Fringe). Infine ci sono telefilm che, per quanto piacevoli e spesso perfettamente riusciti, non riescono ad andare al di là di quello spnto iniziale, che mancano di quel quid in più che li avrebbe resi memorabili o che non hanno avuto la possibilità di raggiungere una loro propria cifra stilistica. Eccone 5

Lie To Me vs The Mentalist
Arriva un anno dopo rispetto alla serie con Simon Baker ma dalla sua ha un attore di gran livello come Tim Roth. Anche lui come "il mentalista" riesce ad intrufolarsi nella mente delle persone e capire quando mentono o dicono la verità, anche lui risolve quasi da solo i casi, anche lui è il "padre padrone" del telefilm (tutti lo seguono e assecondano ogni sua minima richiesta). L'incapacità però della serie di creare una benchè minima trama orizzontale o una visione a più ampio respiro (l'amore con la collega che sembra sempre sul punto di sbocciare e tirato troppo per le lunghe e alla fine non porta a nulla di concreto: la serie viene chiusa prima) finì per tarpare le ali ad un prodotto che aveva buone frecce al suo arco. 


 Warehouse 13 vs Fringe
Se già (come detto più volte) lo stesso Fringe si ispirava fortemente a X-Files (ma riusciva a trovare una sua dimensione quasi subito: più cerebrale che soprannaturale, più pseudoscientifica che complottistica), Warehouse 13 è una specie di Fringe che ha subito l'effetto contrario. E' vero quindi che abbiamo lo scienziato con tantissimi punti in comune con Walter Bishop, la coppia di detectives catapultati in una "divisione" dove dovranno affrontare misteri "ai limiti della realtà" (l'aggeggio per comunicare con lo scienziato si chiama pure Fansworth), abbiamo i famigerati "monster of the week" però tutto è più leggero e ironico. Se Fringe si spingeva ai limiti dell'horror e del thriller qui ci manteniamo sempre (o quasi) dalle parti della commedia fantascientifica. Anche le spiegazioni apparentemente realistiche al funzionamento degli artefatti spesso sfociano più nell'ironico che nel plausibile. Una serie insomma che risulta divertente e decisamente godibile ma senza la capacità e probabilmente nemmeno la voglia di avvicinarsi ai mostri sacri del genere.


Ozark vs Breaking Bad
Da una parte lo spaccio di droga, dall'altro il riciclaggio di denaro sporco. Lo spunto di partenza però (simile) è quello di un uomo insoddisfatto della propria vita che vuole cambiare il suo destino diventando di punto in bianco un criminale. Questo "apprendistato" finisce per trascinare la sua famiglia e tutti i suoi conoscenti in una spirale di ricatti, morte, minacce, violenzaLe due serie tv sicuramente non sono perfettamente identiche ma hanno le stesse ambizioni e lo stesso target. Ozark fa sostanzialmente quello che deve fare e lo fa bene, è ovvio però che si finisce sempre per fare il paragone con la creatura di Vince Gilligan e Vince alla fine vince.


Alcatraz vs Lost 
Se nei primi 3 casi si trattava di serie tv che, pur non essendo capolavori, risultano godibilissime e comunque riuscite, qui invece ci troviamo davanti ad un fiasco clamoroso. Sulla scia del successo di Lost si prova a replicarne il successo con pessimi risultati. Abbiamo l'isola, abbiamo i misteri, abbiamo i continui flashback e flashforward, abbiamo perino Jorge Garcia tra i protagonisti. cosa manca?
Beh, trutto il resto. Alcatraz non fu altro che un minestrone non ben amalgamato di caratteristiche ripescate da Lost: ne prendeva insomma i lati peggiori (misteri buttati a casaccio, poca profondità di caratterizzazione di alcuni personaggi, continuo saltare di palo in frasca da una situazione all'altra) senza avere la capacità di eguagliarne le caratteristiche migliori. Risultato? Stoppata dopo una sola stagione dopo uno di quei cliffhanger che chiedono a gran voce "devi rinnovarmi altrimenti non saprai mai cosa succederà, qualcosa di rincredibile, inimmaginabile, di talmente sconvolgente che..." si erano addormentati tutti già prima.


Journeyman vs Quantum Leap
Da anni cerchiamo il nuovo Quantum Leap ma è probabile che sarà una speranza destinata a  rimanere relegata per sempre in un cassetto. Questo Journeyman non è che uno dei tanti esperimenti che seguono quella scia: viaggiatore del tempo che "salta" senza capire perchè e senza riuscire a prevedere quando lo farà la prossima volta, che finisce per imbattersi nel suo stesso passato e vuole cambiarlo.
Premesse interessanti e piuttosto simili a quelle della serie di Donald Bellisario. Svolgimento pessimo. Tutto sommato la serie non era una vera e propria ciofeca ma si manteneva sempre su un ambito di "medietà" senza la forza di essere qualcosa di più, di raccontare storie più interessanti, di creare una sua mitologia o un qualcosa che desse un senso al tutto. l'esatto contrario insomma di quello che accadeva con Quantum Leap. Non stupisce quindi che sia durata il tempo di un battito di ciglia.

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