domenica 28 settembre 2025

Juventus 1-1 Atalanta – 5ª Serie A 25/26 – di ritorno dall'allunaggio


Fine settembre e già si rivedono gli stessi fantasmi dell'anno scorso: partenza illusoria e sfilza di pareggi. Ma che non si dica che non l'avevo detto. Molti già parlano di passo indietro, io invece lo considero solo un normale cambio di marea. Ha solo "preso fiato" l'attacco, per il resto è tutto uguale. È bastato incontrare due difese avversarie un pochino più decenti e non siamo riusciti a battere un Verona e un'Atalanta qualsiasi. Anzi, l'Atalanta più abbordabile degli ultimi anni. Non ingannino, infatti le statistiche storiche, quelle che non ci vedono batterla dal marzo 2018. L'Atalanta di Juric ha dimostrato di essere tutt'altro che irresistibile ed è questo quello che più fa arrabbiare di questo pareggio interno.

Ma usciamo un attimo dal daznismo di chi vuol venderti un prodotto, e spesso non sa cosa dire dopo dieci ore si chiacchiere in TV, e cerchiamo anche di scremare la critica eccessiva (spesso giusta e giustificata) del tifoso juventino, frustrato da anni di incapacità societaria e mediocrità tecnica, e diamo un'occhiata ai numeri di questa partita, analizzandola pezzo per pezzo nei suoi vari momenti. La Juve inizia anche bene, ma il suo attacco resta poco cattivo. Tutto quello che è stato in grado di produrre si limita ad un montone di calci d'angolo conquistati e altrettanti tiri in porta centrali e telefonati.

L'Atalanta invece sfrutta l'unico tiro in porta, arrivato nel recupero del primo tempo, su errore di Adzic. Così, invece di finire il primo tempo in vantaggio entriamo negli spogliatoi demoralizzati, frustrati e sotto nel punteggio. Lo si vede nell'atteggiamento del secondo tempo, quanto quel gol sia stato per noi una mazzata. Il pareggio finale arriva grazie ad un difensore, quando nessun attaccante era ormai più in grado di incidere e nemmeno di firmare una dignitosa presenza. Questo ci dice tutto sulla condizione del reparto che finora ci aveva tolto le castagne dal fuoco. Alla fine della partita l'Atalanta produce solo due tiri in porta contro i dieci nostri.

Dopo l'inter avevo adocchiato il pericolo di lasciare troppa responsabilità ad un ragazzo di 19 anni. Spesso si trasforma il tiro della domenica in un giudizio definitivo. Ieri Adzic sbaglia tutto, ma anche gli altri sono spariti dall'appello ed ancora una volta Tudor li gira tutti nel solito valzer delle sostituzioni. Finire in inferiorità numerica ha come unica conseguenza quella di far arroccare ancora di più in difesa la (finta) dea. Quando la partita pian piano si spegne nella direzione bergamasca, il punto viene erroneamente scambiato come punto conquistato invece che come due punti persi. Ma la vittoria contro l'inter ha indubbiamente creato troppa panna montata in testa. Anche se l'obbiettivo realistico e concreto non è lo scudetto questo non deve impedirci di continuare a lavorare sulle nostre lacune. Allo stato dell'arte io resto scettico. Penso che alla fine ci si accontenterà dell'ennesimo anno mediocre, magari spacciandolo come una buona annata.

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