12’ Drogba
Non prendiamoci in giro. La superiorità dimostrata dalle squadre inglesi in questa tornata di ottavi di finale, e in generale in questi ultimi anni, è talmente evidente che attaccarsi a questo 1-0, così come si farà e come qualcuno ha già iniziato a fare, è pura fede. Solo fa fortuna dell’Inter e il fatto di poter contare su due risultati su tre potrà fare la differenza nel ritorno delle italiane. Non può questa Juve, a mio parere, infatti superare questo Chelsea con due gol di scarto.
La differenza tra le due squadre stasera era evidente, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Troppo statici i nostri, costantemente costretti ad operare in spazi stretti e troppo timidi in attacco. Più mobili e reattivi loro soprattutto a palla ferma ed in particolare nel portar via l’uomo, di conseguenza hanno potuto giocare su spazi più larghi. Le punte continuano ad essere spuntate, e dobbiamo continuare a vedere azioni pericolose costruite da centrocampisti o difensori. Amauri ancora una volta stitico e timoroso soprattutto sui colpi di testa, Del Piero in stand-by. D'altronde però forse la Juve di quest’anno non poteva fare di più, anzi nel secondo tempo il Chelsea è arretrato nettamente, forse a difesa del risultato, lasciando il pallino al cuore dei bianconeri. Siamo saltati dalla sedia con quel tiro all’ultimo secondo di Nedved, deviato di poco a lato e possiamo arrabbiarci per un gol subito da un errore difensivo di mancata applicazione del fuorigioco su Drogba. A conti però fatti anche il Chelsea non ha fatto granché per legittimare questa vittoria. In altri tempi le cose sarebbero andate diversamente. Speranze della fede? Poche. Tra queste le statistiche che vedono le inglesi meno “cattive” in trasferta, voler credere in un impegno di orgoglio maggiore in stile Juve-Real e in una gara perfetta (come ammette Del Piero).
Nessun commento:
Posta un commento